Bernanke: «Le insolvenze sui subprime saliranno ancora»
Bernanke: «Le insolvenze sui subprime saliranno ancora»
Le insolvenze sui mutui subprime sono destinate a crescere ancora, in altre parole i guai per le famiglie più indebitate non sono affatto finiti. Parole del presidente della Federal Reserve, Ben Bernanke, alla commissione servizi bancari della Camera. Bernanke ha aggiunto che la frammentazione dell'industria dei mutui ha reso difficili interventi legislativi correttivi, ma entro fine anno ci saranno nuove regole per la tutela dei consumatori nel settore dei mutui.
Il successore di Alan Greenspan ha ribadito che la Fed in un primo tempo non aveva compreso appieno la portata del terremoto finanziario. «Come ho detto il mese scorso in un discorso a Kansas City - ha sottolineato Bernanke nell'audizione che terrà alle 16 di fronte alla commissione servizi bancari della Camera - le conseguenze della crisi dei mutui, in termini di perdite sui mercati finanziari mondiali, hanno superato anche le nostre previsioni più pessimistiche».
Il rischio, ha aggiunto Bernanke, è che ora aumenti l'avversione al rischio dei risparmiatori, specie per i veicoli di investimento più complessi e meno trasparenti. Bernanke ha poi spiegato che la crisi ha evidenziato «la necessità non solo di maggiori informazioni e di nuove norme, ma anche di una più uniforme applicazione delle norme in un mercato che ha una struttura frammentata».
«La Federal Reserve - ha aggiunto il numero uno della Fed - sta lavorando a stretto contatto con vari gruppi nel Paese per ridurre i rischi di pignoramento delle abitazioni». Dovranno quindi essere stabiliti standard più stringenti per verificare il profilo patrimoniale o reddituale di chi vuole comprare una casa onde evitare i problemi portati a galla dalla crisi dei mutui subprime.
Al tempo stesso, Bernanke si è detto contrario all'ipotesi di alzare - se non temporaneamente - i limiti degli investimenti che le agenzie parastatali Freddie Mac e Fannie Mae possono effettuare nel mercato dei mutui. Giovedì il Congresso ha deciso di autorizzare temporaneamente le due società a acquistare mutui surprime per ulteriori 20 miliardi di dollari nei prossimi sei mesi.
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