Istat: deficit/pil +1,9% nel 2007
Istat: deficit/pil +1,9% nel 2007
Oggi l'Istat ha reso noto che il rapporto deficit/pil nel 2007 si è attestato all'1,9% contro il +3,4% dell'anno precedente. In valore assoluto l'indebitamento netto è diminuito di oltre 20.400 milioni di euro, attestandosi sul livello di 29.179 milioni. Nel confronto con il 2006 si deve considerare che, per una modifica metodologica illustrata nel paragrafo dedicato alle revisioni, non è stato conteggiato in detto anno l'onere straordinario dello Stato per il rimborso della detraibilità dell'IVA sulle auto aziendali in seguito alla sentenza della Corte di giustizia europea. Una quota parte di tale onere è stata registrata invece nel 2007, per un importo pari a 847 milioni di euro. Il saldo primario (indebitamento netto al netto della spesa per interessi) è risultato positivo e pari al 3,1 per cento del Pil, in miglioramento rispetto all'1,3 per cento dell'anno 2006 e allo 0,3 per cento del 2005. Il risparmio delle amministrazioni pubbliche (saldo delle partite correnti) è risultato pari a 34.700 milioni di euro, significativamente più alto rispetto ai 19.900 milioni del 2006, grazie ad una maggiore dinamica delle entrate correnti (+6,6 per cento), rispetto alle spese correnti (+4,5 per cento). Le uscite di parte corrente hanno registrato un tasso di crescita del 4,5 per cento; il loro rapporto sul Pil è risultato più alto di 3 decimi di punto rispetto a quello dell'anno precedente (44,6 per cento nel 2007 contro il 44,3 per cento nel 2006). Nel 2007 anche gli interessi passivi sono significativamente aumentati (+12,4 per cento, contro una crescita del 5,5 per cento registrata nel 2006). Le spese in conto capitale sono diminuite del 7,5 per cento per un effetto combinato di un aumento delle spese per investimento (+3,9 per cento) e dei contributi agli investimenti (+11,1 per cento) e di una riduzione di oltre il 55 per cento delle altre uscite in conto capitale.
Nel 2007 il valore del Pil ai prezzi di mercato è stato pari a 1.535.540 milioni di euro correnti, con un aumento del 3,8 per cento rispetto al 2006. La crescita del Pil, espressa ai prezzi dell'anno precedente, è risultata pari all'1,5 per cento, in decelerazione rispetto alla dinamica dell'anno precedente.
I dati finora disponibili per gli altri paesi indicano un aumento del 2,9 per cento nel Regno Unito, del 2,5 per cento in Germania, del 2,2 per cento negli Stati Uniti, del 2,1 per cento in Giappone e dell' 1,9 per cento in Francia. In Italia, all'aumento del prodotto si è accompagnata una crescita del 4,4 per cento delle importazioni di beni e servizi, che ha portato ad un incremento delle risorse disponibili pari al 2,1 per cento.
Il deflatore del Pil ha registrato nel 2007 un aumento del 2,3 per cento a cui ha fatto riscontro una crescita del 2,2 per cento del deflatore della spesa delle famiglie residenti. Il deflatore dei consumi interni è aumentato del 2,2 per cento, quello dei consumi delle AP del 0,4 per cento e quello delle Isp dell' 1,6 per cento, mentre il deflatore degli investimenti fissi lordi è cresciuto del 2,6 per cento.
La crescita dei redditi da lavoro corrisposti ai dipendenti pubblici è stata pari all'1,1 per cento, più contenuta rispetto alla crescita del 4,1 per cento registrata nel 2006. Tale dinamica costituisce il risultato dell'effetto combinato di un aumento per alcuni comparti del pubblico impiego che hanno avuto i rinnovi contrattuali nel 2007 (Ministeri, Scuola, Enti di previdenza) e di una diminuzione che si è verificata nel comparto Sanità ed Enti locali che avevano avuto il rinnovo nel 2006.
Le spese per consumi intermedi hanno registrato un aumento del 2,7 per cento, contro una diminuzione dell'1,2 per cento dell'anno precedente; le prestazioni sociali in natura (che includono prevalentemente spese per assistenza sanitaria in convenzione) sono cresciute dello 0,9 per cento rispetto ad una crescita del 2,7 per cento dell'anno precedente. Di conseguenza, la spesa per consumi finali delle amministrazioni pubbliche è aumentata dell'1,6 per cento rispetto alla crescita del 2,8 per cento registrata nel 2006.
Le prestazioni sociali in denaro sono invece aumentate del 5,2 per cento (nel 2006 l'aumento era stato del 4,0 per cento). A ciò hanno contribuito gli aumenti legati alla riforma degli assegni familiari, il maggior onere per l'erogazione di benefici alle pensioni più basse (legge 81/2007) e l'erogazione del bonus agli incapienti (pari a 562 milioni di euro).
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