Istat: Pil finale 4* trim invariato
Istat: Pil finale 4* trim invariato
(Teleborsa) - Roma, 28 mar - Nel quarto trimestre del 2005 il prodotto interno lordo (PIL), espresso in valori concatenati con anno di riferimento 2000 corretto per il diverso numero di giorni lavorativi e destagionalizzato, è rimasto stazionario rispetto al trimestre precedente ed è cresciuto dello 0,5 per cento nei confronti del quarto trimestre del 2004. Lo comunica l'Istat.
Il quarto trimestre del 2005 ha avuto due giornate lavorative in meno rispetto al quarto trimestre del 2004 e tre giornate in meno rispetto al terzo trimestre del 2005.
Nel quarto trimestre, il PIL è aumentato in termini congiunturali dell'1,4 per cento in Giappone, dello 0,6 per cento nel Regno Unito, dello 0,4 per cento negli Stati Uniti, dello 0,2 per cento in Francia ed è rimasto stazionario in Germania.
In termini tendenziali, si è registrata una crescita del 4,5 per cento in Giappone, del 3,2 per cento negli Stati Uniti, dell'1,8 per cento nel Regno Unito, dell'1,6 per cento in Germania e dell'1,2 per cento in Francia. Nel complesso, i paesi dell'area Euro sono cresciuti dello 0,3 per cento in termini congiunturali e dell'1,7 per cento in termini tendenziali. In termini congiunturali, le importazioni di beni e servizi sono aumentate dello 0,6 per cento, il totale delle risorse (prodotto interno lordo e importazioni di beni e servizi) è cresciuto dello 0,1 per cento. Dal lato della domanda, le esportazioni sono aumentate dello 0,5 per cento, gli investimenti fissi lordi sono diminuiti dell'1,7 per cento e i consumi finali nazionali sono diminuiti dello 0,1 per cento. Nell'ambito dei consumi finali, la spesa delle famiglie residenti è diminuita dello 0,3 per cento, quella della pubblica amministrazione e delle istituzioni sociali private è cresciuta dello 0,2 per cento.
La diminuzione degli investimenti è stata determinata da una contrazione del 2,8 per cento negli acquisti di mezzi di trasporto, del 3,0 per cento degli investimenti in macchine, attrezzature e altri prodotti, e dello 0,2 per cento degli investimenti in costruzioni.
In termini tendenziali, le esportazioni e le importazioni sono aumentate dell'1,3 per cento. La spesa delle famiglie residenti e quella della pubblica amministrazione sono cresciute rispettivamente dello 0,2 per cento e dell'1,4 per cento. La spesa delle famiglie sul territorio economico è cresciuta, in termini tendenziali, dello 0,3 per cento (vedi Tabella 14). Nel suo ambito, variazioni positive si sono registrate per i consumi di beni durevoli (più 2,5 per cento) e per i servizi (più 0,5 per cento) mentre la spesa per beni non durevoli e per beni semidurevoli è diminuita rispettivamente dello 0,3 per cento e dell'1,1 per cento. Gli investimenti fissi lordi hanno segnato nel complesso una diminuzione dello 0,1 per cento (più 1,3 per cento le costruzioni, ed una contrazione del 2,9 per cento per i mezzi di trasporto e dell'1,0 per cento per i macchinari e gli altri prodotti).
Rispetto al terzo trimestre del 2005, il deflatore del PIL è aumentato del 2,0 per cento. Il deflatore della spesa delle famiglie residenti è cresciuto dello 0,5 per cento, quello degli investimenti è cresciuto dello 0,9 per cento. Il deflatore delle esportazioni ha mostrato un incremento dell'1,7 per cento, quello delle importazioni è aumentato dell'1,0 per cento.
In termini tendenziali, il deflatore del PIL è aumentato del 3,0 per cento, quello della spesa delle famiglie residenti del 2,5 per cento.
Nel quarto trimestre del 2005 si rilevano andamenti congiunturali positivi del valore aggiunto per il settore che raggruppa le attività del commercio, alberghi e pubblici esercizi, trasporti e comunicazioni (più 0,2 per cento), per il settore del credito, assicurazioni, attività immobiliari e servizi professionali (più 0,2 per cento) e per gli altri servizi (più 0,1 per cento). L'industria in senso stretto ed il settore agricolo hanno subito una contrazione dello 0,2 per cento, le costruzioni dello 0,5 per cento.
In termini tendenziali, il valore aggiunto dei servizi è cresciuto dell'1,0 per cento, quello delle costruzioni dello 0,3 per cento e quello dell'industria in senso stretto dello 0,1 per cento. L'agricoltura ha registrato una flessione del 6,2 per cento.