News, Dati, Eventi finanziari Le NEWS del 24 dic. 2003

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Per un panorama completo delle news di oggi, e per discuterle insieme, vi invito a navigare il consueto topic sul Forum di Piazza Affari.

Buona lettura e buone feste :)

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Parmalat: Ok Cda A Straordinaria, Le Banche Approvano

Parmalat: Ok Cda A Straordinaria, Le Banche Approvano

(ANSA) - MILANO, 23 DIC - Parmalat si avvia all' amministrazione straordinaria. Possibilmente Prodi-ter è il messaggio arrivato dal cda che, prudentemente, in attesa della pubblicazione in Gazzetta del decreto, lascia aperta anche la possibilità di aderire "alternativamente" alla Prodi-bis.
Comunque vadano le cose sarà Enrico Bondi il commissario straordinario nominato dall'Esecutivo per il piano di salvataggio.
E al Consiglio dei ministri, che in meno di 24 ore ha messo a disposizione dell'azienda di Collecchio i mezzi di intervento, è andato l'apprezzamento del cda che ha "riconosciuto il grande sforzo del Governo".
Il manager ha ricevuto intanto un nuovo mandato dai cda di Parmalat Finanziaria e Parmalat spa a "compiere ogni atto opportuno e necessario al fine di dare attuazione alla delibera assunta".
Bondi dovrà quindi inoltrare formalmente la richiesta alle autorità giudiziarie.
Dalle banche creditrici è arrivato il via libera all' amministrazione straordinaria con l'apprezzamento per l' intervento del Governo e il decreto Marzano che modifica la Prodi bis, nonostante l'orientamento condiviso anche con gli advisor fosse inizialmente quello dell'amministrazione controllata. "Tutto quello che consente di guadagnare tempo per evitare l'irreparabile - ha osservato una fonte autorevole - non può che essere condiviso dalle banche".
Gli istituti, sotto i fari dei mercati azionari, hanno preso fiato anche grazie alle dichiarazioni di Moody's, l'agenzia internazionale di valutazione, che non prevede effetti immediati su rating e outlook delle banche esposte verso Parmalat.
La lunga giornata di Bondi era cominciata, sottobraccio un' ampia documentazione, con un incontro al Tribunale di Parma con il pubblico ministero Antonella Ioffredi e poi con il procuratore capo Giovanni Panebianco.
Accompagnato da Umberto Tracanella, al suo fianco nel tentativo di salvataggio del gruppo alimentare, si è quindi recato presso il giudice delegato dei fallimenti Vittorio Zanichelli.
Nessuna dichiarazione ai cronisti sul contenuto dei colloqui. E se ancora qualcuno non avesse capito di che pasta è fatto, il 'risanatore' ha ribadito: "Preferisco parlare con i fatti".
Sempre sul fronte societario sono arrivate, nel corso di questa antivigilia così poco nello spirito natalizio, le dimissioni di Roberto Tedesco da Parmatour ceduta dalla famiglia Tanzi ad Argho, società di cui si sa poco se non che fa capo all'avvocato Giacomo Torrente e a non meglio precisati investitori.
 
Tokyo: Chiusura In Marginale Ribasso (-0,01%)

Tokyo: Chiusura In Marginale Ribasso (-0,01%)

(ANSA) - TOKYO, 24 DIC - La Borsa di Tokyo ha chiuso oggi gli scambi in marginale ribasso dello 0,01 %.
Il Nikkei, l'indice dei 225 titoli guida, è sceso a 10.371,27 punti, 1,24 in meno rispetto alla chiusura di lunedi rilevata a 10.372,51.
 
Parmalat, decreto nomina Bondi entro oggi

Parmalat, decreto nomina Bondi entro oggi

ROMA, 24 dicembre (Reuters) - Il decreto approvato ieri dal consiglio dei ministri sulle nuove norme in materia di amministrazione straordinaria delle grando società è già sulla Gazzetta ufficiale in via di pubblicazione oggi.
Entro oggi il ministro delle Attività produttive procederà alla nomina di Enrico Bondi a commissario della Parmalat, secondo le procedure previste dalle nuove norme.
Lo hanno detto a Reuters fonti del ministero delle Attività produttive.
 
Fazio detta la sua riforma, Berlusconi accusa le banche

Fazio detta la sua riforma, Berlusconi accusa le banche

ROMA, 24 dicembre (Reuters) - Il governatore di Bankitalia Antonio Fazio non ha intenzione di dimettersi dopo la crisi che ha travolto prima Cirio e poi Parmalat, crisi che vanno ricondotte alla debolezza della Consob e alla inadeguatezza della disciplina dei mercati.

Una posizione che non trova tutti d'accordo nel governo, che al suo interno è diviso fra chi vorrebbe un decreto legge e chi invece un ampio dibattito parlamentare sulla riforma delle Authority. Ma il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, getta acqua sul fuoco e parla di "bellissima relazione del ministro Tremonti sulle authority che il governo si è impegnato a rivedere al più presto" ed addossa le responsabilità dei casi Cirio e Parmalat a "quei gruppi di banche amici fra loro".

LA RIFORMA DI FAZIO
"Sciocchezze. Falsità messe in giro da chi vuol male non solo a me, ma a un'istituzione che è sempre stata e sarà sempre al servizio del Paese", ha detto Fazio in un'intervista a Repubblica, una delle rarissime mai concesse dal governatore, in risposta alle voci che ventilavano le sue dimissioni.
"Tutto nasce dalla inadeguatezza della Consob e dall'inadeguatezza della disciplina del mercato azionario e obbligazionario", ha detto Fazio.

"Il controllo spetta alla Consob... se il sistema di controlli che la Consob può svolgere fosse più stringente e più penetrante, molti problemi sarebbero risolti", ha aggiunto precisando di non voler addossare tutte le responsabilità alla Commissione.

Il governatore ha anche anche affermato, in risposta ai progetti di riforma del sistema delle authority in Italia, che il sistema dei controlli "così com'è ha una sua coerenza".

Per ridare fiducia al mercato la ricetta del governatore di Bankitalia è "un rigoroso rafforzamento dei poteri ispettivi, di prevenzione e di controllo sui bilanci delle società", ha detto Fazio.


BERLUSCONI CONTRO BANCHE E CHI ACCUSA IL FALSO IN BILANCIO
L'intervista di Fazio arriva dopo che ieri pomeriggio, prima il consiglio dei ministri, poi il Comitato interministeriale per il credito si sono occupati di riforma della vigilanza sui mercati finanziari.

Al termine del consiglio dei ministri, il governo ha fatto sapere che in una delle prossime riunione dell'esecutivo verrà discussa la riforma della vigilanza che potrebbe essere realizzata con "provvedimenti di urgenza". Una posizione che non ha trova consenziente tutti gli alleati e che ha acceso il dibattito sulle diverse ipotesi possibili per rivedere i meccanismi di controllo e le autorità della vigilanza.

Secondo Berlusconi, in un colloquio con alcuni giornalisti ieri nel negozio dove faceva acquisti natalizi, il consiglio di ieri non ha deciso alcun rinvio: "Tremonti ci ha illustrato i termini della questione e i modi con cui tutelare i risparmiatori. E noi abbiamo deciso di prendere la questione in esame al più presto". Quando, a gennaio? "Può essere, ma la data non è ancora stata decisa. Sicuramente lo vedremo alla ripresa".

Poi Berlusconi se l'è presa con chi accusa la riforma del falso in bilancio, riforma che non ha responsabilità "semmai il problema è quei gruppi di banche amici tra loro".


DIVISIONI NEL GOVERNO
I giornali di oggi parlano poi di riunioni "non serene" al consiglio dei ministri di ieri ed al successivo Cicr.

Il ministro delle Politiche comunitarie, Rocco Buttiglione, ha spiegato che la riforma non si può fare con una delega al governo. Inoltre deve servire ad aumentare la tutela ai risparmiatori e non a regolare conti. Il riferimento è alla posizione del ministro Tremonti, più volte critico nei confronti di Banca d'Italia. Le indicazioni per la riforma date da Fazio coincidono con quelle diffuse ieri sera dal ministro delle attività produttive, Gianni Alemanno, e che rappresentano la posizione ufficiale di Alleanza nazionale, il secondo partito della coalizione.

Come il governatore anche i vertici di Allenza nazionale che, in occasione del dibattito sulla Finanziaria, si sono incontrati più volte con Fazio, pensano che la riforma della vigilanza debba passare per un aumento dei poteri ispettivi della Consob.

Non la pensa così il ministro dell'Economia Giulio Tremonti, che viceversa vuole una revisione della vigilanza realizzata attraverso la costituzione di un'apposita Autorità che abbia poteri su tutti i mercati e con un obiettivo di difesa dei risparmiatori. L'autorità esproprierebbe poteri a tutti i soggetti che oggi controllano o vigilano sui mercati e le società.
 

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