Ue, sul patto di stabilità scontro ministri-commissione
Ue, sul patto di stabilità scontro ministri-commissione
Solbes: "Siamo alla violazione del Trattato, reagiremo"
Tremonti: "Soluzione coerente: mantenute le raccomandazioni"
BRUXELLES - E' scontro duro, nella notte di Bruxelles, tra Consiglio e Commissione Ue sull'applicazione delle regole del Patto di stabilità e di crescita. Dopo nove ore di confronto, la riunione dei ministri dell'Eurogruppo, presieduta dal ministro Giulio Tremonti, si è conclusa con una soluzione alternativa a quella proposta da Bruxelles che risponde alle esigenze di Francia e Germania, ma dà un colpo alla credibilità dell'Unione nel suo complesso.
La soluzione, che ferma la possibilità di procedure e sanzioni nei confronti di Parigi e Berlino, è stata approvata a maggioranza qualificata, con il voto contrario di quattro paesi (Olanda, Austria, Finlandia e Spagna) e la dura opposizione del commissario Ue agli affari monetari ed economici Pedro Solbes, che non ha escluso il ricorso alla Corte di giustizia. In mattinata l'accordo viene sottoposto al Consiglio Ecofin presieduto da Tremonti.
Anzichè le raccomandazioni, formulate sulla base degli articoli 104.8 e 104.9 del regolamento di applicazione del Patto, l'Eurogruppo ha adottato una "conclusione del Consiglio", che - ha riferito Tremonti - "mantiene il testo sostanziale delle raccomandazioni". La dichiarazione, che sarà sottoposta questa mattinata all'Ecofin, non fa riferimento alla procedura in base agli articoli del regolamento.
"E' una soluzione coerente con la cornice del Trattato e del Patto e ci sembra costituisca una soluzione tecnica politica positiva e coerente con i criteri di funzionamento del Patto", ha detto Tremonti.
Dura la replica di Solbes: "Siamo profondamente rammaricati perchè la soluzione adottata dal Consiglio non segue le regole stabilite dal Patto, mentre solo l'applicazione delle regole può garantire un uguale trattamento degli Stati membri. La Commissione valuterà le conclusioni e deciderà eventuali azioni future".
Tremonti ha reagito: "Non credo che il nostro voto possa essere considerato come una violazione del Trattato e del Patto. E' un voto coerente con lo spirito e la lettera del Trattato e del Patto".
Nuova replica di Solbes: "Se questa decisione sarà confermata, il Consiglio non seguirà lo spirito e la lettera nè del Trattato nè del Patto".
La Commissione accusa i ministri di avere modificato anche i contenuti delle raccomandazioni. "Le cifre sulla riduzione del deficit strutturale 2004 sono state ridotte", ha detto il portavoce di Solbes, Gerassimos Thomas. "Inoltre, l'obiettivo di riportare il deficiti sotto il 3% del Pil nel 2005 è stato condizionato all'andamento economico, rendendolo non vincolante. In questo modo si rischia di avere i deficit di Francia e Germania al di sopra del tetto fissato dal Patto per il quarto anno consecutivo, per di più con il consenso dell'Ecofin. Un duro colpo alla credibilità della procedura".
Secondo i nuovi impegni sottoscritti, la Francia si impegna a ridurre il deficit strutturale 2004 dello 0,77% (contro lo 0,7% della manovra e l'1% chiesto dalla Commissione) e quello 2005 dello 0,6% (contro lo 0,5% della manovra). Per la Germania, non cambia nulla: le riduzioni del deficit strutturale previste sono le stesse contenute nella manovra del governo, vale a dire lo 0,6% nel 2004 e lo 0,5% nel 2005. Bruxelles chiedeva invece lo 0,8% per il prossimo anno.
Ma anche il tedesco Hans Eichel, il più direttamente interessato insieme al colega francese, si schiera con Tremonti contro Solbes e la Commissione. Per Eichel l'accordo si situa "nel quadro del Patto si stabilità e di crescita".