Crollano le vendite di automobili, Fiat -9,39% a/a
da Repubblica.it:
Crollano le vendite di automobili - La [LINK:b42e7d0c42]Fiat[/LINK:b42e7d0c42] scende del 9,39 per cento
TORINO - Ancora una delusione che minaccia di trasformarsi in seria preoccupazione per i costruttori di auto: dopo il 3,2 per cento perduto a gennaio e il 5,5 di febbraio è arrivata la gelata di marzo con una flessione delle immatricolazioni in Italia dell'8,63 per cento. Un mese pessimo destinato ad aggravare il bilancio complessivo del primo trimestre cioè di un periodo considerato tra i migliori dell'anno e che invece chiude con un meno 5,71 per cento. Pur migliorando di poco la quota di mercato a 28,47, la Fiat chiude marzo con un 9,39 per cento in meno rispetto allo stesso mese del 2004 e un meno 5,65 sul trimestre. Ma va detto subito che a tenerle compagnia in questa flessione ci sono tutti o quasi i grandi nomi del settore rispetto ai quali la sua posizione non è tra le peggiori.
Le ragioni di questa stagnazione della domanda, alla quale si accompagnano previsioni poco entusiasmanti per il futuro, sono più d'una e vale relativamente la considerazione questa stanchezza fisiologica segue a otto anni di crescita. L'industria deve guardare sempre avanti e sull'orizzonte dei costruttori dei auto ci sono solo nuvole, in parte visibili in parte in arrivo.
Il Centro studi Promotor di Bologna nell'elencare le cause di questo nuovo stop parla di impatto negativo dei continui rincari del carburante, incremento del gettito fiscale dei carburanti per autotrazione, livelli molto alti dei premi delle assicurazioni, effetto indiretto dei limiti del traffico. Tutti fattori che si sommano alla debolezza complessiva del quadro economico italiano e che solo in parte erano stati messi in conto quando sono state fatte alcune previsione che si stanno rivelando errate per difetto.
C'è poi un altro fattore, questo virtuoso, che ha influenzato i dati di marzo ed è la più accorta politica delle case automobilistiche sempre meno disposte ad avventurarsi in campagne promozionali costose o a difendere le rispettive quote di mercato facendo ricorso alle vendite a chilometri zero, bruciando risorse con effetti pesanti e in qualche caso disastrosi loro bilanci.
Nel dettaglio, i numeri dicono che nel mese appena finito sono state immatricolate in Italia 228 mila 104 vetture contro le 249 mila 659 del marzo 2004. Il gruppo di Torino è sceso da 71 a 64 mila 400 e a perdere di più sono stati i marchi Fiat e Alfa Romeo (-13 e -11 per cento) mentre Lancia ha recuperato un 10 per cento e Ferrari un 37. Tra le case estere balzano agli occhi il 12 per cento in meno di Citroen, il 15 di Ford, il 9 di Nissan, il 19 di Peugeot e Renault, il 32 di Saab e Seat, il 2 di Toyota e il 22 di Volkswagen. Insomma un rosso diffuso rispetto al quale si salvano Bmw con un 18 per cento in più, Kia con un 121, Mercedes con un abbondante 2 e Opel con un 1,23.
Nella classifica delle prime dieci vetture il Lingotto ne ha piazzate tre in testa. Intanto dalla vicina Francia si apprende che in marzo le immatricolazioni sono cresciute del 2,5 per cento con la Fiat che ha tenuto la posizione con uno 0,6 per cento in più.
02/04/2005 - 03:07