News, Dati, Eventi finanziari le NEWS del 3 novembre 2006

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Per un panorama completo delle news di oggi, e per discuterle insieme, vi invito a navigare il consueto topic sul Forum di Piazza Affari.

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Tokyo chiusa per festivita', piatte le altre borse

Tokyo chiusa per festivita', piatte le altre borse

Oggi la borsa di Tokyo è rimasta chiusa per la festività nazionale della cultura.
Attorno ai livelli di chiusura della vigilia le altre borse asiatiche; Seul +0,01%, Shangai +0,72%.
 
Mercato piatto in ottobre, Fiat Auto corre ancora

da www.ilsole24ore.com:

Mercato piatto in ottobre, [LINK:836d73895a]Fiat[/LINK:836d73895a] Auto corre ancora e sale al 31,3%
di Al.An.

Fiat Auto batte il mercato anche in ottobre: le immatricolazioni del costruttore torinese (marche Fiat, Alfa Romeo e Lancia) sono infatti aumentate del 12% a 58.441 unità con una quota di mercato ritoccata al 31,3%, dal 30,7% del settembre 2006. Dato tanto più lusinghiero in quanto il quadro generale è quasi invariato: +0,08% a 186 mila e 900 vetture secondo i dati raccolti dal ministero dei Trasporti. Nei dieci mesi il mercato (si vedano anche le tabelle in basso, ndr) registra, invece, un rialzo del 3,78% a 1.987.632 unità, e Fiat Auto segna un incremento delle vendite del 15,2% a 611.074 con una quota pari al 30,8 per cento. In forte calo, in ottobre, le immatricolazioni di Volkswagen (-18,5%, ma +5,3% nei primi dieci mesi), Renault (-23,8%), Citroen (-16,9%) e Mercedes (-15,2%). Tengono Toyota (+6%), Bmw (+2,6%) e Audi (+3,4%), decolla Peugeot (+26%). Nel mese tra i marchi italiani brillano, in particolare, Fiat (+11,54% e 44.744 vetture vendute, di cui 30mila tra Punto e Panda a benzina) e Alfa Romeo, che il mese scorso ha venduto 5.834 unità con un +25,6% di crescita (+17% da gennaio).

I costruttori: vendite fiacche a causa del superbollo. Buona parte delle responsabilità circa l'andamento del mercato, secondo l'Unrae, ovvero i rappresentanti dei costruttori stranieri, sono nelle misure fiscali prospettate nel Decreto legge collegato alla Finanziaria, che prevederebbe il cosiddetto superbollo per le vetture dai 100 kilowatt di potenza in su, con un gettito previsto superiore ai 500 milioni. Secondo l'Unrae, «si continuano a proporre misure vessatorie nei confronti degli italiani motorizzati, i quali dovranno aumentare il già forte gettito al Fisco (oltre 66 miliardi di euro nel 2005) per continuare a far fronte a spese non riguardanti l’ambito dell’utenza, che richiede miglioramenti per strade e autostrade, parcheggi, controlli del traffico, viabilità cittadina, attività di polizia stradale».

«È ormai un fatto che si ripete con preoccupante continuità – ha commentato il presidente dell’Unrae, Salvatore Pistola – e che conferma la scarsa volontà di allineare l’Italia automobilistica al resto dell’Europa. Negli altri grandi mercati oltre il 35% delle entrate fiscali dovute all’automobile torna in varie forme agli utenti motorizzati. In Italia questo contributo non supera il 20%». Anche per l'Anfia, l'associazione dei costruttori nazionali, le nuove ipotesi in materia fiscale introdotte nel collegato alla Finanziaria, «hanno reso gli automobilisti più cauti negli acquisti, le sole spinte alla domanda provengono dalle forti azioni commerciali messe in atto dalle case automobilistiche, attraverso sconti e incentivi e con la commercializzazione di prodotti sempre più innovativi». E secondo il 53% dei concessionari interpellati dal Centro Studi Promotor «la domanda risente già degli effetti della manovra sul bollo che dovrebbe aumentare per quasi il 90% delle auto in circolazione, colpendo sia i modelli con potenza superiore a 100 kw che quelli non Euro 4 o non Euro 5».

Promotor: gravi ripercussioni sulle aziendali, pari a un quarto del mercato. Forti sono poi i timori legati agli inasprimenti sulla tassazione dell'auto aziendale che, sottolinea il Csp, «sono già entrati in vigore con efficacia retroattiva dal primo gennaio 2006. Il 63% dei concessionari interpellati dal Centro Studi Promotor dichiara che vi è giá stato un impatto negativo». Preoccupa in particolare, si legge nella nota, «l'aumento del 67% stabilito dalla legge per il costo d'esercizio dell'auto da addebitare al dipendente che beneficia della possibilitá di utilizzare un'auto aziendale anche per motivi personali». L'impatto sul mercato complessivo dell'auto, conclude Promotor, «potrebbe essere rilevante dato che le aziende attualmente acquistano più di un quarto di tutte le auto immatricolate».
 
Blindati i numeri fissi, Vodafone fa causa a Telecom per con

da www.ilsole24ore.com:

Blindati i numeri fissi, Vodafone fa causa a [LINK:bc60c21658]Tit[/LINK:bc60c21658] per concorrenza sleale
di Alberto Annicchiarico

Si infiamma nuovamente la competizione "by litigation" nella telefonia tra i due principali attori del mercato. Vodafone Italia ha citato in giudizio Telecom Italia presso il Tribunale Civile di Milano per concorrenza sleale. Il motivo sta nel fatto cheTelecom ha sospeso la negoziazione con la società di cui è amministratore delegato Pietro Guindani in merito all’apertura dell’interconnessione tra la propria rete e quella di Vodafone Italia, «come invece previsto - si legge nel comunicato di Vodafone - dagli obblighi di legge sanciti dal Codice delle comunicazioni elettroniche che richiede agli operatori di garantire l’interoperabilità tra tutte le reti».

In sostanza il gran rifiuto di Telecom - che nella serata di giovedì non ha commentato la vicenda - mette in seria difficoltà la filiale italiana del colosso britannico. Soltanto pochi giorni fa è stata lanciata l'opzione Vodafone Casa Numero Fisso, con cui sarebbe possibile trasferire il numero di casa sul cellulare (prenotandosi da subito e con servizi al via, in teoria, da gennaio), dicendo addio al canone di Telecom Italia. Un analogo servizio è offerto da Vodafone in Germania e in Portogallo ed è in partenza anche in Ungheria. Nei piani dell'operatore mobile sarebbe questa la spallata al predominio dell'ex monopolista, che oggi può contare ancora sul 78% del mercato.

Dal quartier generale di Vodafone è partita anche la richiesta di un intervento di urgenza all’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, presieduta da Antonio Catricalà, ed è questa in realtà l'azione mirata a scardinare in tempi brevi quel che viene etichettato come ostruzionismo di Telecom. L’ulteriore azione in sede civile ha, invece, l’obiettivo di «accertare il profilo anticoncorrenziale del comportamento di Telecom Italia», oltre che ottenere il risarcimento per il danno che deriva dalla mancata firma. Guindani e il suo team, infatti, hanno scommesso sul numero di casa nei cellulari (trasformati in super-cordless) attraverso investimenti per decine di milioni in tecnologia e una campagna commerciale, costata 15 milioni, ampiamente avviata (sono in onda gli spot pubblicitari con Gattuso e Totti che staccano la vecchia spina del telefono fisso e circolano già i manifesti).

Il gruppo britannico, che conta su una platea di 24,1 milioni di clienti (giugno 2006) contro i 25 milioni di utenti della linea fissa Telecom (in costante calo), è titolare della licenza di rete fissa in Italia dal 1999, ma non è chiaro se questo basti a garantire un diritto di Vodafone a trasferire il numero di casa gestito dalla concorrenza al proprio servizio mobile. «Il comportamento di Telecom - insiste a questo proposito la nota - impedisce l’interoperabilità delle reti di telecomunicazioni e pregiudica l’esercizio da parte di Vodafone dei diritti ad essa attribuiti con licenza dello Stato». Vodafone aveva già avviato a luglio 2006 un’azione giudiziaria con una richiesta di risarcimento per 525 milioni contro Telecom per abuso di posizione dominante. Il vantaggio competitivo ereditato in quanto ex monopolista è, secondo Vodafone, l'arma usata dal gruppo presieduto da Guido Rossi «per rafforzare la sua presenza nel mercato delle telecomunicazioni mobili, con effetti escludenti per gli operatori concorrenti».
 
Fino a ottobre scambiati in Borsa mille miliardi, più che in

Fino a ottobre scambiati in Borsa mille miliardi, più che in tutto il 2005

Nei primi 10 mesi del 2006 sono già stati scambiati a Piazza Affari più di mille miliardi di euro, superando così la cifra del controvalore scambiato complessivamente nell'intero 2005, anno record di sempre per Borsa Italiana.
Nello stesso periodo è stato raggiunto anche il massimo storico di società quotate: 307, comprese le nuove 21 negoziate su Mta International.
I dati sono stati resi noti da Borsa Italiana.
 
Zona Euro: tasso disoccupazione settembre invariato al 7,8%

Zona Euro: tasso disoccupazione settembre invariato al 7,8%

Risulta stabile al 7,8% il tasso di disoccupazione della Zona Euro nel mese di settembre.
 
Lazio sospese intera seduta in attesa nota

[LINK:b5f93ddde0]Lazio[/LINK:b5f93ddde0] sospese intera seduta in attesa nota

Borsa Italiana comunica che le azioni ordinarie S.S. Lazio sono sospese dalle negoziazioni per la seduta odierna in attesa di comunicato.
 
Usa: tax disocc. ottobre cala al 4,4%, +92.000 occupati non

Usa: tax disocc. ottobre cala al 4,4%, +92.000 occupati non agricoli

In calo al 4,4% il tasso di disoccupazione in Usa relativo al mese di ottobre, con un numero di disoccupati totali che si attesta a 6,711 milioni di unità contro i 6,949 mln di settembre, quando il tasso era risultato pari al 4,6%.
Le attese erano per un tasso invariato.
Maggiore importanza ha però il dato sugli occupati non agricoli saliti di 92.000 mila unità, al di sotto delle aspettative degli analisti di un incremento di circa 125 mila unità.
Le retribuzioni medie orarie infine si assestano a 16,91 dollari, in aumento di 6 cents rispetto ai 16,85 usd del mese precedente (+0,4% rispetto al +0,3% del consensus).
 

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