San Paolo Imi, utili in crescita del 41%
dal Sole 24 Ore:
[LINK:20f8e387e3]SPI[/LINK:20f8e387e3], utili in crescita del 41%
Risultato netto in crescita del 41,7% a 894 milioni per il Sanpaolo Imi nel primo semestre. Il Roe annualizzato è salito al 14,7% dall'11% nel 2004. Il margine di intermediazione netto, invece, è salito a 3,7 milioni, con un incremento del 9,6%.
I conti semestrali, redatti secondo i nuovi principi contabili Ias/Ifrs e approvati dal consiglio di amministrazione dell'istituto torinese, mostrano anche un aumento del margine di interesse del 2% a quasi 1,91 miliardi di euro, dello 0,8% delle commissioni nette a 1,61 miliardi e dell'11% della gestione assicurativa a 182 milioni.
I crediti a clientela sono saliti del 4,9% a 132,4 miliardi e la raccolta diretta è stata pari a 143,9 miliardi (+1,5%). L'utile dell'operatività corrente, in rialzo del 35,1% a 1,41 miliardi, ha beneficiato - dicono al San Paolo Imi - oltre che della crescita dei ricavi, anche delle azioni di contenimento dei costi.
Le sofferenze nette sono scese del 2,5% a 1,11 miliardi e le spese di funzionamento del 2,2% a 2,32 miliardi grazie in particolare al calo delle spese per il personale (-1,7% a 1,38 miliardi), legate alla razionalizzazione delle strutture dei corporate center e all'integrazione delle reti distributive.
La transizione agli Ias/Ifrs evidenzia al primo gennaio scorso un impatto positivo sul patrimonio netto consolidato pari a 259 milioni (+271 riferibili al perimetro del solo gruppo bancario, -12 al comparto assicurativo). La banca ha aggiunto che il secondo trimestre «si è contraddistinto per un'accelerazione dei risultati reddituali rispetto ai primi tre mesi attribuibile in parte a fenomeni strutturali correlati al buon andamento dell'operatività e in parte ad eventi non ricorrenti quali le plusvalenze da cessione di crediti e di investimenti partecipativi e l'incasso di dividendi». Analogo andamento è stato evidenziato dagli aggregati operativi: sia le attività finanziarie della clientela sia i finanziamenti hanno mostrato un trend di crescita su base annua superiore nel secondo trimestre rispetto ai tre mesi precedenti.
Il consiglio di amministrazione del San Paolo Imi, ha inoltre deciso di esercitare l'opzione di acquisto su azioni ordinarie di Banca Cr Firenze, detenute dalla stessa banca fiorentina, per il 10,78% del capitale. L'esercizio dell'opzione, la cui validità è contestata da Cr Firenze, prevede un prezzo pari a 1,5 volte il «valore base» dell'azione di Banca Cr Firenze, valore da determinarsi facendo riferimento a metodologie di valutazione utilizzate normalmente per il settore. L'acquisto delle azioni - afferma una nota - resta ovviamente subordinato al rilascio dell'autorizzazione della Banca d'Italia. Con l'esercizio dell'opzione la quota del San Paolo Imi nella banca toscana sale al 29,9 per cento.