Mediobanca: nel 1° sem utile netto +11%, dividendo 0,65 euro
[LINK:0248345b3a]Mediobanca[/LINK:0248345b3a]: nel 1° sem utile netto +11%, dividendo 0,65 euro (+12%)
Mediobanca ha riportato nel primo semestre del 2007 un utile netto in ulteriore incremento dell'11% a 953,2 milioni, rispetto alla crescita registrata nel 2006 (+36% a 858,4 milioni), livello largamente superiore all'obiettivo annuale (750 milioni) previsto dal piano 2005-2008.
Nonostante il minor apporto dell'attività di negoziazione (82,8 milioni contro 215,7 milioni), i ricavi crescono del 6,6% (da 1.511,7 a 1.611,5 milioni) grazie all'incremento a doppia cifra di tutte le altre componenti.
In particolare il margine di interesse aumenta del 12,4% (da 593 a 666,8 milioni), per effetto del sostenuto sviluppo degli impieghi corporate (+30,6%, da 12,3 a 16 miliardi) e dei retail financial services (impieghi + 15% a 10 miliardi, erogato a 4,8 miliardi +4,3%); le commissioni ed altri proventi salgono del 22,7% (da 302,7 a 371,3 milioni) per il positivo contributo (3/4 circa del totale) dell'attività wholesale; i proventi da partecipazioni valutate al patrimonio netto registrano un incremento del 24,9% (da 335,3 a 418,9 milioni) riflettendo il positivo andamento reddituale in particolare del Gruppo Assicurazioni Generali; i dividendi sui titoli disponibili per la vendita crescono del 10,3% (da 65 a 71,7 milioni).
Il saldo della gestione ordinaria migliora da 1.118,3 a 1.181,1 milioni (+5,6%).
Tra gli aggregati patrimoniali si segnala la crescita degli impieghi a clientela da 21,4 a 26,8 miliardi (+25%) e della provvista da 29,1 a 34,2 miliardi (+18%).
Il patrimonio netto si attesta a 6.829,6 milioni (da 5.886,8 milioni) senza considerare l'utile di periodo. Il ROE è pari al 15%.
Con riguardo alle richieste formulate dalla Consob con lettera del 20 agosto scorso, Mediobanca, segnala che il Gruppo non ha alcuna esposizione, né diretta né indiretta, al segmento dei mutui subprime statunitensi.
L'esercizio 2006-2007 di Mediobanca Spa si chiude con utile netto di 561,1 milioni (545,5 milioni), dopo utili da realizzo di titoli disponibili per la vendita per 166,7 milioni (85,9 milioni) e rettifiche nette su crediti e titoli per 9,4 milioni (4,5 milioni). L'utile della gestione ordinaria si riduce da 576,8 a 531,1 milioni per i minori utili dell'attività di negoziazione (65,7 milioni contro 200,8 milioni): escludendoli si registrerebbe un incremento del 21,5% che riflette il progresso di margine di interesse (+9% da 176,9 a 192,9 milioni), commissioni per 61,1 milioni (+28,5%) e dividendi incassati (da 169,8 a 213,5 milioni).
I principali aggregati patrimoniali registrano incrementi a doppia cifra: i finanziamenti da 15,9 a 20,3 miliardi, gli impieghi netti di tesoreria da 5,6 a 6,4 miliardi, le attività disponibili per la vendita da 4 a 4,8 miliardi. Parallelamente la provvista è cresciuta da 22 a 27,1 miliardi, con emissioni nell'esercizio per 5,3 miliardi.
Il Consiglio di Gestione ha deliberato di proporre all'Assemblea degli Azionisti, convocata per il 27 ottobre prossimo (eventuale seconda convocazione il 29 ottobre): la corresponsione di un dividendo unitario di € 0,65, in aumento del 12% rispetto allo scorso anno (0,58). Il dividendo verrà messo in pagamento dal 22 novembre prossimo (data stacco 19 novembre); l'autorizzazione all'acquisto di azioni proprie fino al 2% del capitale (16,4 milioni di azioni) per una durata di un periodo di 18 mesi.
Alla stessa Assemblea verrà altresì proposta l'adozione di un piano di stock option a valere sull'aumento di capitale deliberato dall'Assemblea del 27 giugno scorso.
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