Intel, analisti non vedono stime peggiori
Intel, analisti non vedono stime peggiori, ma borse vendono chip
SAN FRANCISCO, 3 giugno (Reuters) - Nonostante un secondo trimestre ricco di incidenti di percorso, secondo gli analisti Usa Intel Corp. non dovrebbe modificare le stime sui risultati nell'atteso aggiornamento di oggi.
Tuttavia le borse non si fidano e - in un contesto di per sè cedente - stanno vendendo con convinzione i titoli dei semiconduttori ovunque.
Mentre lo Stoxx tech perde mezzo punto, infatti, a metà mattina le big europee sono decisamente più pesanti e la stessa Intel, quotata anche sul Dax con volumi praticamente simbolici, cede oltre 1%.
Tra le comparabili più piccole la maglia nera è la progettista di chip ARM - di cui Intel è uno dei clienti principali - che perde il 2,35 alle 12 italiane. Ma anche Infineon cala dell'1%, STM perde lo 0,9% e ASML, leader mondiale della macchine litografiche per i circuiti, lascia l'1,4% come Philips, big dell'elettronica di consumo che ha una importante divisione chip.
Tra aprile e oggi Intel ha perso il responsabile della divisione server Michael Fister, ha avuto la peggio in una battaglia sulla politica di contabilizzazione delle stock option ed è stata costretta ad abbandonare alcuni progetti di sviluppo.
Per Marshall Front, presidente del fondo Front Barnett Associates "le condizioni di business per il gruppo e per il settore sono probabilmente le stesse dell'ultima volta che hanno fatto le previsioni. Non ritengo che le cambieranno".
Intel ha parlato il 13 aprile, fissando il range di fatturato atteso per il secondo trimestre tra 7,6-8,2 miliardi di dollari (fascia bassa delle attese di consenso).
Il colosso di Santa Clara in genere usa l'aggiornamento delle stime per restringere il range delle attese. Nel mercato si ritiene che, se ci sarà cambiamento, saranno limate alcune centinaia di milioni di dollari dal minimo stimato.
Krishna Shankar, analista per JMP Securities, vede la stima del gruppo fissata tra 7,8-8,2 miliardi e si attende un suggerimento che ponga la proiezione sul margine di gross-profit attorno al 60 percento.
Anche Clark Fuhs di Fulcrum Global Partners concorda "staranno nel range attuale, forse stringendolo per stare poco sopra il punto di mezzo della forchetta attuale".
Per Smith Barney, l'analista Glen Yeung nota comunque che il gruppo ha superato i recenti problemi industriali ed è avviato a fare buoni progressi nel segmento dei chip più sofisticati.
Yeung nota anche i progressi nel mercato delle memorie flash - quelle usate anche nei cellulari - che invertono la perdita di quota di mercato del 2003. "Questo potrebbe essere uno degli spunti migliori per superare le stime di utile".
Quest'anno Intel ha sottoperformato del 12% circa l'indice Standard & Poor's 500 ma come tutti i semiconduttori è ben sotto i massimi di fine 2003. Ieri ha chiuso a 28,01 dollari.