Italia, Pmi manifattura luglio consolida a 52,6
Italia, Pmi manifattura luglio consolida a 52,6
MILANO, 2 agosto (Reuters) - Il settore manifatturiero italiano consolida la crescita in luglio, spinto da un'accelerazione della produzione e dei nuovi ordini. Tuttavia, i dati per l'Italia indicano un tasso di crescita che rimane inferiore alla dinamica dei paesi dell'Europa 'core'. Sono questi i segnali che giungono dall'indice dei direttori acquisti di Reuters/Adaci che registra a luglio un lieve rialzo a 52,6 da 52,3 di giugno (dati destagionalizzati). Si tratta del decimo mese consecutivo di miglioramento per le condizioni degli affari della manifattura italiana.
Una lettura dell'indice al di sopra della soglia critica di 50 indica espansione, al di sotto, invece, segnala contrazione.
Secondo Ntc, che compila l'indagine, le aziende campione hanno riportato un ulteriore incremento della domanda di manufatti grazie a un miglioramento dell'economia interna e a un incremento delle esportazioni.
La componente relativa alla produzione sale in luglio a 54,5 (da 53,7), le esportazioni consolidano a 54,1. Tuttavia, i dati indicano che la manifattura italiana opera sotto la piena capacità e l'occupazione continua a contrarsi, sebbene il calo del personale sembra sia dovuto soprattutto alla mancata sostituzione dei lavoratori dimissionari.
ACCELERANO BENI INTERMEDI, CONSUMI ANCORA IN AFFANNO
"La crescita in Italia è guidata soprattutto dalle esportazioni e, in particolare, dall'exports di beni d'investimeno e intermedi" dice Chris Williamson, economista di Ntc.
"L'incertezza politica e gli scioperi registrati nei mesi precedenti continuano ad pesare sulla fiducia di consumatori ed imprese, causando un ritardo dell'Italia rispetto a Germania e Francia" dice l'economista notando che l'espansione registrata in Italia è la seconda più debole dopo quella della Spagna.
"La crescita italiana è ben al di sotto di quella di altri paesi, in particolare Francia, Paesi Bassi e Germania".
I dati sui comparti indicano una stabilità dei beni di consumo a 50,3 (da 50,5 di giugno), mentre i beni d'investimento frenano la crescita che rimane, però, robusta a 57,8 (da 59). In accelerazione i beni intermedi che segnano 54,7 da 52,1.
Per quanto riguarda costi e prezzi, l'indagine segnala che i prezzi di vendita applicati dalla imprese hanno continuato ad aumentare, sebbene a un tasso di crescita inferiore rispetto alla media dei costi.
La componente relativa ai prezzi di vendita segna 53,9 (da 54,2), mentre quella relativa ai prezzi di acquisto delle materie prime sale a 67,2 da 66,0