News, Dati, Eventi finanziari Le news del 2 ottobre 2008

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Per un panorama completo delle news di oggi, e per discuterle insieme, vi invito a navigare il consueto topic sul Forum di Piazza Affari.

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Tokyo negativa

Seduta negativa per la borsa di Tokyo, nonostante il Senato americano abbia finalmente approvato il maxi piano da 700 mld di dollari, che ora passare per il voto alla Camera.
Ancora si teme per la crisi finanziaria, e rimangono comunque i dubbi sulla concreto effetto che il programma, potrà portare sui mercati.
Il Nikkei chiude la seduta in ribasso dell'1,88% a 11.154,76 punti, il Topix feltte del 2,19% o 1.076,97.
Tra le altre borse asiatiche Seul ha terminato in calo dell'1,39% , mentre Taiwan chiude flette dell'1,05%. In prevalenza negative le altre piazze asiatiche che chiuderanno più tardi le contrattazioni, con Hong Kong che cede l'1,24%, Singapore l'1,14%,mentre Bangkok avanza dello 0,26%, Kuala Lampur lima 0,06%, mentre Jakarta perde lo 0,74%.
 
Finmeccanica, siglato contratto da 100 mln euro con la giapponese Kanematsu

[FONT=arial,helvetica]Finmeccanica, attraverso la sua controllata Agusta, ha stipulato un contratto da oltre 100 milioni di euro per la fornitura di 16 elicotteri Agusta Westland con la giapponese Kanematsu Corporation in occasione della manifestazione internazionale Japan International Aerospace Exhibition. [/FONT]
 
Il Senato Usa approva il piano Paulson con maggioranza schiacciante

Il Senato Usa approva il piano Paulson con maggioranza schiacciante

In una notte che restera' storica, il Senato ha approvato con una schiacciante maggioranza, 75 voti favorevoli e 24 contrari, il pacchetto di aiuti da 700 miliardi di dollari per stabilizzare il sistema finanziario americano. Un messaggio forte dunque, che aumenta le pressioni sui deputati ad approvare questo progetto quando arrivera' alla loro Camera, non piu' tardi di venerdi'.
In Aula, fin dalle prime ore della sera, si respirava un'atmosfera elettrizzata. A un certo punto si e' visto il Senatore Barack Obamascherzare animatamente con Hillary Clinton. Poco dopo il candidato democratico si e' recato nella sezione repubblicana per salutare il suo avversario, John McCain, che lo ha accolto pero' con una certa freddezza. Anche Joe Biden, il candidato alla vicepresidenza era in aula. Unico senatore assente, Ted Kennedy, a Boston per curarsi dalla malattia che lo ha colpito pochi mesi fa. Tutti i protagonisti di una delle piu' avvincenti corse elettorali della storia hanno poi votato a favore del piano.


Alla Camera non sarà una passeggiata nonostante le modifiche
Washington, le principali capitali mondiali e i mercati globali hanno tirato cosi' un sospiro di sollievo. Con un'unica ombra: nonostante tutto, e dopo la bocciatura e la grande paura di lunedi' scorso, quando e' sembrato che il mondo potesse crollare, il passaggio alla Camera non sara' ne' facile ne' automatico. Il piano del Senato infatti aggiunge altri 150 miliardi di dollari al progetto iniziale in tagli fiscalie prevede un forte aumento delle garanzie sui depositibancari.
Se le nuove misure soddisfano i repubblicani, che avevano votato in massa contro il piano, potrebbero allontare molti democratici. Per questo con il successo di ieri al Senato, questo piano, cruciale per evitare che l'economia americana precipiti in una pesante recessione, resta lo stesso appeso a un filo. Al punto che la leadership democratica alla Camera ha fatto sapere che in mancanza di una maggioranza certa, il voto potrebbe slittare ancora.
C'e' tuttavia da segnalare un fatto nuovo, foriero di ottimismo: nelle provincie lontane della democrazia americana il vento è cambiato. Dopo le conseguenze in Borsa del voto negativo di lunedi' e dopo che 1.300 miliardi di dollari di risparmi sono andati in fumo, ieri sono giunte in Congresso migliaia di lettere a favoredel piano di aiuti e non contro: "Abbiamo avuto messaggi chiari dalle nostre basi elettorali: i concessionari auto, i piccoli costruttori, i negozianti, tutti soffrono per la difficoltà di avere accesso al credito e chiedono azione" ha dichiarato Jon Kyl, Senatore dell'Arizona poco prima del voto di ieri notte.
Anche l'AARP, l'associazione dei pensionati americani, che raccoglie 40 milioni di associati ha preso una posizione netta:" i risparmi dei pensionati stanno sparendo, si ha paura per il destino dei conti in banca. Chiediamo un'azione decisa per proteggere i nostri 40 milioni di membri" ha dichiarato il Presidente dell'AARP Bob Novelli. Che ha poi aggiunto: "almeno 110.000 membri hanno inviato email ai loro deputati e senatori chiedendo loro di fare qualcosa per questa crisi". Nuove pressioni dunque, che potrebbero fare la differenza. " Molta gente ha capito che il pericolo è reale. Alcuni di noi hanno fatto la figura dei duri votando contro e ora, dopo la spavento potranno cambiare il voto senza troppi problemi elettorali. Anche perché le chiamate ai nostri uffici erano prima al 90% contrarie, oggi sono mediamente al 50% e in molti casi al 90% favorevoli al piano".


Le principali modifiche al piano Paulson
I principali cambiamenti del piano riguardano l'aumento del livello dei depositi garantiti dalla Federal Deposit Insurance Corporation (FDIC) da 100.000 dollari a 250.000 dollari. Questo aumento avra' un costo aggiuntivo per le polizze delle banche e potra' costare di piu' allo Stato, ma e' stato accolto bene da tutti, soprattutto dai risparmiatori che temono per i loro conti correnti.
Il pacchetto di riduzioni fiscali, distribuito lungo un periodo di dieci anni, restera' il piu' controverso, soprattutto perche' potrebbe alienare alcuni democratici fiscalmente responsabili alla Camera, parte del movimento dei Blue Dogs. La misura prevede fra l'altro di moderare l'impatto dell'alternative minimum tax, che ha colpito ferocemente la classe media. Concedera' inoltre deduzioni fiscali speciali per progetti di ricerca e sviluppo soprattutto nel settore hi tech e farmaceutico. Il valore di questo piano e' di 150.5 miliardi di dollari che si aggiungono ai 700 miliardi originari. Un senatore inoltre e' riuscito a far "agganciare" il progetto a un altro suo disegno di legge che impone ai datori di lavoro di equiparare le malattie mentali a quelle fisiche contratte sul lavoro con responsabilita' per l'azienda di rimborsare una parte delle spese di ospedale. Il piano, che originariamente era contenuto in due pagine e mezzo, per salire a cento pagine alla Camera e' diventato a questo punto di 400 pagine. Ma e' passato, e questo ora e' l'importante.

Il lungo dibattito che ha preceduto il voto
Prima del voto, il dibattito era proseguito per molte ore. Fra gli altri, Barack Obama aveva pronunciato un discorso appassionato: "Questa non e' soltanto una crisi di Wall Street – diceva chiamando a raccolta i democratici – e' una crisi americana ed e' l'economia americana che ha bisogno di un piano di aiuti…non pretendo che avremo una soluzione facile o priva di costi…ma dobbiamo approvare questo piano nell'interesse della Nazione". John McCain invece non ha parlato. Poco prima, in campagna elettorale si era limitato a dire: "se il progetto di legge finanziario fallira' di nuovo in Congresso l'attuale crisi si trasformera' in un disastro" aveva detto implorando i suoi compagni di partito, soprattutto alla Camera, di votare per il Paese. Era la prima volta dall'8 di aprile che McCain partecipava a un voto al Senato, in totale e' stato assente per ben 420 voti da quando il centodecimo Congresso si e' aperto il 4 gennaio del 2007 vale a dire per il 65% dei voti. Al secondo posto il senatore Tim Johnson democratico del Sud Dakota, malato di cancro, al terzo posto Barack Obama assente dal 9 luglio, che ha preso 303 voti pari al 47% del voto totale. Mercoledi' notte dunque e' stata l'ultima volta che avremo visto insieme nel loro ruolo di senatori i due candidati: il 4 novembre uno di loro sarà presidente e lascera' il Senato.

da www.ilsole24ore.com
 
Bmw: calano vendite Usa a settembre (-25,8% a/a)

Bmw: calano vendite Usa a settembre (-25,8% a/a)
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Calano del 25,8% le vendite negli Usa di Bmw nel mese di settembre nel confronto con lo stesso periodo del 2007
 
Ergo Previdenza: Ergo Italia ha acquistato 60 mila azioni
Ergo Italia Spa, in riferimento all'offerta pubblica di acquisto volontaria e totalitaria sulle ordinarie Ergo Previdenza, ha comunicato di aver acquistato 60 mila azioni, al di fuori dell'Offerta, al prezzo medio di 4,3532 euro cadauna. Le azioni acquistate corrispondono a circa lo 0,07% del capitale sociale di Ergo Previdenza ed a circa lo 0,22% delle Azioni oggetto dell'Offerta. L'operazione è datata 1 ottobre 2008.

(09:50:16 02/10/2008)

Cell T.: inoltrata richiesta di registrazione supplementare alla Fda
Cell Therapeutics ha presentato alla Food and Drug Administration, domanda di registrazione supplementare per l'impiego di Zevalin come terapia di consolidamento dopo induzione della remissione nei pazienti affetti da linfoma non-Hodgkin follicolare non precedentemente trattati. Se la richiesta sarà accettata, Zevalin sarà l'unico farmaco radioimmunoterapico utilizzato negli Stati Uniti come terapia di consolidamento in prima linea.

(09:40:16 02/10/2008)

Negri Bossi: Sacmi sale al 66,76% del capitale
Gruppo Sacmi, per mezzo di Hps Spa, ha acquistato 799 azioni ordinarie (pari allo 0,002% del capitale) di Negri Bossi ad un prezzo medio unitario di 0,5935 euro, per un controvalore complessivo di 474,21 euro. Il gruppo Sacmi porta così la sua quota in Negri Bossi al 66,76%, dal 66,75% precedentemente detenuto. L'operazione si è svolta l' 1 ottobre 2008.

(09:30:00 02/10/2008)
 
Il Senato Usa approva il piano Paulson con maggioranza schiacciante

In una notte che restera' storica, il Senato ha approvato con una schiacciante maggioranza, 75 voti favorevoli e 24 contrari, il pacchetto di aiuti da 700 miliardi di dollari per stabilizzare il sistema finanziario americano. Un messaggio forte dunque, che aumenta le pressioni sui deputati ad approvare questo progetto quando arrivera' alla loro Camera, non piu' tardi di venerdi'.
In Aula, fin dalle prime ore della sera, si respirava un'atmosfera elettrizzata. A un certo punto si e' visto il Senatore Barack Obamascherzare animatamente con Hillary Clinton. Poco dopo il candidato democratico si e' recato nella sezione repubblicana per salutare il suo avversario, John McCain, che lo ha accolto pero' con una certa freddezza. Anche Joe Biden, il candidato alla vicepresidenza era in aula. Unico senatore assente, Ted Kennedy, a Boston per curarsi dalla malattia che lo ha colpito pochi mesi fa. Tutti i protagonisti di una delle piu' avvincenti corse elettorali della storia hanno poi votato a favore del piano.


Alla Camera non sarà una passeggiata nonostante le modifiche
Washington, le principali capitali mondiali e i mercati globali hanno tirato cosi' un sospiro di sollievo. Con un'unica ombra: nonostante tutto, e dopo la bocciatura e la grande paura di lunedi' scorso, quando e' sembrato che il mondo potesse crollare, il passaggio alla Camera non sara' ne' facile ne' automatico. Il piano del Senato infatti aggiunge altri 150 miliardi di dollari al progetto iniziale in tagli fiscalie prevede un forte aumento delle garanzie sui depositibancari.
Se le nuove misure soddisfano i repubblicani, che avevano votato in massa contro il piano, potrebbero allontare molti democratici. Per questo con il successo di ieri al Senato, questo piano, cruciale per evitare che l'economia americana precipiti in una pesante recessione, resta lo stesso appeso a un filo. Al punto che la leadership democratica alla Camera ha fatto sapere che in mancanza di una maggioranza certa, il voto potrebbe slittare ancora.
C'e' tuttavia da segnalare un fatto nuovo, foriero di ottimismo: nelle provincie lontane della democrazia americana il vento è cambiato. Dopo le conseguenze in Borsa del voto negativo di lunedi' e dopo che 1.300 miliardi di dollari di risparmi sono andati in fumo, ieri sono giunte in Congresso migliaia di lettere a favoredel piano di aiuti e non contro: "Abbiamo avuto messaggi chiari dalle nostre basi elettorali: i concessionari auto, i piccoli costruttori, i negozianti, tutti soffrono per la difficoltà di avere accesso al credito e chiedono azione" ha dichiarato Jon Kyl, Senatore dell'Arizona poco prima del voto di ieri notte.
Anche l'AARP, l'associazione dei pensionati americani, che raccoglie 40 milioni di associati ha preso una posizione netta:" i risparmi dei pensionati stanno sparendo, si ha paura per il destino dei conti in banca. Chiediamo un'azione decisa per proteggere i nostri 40 milioni di membri" ha dichiarato il Presidente dell'AARP Bob Novelli. Che ha poi aggiunto: "almeno 110.000 membri hanno inviato email ai loro deputati e senatori chiedendo loro di fare qualcosa per questa crisi". Nuove pressioni dunque, che potrebbero fare la differenza. " Molta gente ha capito che il pericolo è reale. Alcuni di noi hanno fatto la figura dei duri votando contro e ora, dopo la spavento potranno cambiare il voto senza troppi problemi elettorali. Anche perché le chiamate ai nostri uffici erano prima al 90% contrarie, oggi sono mediamente al 50% e in molti casi al 90% favorevoli al piano".


Le principali modifiche al piano Paulson
I principali cambiamenti del piano riguardano l'aumento del livello dei depositi garantiti dalla Federal Deposit Insurance Corporation (FDIC) da 100.000 dollari a 250.000 dollari. Questo aumento avra' un costo aggiuntivo per le polizze delle banche e potra' costare di piu' allo Stato, ma e' stato accolto bene da tutti, soprattutto dai risparmiatori che temono per i loro conti correnti.
Il pacchetto di riduzioni fiscali, distribuito lungo un periodo di dieci anni, restera' il piu' controverso, soprattutto perche' potrebbe alienare alcuni democratici fiscalmente responsabili alla Camera, parte del movimento dei Blue Dogs. La misura prevede fra l'altro di moderare l'impatto dell'alternative minimum tax, che ha colpito ferocemente la classe media. Concedera' inoltre deduzioni fiscali speciali per progetti di ricerca e sviluppo soprattutto nel settore hi tech e farmaceutico. Il valore di questo piano e' di 150.5 miliardi di dollari che si aggiungono ai 700 miliardi originari. Un senatore inoltre e' riuscito a far "agganciare" il progetto a un altro suo disegno di legge che impone ai datori di lavoro di equiparare le malattie mentali a quelle fisiche contratte sul lavoro con responsabilita' per l'azienda di rimborsare una parte delle spese di ospedale. Il piano, che originariamente era contenuto in due pagine e mezzo, per salire a cento pagine alla Camera e' diventato a questo punto di 400 pagine. Ma e' passato, e questo ora e' l'importante.

Il lungo dibattito che ha preceduto il voto
Prima del voto, il dibattito era proseguito per molte ore. Fra gli altri, Barack Obama aveva pronunciato un discorso appassionato: "Questa non e' soltanto una crisi di Wall Street – diceva chiamando a raccolta i democratici – e' una crisi americana ed e' l'economia americana che ha bisogno di un piano di aiuti…non pretendo che avremo una soluzione facile o priva di costi…ma dobbiamo approvare questo piano nell'interesse della Nazione". John McCain invece non ha parlato. Poco prima, in campagna elettorale si era limitato a dire: "se il progetto di legge finanziario fallira' di nuovo in Congresso l'attuale crisi si trasformera' in un disastro" aveva detto implorando i suoi compagni di partito, soprattutto alla Camera, di votare per il Paese. Era la prima volta dall'8 di aprile che McCain partecipava a un voto al Senato, in totale e' stato assente per ben 420 voti da quando il centodecimo Congresso si e' aperto il 4 gennaio del 2007 vale a dire per il 65% dei voti. Al secondo posto il senatore Tim Johnson democratico del Sud Dakota, malato di cancro, al terzo posto Barack Obama assente dal 9 luglio, che ha preso 303 voti pari al 47% del voto totale. Mercoledi' notte dunque e' stata l'ultima volta che avremo visto insieme nel loro ruolo di senatori i due candidati: il 4 novembre uno di loro sarà presidente e lascera' il Senato.

da www.ilsole24ore.com

Ciao fo64 buongiorno pensa cosa sarebbe successo se non avessero approvato il piano :lol::lol: spero che non si riveli un bluff
 

Piaggio: +81,1% a/a per le vendite negli Usa
Il gruppo Piaggio nei primi 8 mesi dell'anno ha fatto registrare un +81,1% annuo per quanto riguarda il mercato statunitense, con la quota di mercato del Gruppo che è salita al 27,3%.

(10:50:58 02/10/2008)

Marr: Unicredit, Banca Imi e Abaxbank consigliano buy
Gli analisti di Unicredit, Banca Imi e Abaxbank, concordano sul rating "buy" per il titolo di Marr. Diverso invece il target price a 8,67 euro secondo Unicredit, a 6,9 euro per Banca Imi ed a 7,4 euro giudicato da Abaxbank.

(10:45:58 02/10/2008)
 
Prysmian: Natixis consiglia buy
Gli analisti di Natixis hanno assegnato il rating "buy" sul titolo di Prysmian, con target price a 21 euro.
(11:45:56 02/10/2008)
Italia: deficit pubblico al 2,6% nel 1sem
L'Istat ha comunicato che nel primo semestre 2008 il deficit delle pubbliche amministrazioni è stato pari al 2,6% del Pil, in crescita dell'1,1% rispetto al corrispondente dato del 2007. Nel secondo trimestre 2008 il deficit si è attestato allo 0,5% del Pil, contro un +2,4% del 2007. +2,5% invece per il saldo primario (+3,4% l'anno scorso).
(11:35:15 02/10/2008)
Bastogi: raggruppamento di azioni efficace dal 6 ottobre
Bastogi Spa ha comunicato che dal 6 ottobre 2008 avrà efficacia l'operazione di raggruppamento delle azioni ordinarie della Società. L'operazione prevede il raggruppamento delle attuali 675.928.572 azioni ordinarie Bastogi nel rapporto di 1 nuova azione ordinaria ogni 38 vecchie azioni ordinarie detenute. Al termine dell'operazione, il capitale sociale della Società sarà pari a 21 mln euro, suddiviso in 17.787.594 azioni ordinarie.
(11:25:58 02/10/2008)
 

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