Bce: Giovedi' Tassi Fermi, Ma Orientamento Restrittiivo/Ansa
Bce: Giovedi' Tassi Fermi, Ma Orientamento Restrittiivo/Ansa
(ANSA) - FRANCOFORTE, 5 OTT - La Bce continuerà a tenere probabilmente i tassi di interesse invariati ancora per qualche mese, ma il buon andamento dell'economia e i timori per l'inflazione causati dal caro-petrolio, uniti a quelli per lo stato di salute dei conti pubblici di Eurolandia, stanno inducendo i timonieri dell'Eurotower a spostare la barra della politica monetaria verso un aumento del costo del denaro, che tuttavia si prevede avverrà solo nel primo semestre dell'anno prossimo.
Dalla riunione del Consiglio direttivo dell'Istituto monetario, in programma dopodomani a Francoforte, secondo la quasi totalità degli analisti non dovrebbero quindi emergere sorprese sul fronte dei tassi, attualmente al minimo storico del 2% da giugno del 2003, benché la Bce - ha sottolineato Joerg Kraemer, capoeconomista di Invesco - abbia assunto "di fatto un orientamento restrittivo". Sotto il profilo congiunturale, poi, il presidente dell'Eurotower, Jean-Claude Trichet, dovrebbe ribadire nella sostanza quanto già sostenuto nel fine settimana a Washington, in occasione del G7, e due settimane fa a Bruxelles, parlando al Parlamento europeo.
"La nostra impressione è che la ripresa nella zona dell' euro sia graduale e abbia una base sempre più ampia", aveva dichiarato il numero uno dell'Eurotower in Belgio, precisando che "esiste qualche incertezza, ma che i rischi appaiono bilanciati". A chi gli aveva fatto notare il rischio di un ottimismo eccessivo riguardo all'andamento della congiuntura, Trichet aveva risposto: "Io ottimista? Sono lucido, ma chi è stato esageratamente pessimista è stato smentito dai dati", rimarcando che nel 2005 ci sarà addirittura una "crescita più forte". Di diverso avviso, invece, non pochi economisti, per alcuni dei quali la ripresa di Eurolandia potrebbe avere già toccato il picco intorno alla metà di quest'anno. "L'Eurozona ha lasciato le 'acque calme', ma la ripresa resterà probabilmente modesta e perderà in velocità nel breve termine", rilevano dall'ufficio studi di Bank of America (NYSE: BAC - notizie) , spiegando come due terzi della crescita del pil nel primo semestre sia dovuta al buon andamento delle esportazioni. Quanto alla domanda interna, tuttora debole, si prevede si rafforzerà un pò, ma non tanto da compensare la flessione dell'export dovuta al rallentamento della congiuntura internazionale, proseguono da Bank of America.
Toni decisamente meno concilianti, da parte sia della Bce che degli osservatori, vengono utilizzati invece nei confronti del prezzo del petrolio, che continua a sfondare sempre nuovi record e in rapporto al quale il G7 ha formulato, nei giorni scorsi, un vero e proprio appello al senso di responsabilità dei produttori. "Se resteranno al livello attuale, avranno un impatto che non sarà per niente buono", ha spiegato Trichet a Washington, dicendosi tuttavia fiducioso che le prospettive per la stabilità dei prezzi nel medio termine - la bussola che orienta le decisioni della Bce sui tassi - restino "sotto controllo". "Riteniamo che l'inflazione diminuirà progressivamente nel 2005, rispettando il nostro concetto di stabilità dei prezzi, scendendo sotto il 'tetto' del 2%", ha precisato il presidente della Bce, sottolineando comunque che l'atteggiamento dell'istituto resta quello di una "forte vigilanza". Bisogna evitare, infatti, che si verifichino gli "effetti secondari dell'aumento del petrolio, l'impatto sulle tariffe", ha aggiunto Trichet, sintetizzando: "Siamo fiduciosi, ma vigilanti".
Abbastanza delusi, per contro, i banchieri centrali appaiono riguardo all'andamento dei conti pubblici di Eurolandia, in costante peggioramento. E l'assenza di rigore nei bilanci, ha lasciato chiaramente intendere Trichet pochi giorni fa, parlando a Dublino, potrebbe portare a un rialzo dei tassi di interesse. "In qualunque economia, in assenza di disciplina fiscale, la stabilità dei prezzi può essere mantenuta solo con un costo più elevato in termini di tassi di interesse, quindi di crescita e occupazione", ha affermato il banchiere centrale francese, a cui ha fatto eco il capoeconomista della Bce, Otmar Issing, che ha spiegato come l'Eurotower sia pronto a reagire a "politiche fiscali e ad accordi sul mercato del lavoro che abbiano un impatto negativo sulla stabilità dei prezzi". (ANSA)