Settembre record, Fiat in recupero
dal sito del Sole 24 Ore:
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di Mario Cianflone
È in ancora aumento, per il quarto mese consecutivo, il mercato italiano delle quattro ruote.
E i numeri sono da record. Secondo i dati ufficiali diramati dal Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, a settembre sono state immatricolate 186.759 vetture, con un incremento del 3,5% rispetto allo stesso periodo del 2004. È il secondo miglior risultato mensile dal 1997. L'incremento è con quello di giugno (+19,2% per l'effetto del parziale recupero della perdita del 27% di maggio causata dallo sciopero delle bisarche) il quarto consecutivo di quest'anno e il consuntivo rappresenta uno dei migliori risultati di sempre per il mese di settembre (è inferiore solo alle 205.011 unità del corrispondente mese del 1997, anno in cui il mercato, trainato dall'introduzione degli incentivi alla rottamazione, superò per la prima volta, con un aumento di ben il 38,8% sul 1996, la soglia di 2,4milioni di vetture). Nei primi nove mesi dell'anno sono state vendute 1.725.455 auto, il 2,34% in meno rispetto all'analogo periodo dello scorso anno.
Il Lingotto
Fiat denota segni di ripresa: il Gruppo Fiat ha immatricolato in Italia oltre 52.000 veicoli, ha conseguito una quota complessiva del 28,1per cento del mercato, risultato in leggera crescita sia rispetto a settembre di un anno fa (+0,4 punti percentuali), sia ad agosto 2005 (+0,6). È ancora presto per parlare di un Effetto Grande Punto: il contributo del nuovo modello è stato ancora marginale (circa 2 mila immatricolazioni) e nei prossimi mesi è destinato a crescere decisamente grazie agli oltre 23 mila ordini fino ad oggi ricevuti. Le vendite di auto con marchio Fiat sono aumentate del 6,75 per cento e in crescita risultano anche le lance (+13,5%), mentre per le Alfa Romeo settembre è ancora un mese di passione: la casa del Biscione ha lasciato sul terreno il 16,8 per cento dell’immatricolato. La situazione dovrebbe migliorare con la nuova 159 che ha lanciato la sfida a Bmw Serie 3 e alle più blasonate tedesche. Nella nicchia del lusso sportivo Made in Italy si segnala la debacle di Ferrari (-47,22%) e Maserati (-40,68 per cento).
Le «straniere»
Volkswagen conferma di aver rimesso le ruote in carreggiata: l' auto del popolo ha segnato un rialzo del 16,07 per cento per un market share del 6,59 per cento. Bene Audi (+11%) e Seta (+9,57) mentre affonda Skoda (-18,86 per cento). Ford segna il passo con una discesa del 5,37% e una quota di mercato che al 7,3% contro il 7,8 per cento. Opel invece, spinta dai common-rail Multijet Made in Fiat, mette a segno una crescita del 17,66 per cento e conquista il 7,44% del mercato. Settembre si chiude male per le francesi con le case del gruppo Psa, Peugeot e Citroën che rispettivamente vedono calare le vendite del 7,82% (market share al 3,99) e del 6,06% (con una quota del 4,91%), mentre le immatricolazioni Renault calano di ben il 12,33% e le sue quote vanno al 6,05. Nel lusso tedesco Bmw corre (+10,57%) di targhe in più e conquista il 3,7% del mercato, ma è Mercedes a dare la volata. La Stella a tre punte di Stoccarda infatti registra un incremento del 38,91 per cento.
Il diesel
Quanto alle immatricolazioni di vetture diesel, la quota registrata alla fine del mese di settembre è del 57,40%, 2,7 punti in meno rispetto al settembre dello scorso anno. Nei nove mesi la quota del diesel risulta essere del 58,55%, rispetto al 57,45% dell'analogo periodo del 2004.
I commenti / Anfia
Il risultato positivo di settembre può, per l’associazione dei costruttori italiani Anfia, essere interpretato come un segnale di recupero della domanda. Il miglioramento – afferma una nota di l'Anfia - che cade in un momento certamente non facile per l'evoluzione dell'economia, é particolarmente legato alla forte spinta delle Case automobilistiche che, con l'offerta continua di prodotti sempre più innovativi e con un elevato standard tecnologico, associata ad iniziative commerciali aggressive (sconti, bassi tassi di interesse, agevolazioni all'acquisto) hanno reso più convenienti gli acquisti di auto nuove che, grazie ai loro bassi consumi, consentono di contenere i costi d'uso e di mobilità già elevati". L'associazione stima per l'intero 2005 "una domanda intorno a 2,2 milioni di unità, un dato che é inferiore ai volumi raggiunti nel 2004 (2.264.645 unità: +0,8% sul 2003) e che é possibile raggiungere grazie anche a dei mesi autunnali che si prevedono interessanti. Ciò anche soprattutto a seguito dei lanci della Grande Punto e dell'Alfa 159. Sull'andamento del mercato «pesano comunque alcune incertezze. Oltre alla stagnazione della congiuntura economica, influiscono sulla propensione agli acquisti gli effetti negativi derivanti dalla volatilità delle quotazioni del petrolio, e dalla forte risalita dei prezzi dei combustibili, che comporta una diminuzione delle percorrenze e rallentamenti nella sostituzione delle vetture, specie di quelle più anziane e inquinanti».
I commenti / Unrae
«Dopo un primo semestre sostanzialmente debole, anche a causa del lungo sciopero delle bisarche che ha privato le Reti di vendita di auto da consegnare ai clienti, il secondo semestre - spiega Gianni Filipponi, segretario Generale dell'Unrae - sta registrando risultati che sono a livello di quelli del 2004 e questo grazie all'ingresso sul mercato di numerosi nuovi prodotti con moltissimi "Porte Aperte" e alle serrate campagne promozionali con offerte finanziarie molto allettanti, delle quali il consumatore evidentemente sta approfittando». A completare il quadro del mercato, la raccolta degli ordini, importante indicatore dello stato di salute della domanda, che ha registrato - in base allo scambio preliminare di informazioni fra Unrae e Anfia - 201.000 contratti, oltre il 5% in più rispetto all'analogo mese dello scorso anno. Nell'insieme dei primi 9 mesi, gli ordini sono stati circa 1.685.000, l'1,3% in meno rispetto ai primi nove mesi del 2004. «La raccolta degli ordini di settembre - spiega Filipponi - è da considerarsi buona, anche in considerazione della preoccupante crescita dei prezzi di benzina e gasolio che, fra le altre cose, sta portando nelle casse dello Stato un ingente flusso supplementare derivante dall'automatico aumento del gettito Iva. Colgo l'occasione - ha commentato il segretario Generale dell'Unrae - per ricordare che la fiscalità sull'auto, in Italia, grava in modo molto più pesante che negli altri Paesi dell'Unione Europea, sfiorando il 22% di tutte le entrare tributarie».
I commenti / Centro Studi Promotor
Per il Csp - Centro Studi Promotor, dopo un primo semestre in calo, il dato di settembre conferma la tendenza positiva della domanda delineatasi in luglio e in agosto. Il Csp evidenzia che «sul risultato di settembre ha iniziato a manifestarsi un "effetto Punto" derivante dal debutto della nuova "piccola" Fiat, che dovrebbe aver determinato una buona crescita degli ordini». La Grande Punto - spiega il Csp - è un modello molto atteso il cui lancio ha prodotto un forte afflusso di visitatori nei saloni di vendita della Fiat, ma anche in quelli di altre case per un ritorno di interesse per l'acquisto dell'auto dovuto anche alle molte altre novità annunciate. Le conseguenze in termini di immatricolazioni - continua il Centro Studi Promotor - «dovrebbero però manifestarsi soprattutto nei prossimi mesi. Il risultato di settembre appare quindi dovuto essenzialmente a una tendenza di fondo del mercato che sta evolvendo in senso moderatamente positivo e che nel mese scorso è stata sostenuta dalle promozioni delle case, dalle agevolazioni per acquisti con pagamento differito, dalle offerte particolarmente allettanti per smaltire i residui stock di vetture euro 3 e anche da un certo incremento delle immatricolazioni per chilometri zero legato alla fine del terzo trimestre che coincide con la scadenza di promozioni fatte dalle case sui concessionari». Dall'inchiesta congiunturale mensile del Centro Studi Promotor condotta a fine settembre emerge poi un netto miglioramento nell'acquisizione di ordini. La quota dei concessionari che segnalano livelli di acquisizione normali o alti sale al 52% contro il 27% di luglio e il 14% di maggio. In forte incremento è anche l'affluenza di visitatori negli show room, che è stata normale o alta per il 61% dei concessionari contro il 25% di luglio e il 15% di maggio. Per quanto riguarda le attese per i prossimi tre-quattro mesi la quota di concessionari che ipotizzano domanda stabile o in crescita è salita in settembre all'81% contro il 70% di luglio e il 64% di maggio. In crescita in settembre è anche l'indicatore del clima di fiducia dei concessionari determinato dal Centro Studi Promotor sintetizzando i risultati della sua inchiesta congiunturale. L'indice sale di tre punti proseguendo il recupero iniziato in giugno. A proposito di indicatori di fiducia, va segnalato che in settembre è in crescita anche l'indicatore del clima di fiducia dei consumatori determinato dall'Isae. È un segnale positivo che, insieme alla crescita del Pil nel secondo trimestre 2005 e al discreto andamento del fatturato e degli ordinativi dell'industria - conclude il Csp - «fa ritenere possibile un miglioramento della situazione economica generale che avrebbe certamente riflessi positivi anche sul mercato dell'auto».