News, Dati, Eventi finanziari Le news del 5 settembre 2008

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Per un panorama completo delle news di oggi, e per discuterle insieme, vi invito a navigare il consueto topic sul Forum di Piazza Affari.

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bufera a Tokyo e in tutta l'Asia

bufera a Tokyo e in tutta l'Asia

Giornata nera per la borsa di Tokyo, che ha chiuso le contrattazioni in pesante ribasso, in scia al tonfo di Wall Street la vigilia. A pesare sui mercati mondiali contribuiscono ancora gli allarmi di un rallentamento della crescita economica, confermati in settimana dal Beige Book e dalla BCE, quest'ultima tramite le parole del suo numero uno Jean Claude Trichet, in conferenza stampa.
L'indice Nikkei ha perso così il 2,75% a 12.212,23 punti, mentre il Topix ha lasciato sul terreno il 2,6% a 1.170,84 punti.
Tra le altre borse asiatiche Seul ha terminato in calo dell'1,55% a 1.404,38 punti, mentre Taiwan ha perso ll'1,64% a 6.307,28 punti.
Tutte negative le altre piazze asiatiche che chiuderanno più tardi le contrattazioni, con Hong Kong che cede il 3,12%, Singapore il 2,32%, Kuala Lampur lo 0,94%, Jakarta il 3,65% e Bangkok l'1,56%.
Male anche Shangai che lascia sul terreno il 3,28%.
 
Alitalia: peggiora calo passeggeri

[LINK:51b4d0d04f]Alitalia[/LINK:51b4d0d04f]: peggiora calo passeggeri

Continua l'emorragia di passeggeri di Alitalia. In luglio sono diminuiti del 21,9% rispetto allo stesso mese 2007; a giugno il confronto era -21,7%.
Risulta dai dati dell'Associazione delle compagnie europee, secondo cui tra gennaio e luglio c'e' stata una diminuzione del 17,4%, aggravata rispetto al 16,4% dei primi 6 mesi dell'anno.
 
Il comune anti-evasione è realtà

Il comune anti-evasione è realtà

di Andrea Bongi
Italia Oggi


La discesa in campo dei comuni nell'attività di contrasto all'evasione fiscale diventa realtà. Sono infatti sempre più frequenti e numerosi i protocolli d'intesa siglati fra gli uffici locali delle agenzie delle entrate e i comuni italiani.
L'ultima collaborazione di questo genere, di cui si ha notizia, è quella siglata fra i comuni dell'Emilia Romagna e la direzione regionale dell'agenzia delle entrate. Altri protocolli d'intesa sono stati siglati in precedenza in altre zone d'Italia fra le quali quella con l'associazione regionale del Friuli-Venezia Giulia, con il Comune di Torino, con il comune di Cles (provincia di Trento) e altri. Si tratta di protocolli d'intesa o di accordi di collaborazione fra amministrazioni locali e uffici dell'Agenzia delle entrate stipulati negli ultimi due-tre mesi che testimoniano probabilmente la svolta in atto nella lotta all'evasione fiscale.Dopo il primo tentativo di coinvolgere i comuni nell'azione di contrasto e repressione dell'evasione operato dalla legge finanziaria 2006, rimasto in buona parte inattuato, ecco che dopo le novità in materia contenute nella manovra estiva (dl 112/08) il coinvolgimento degli enti locali inizia a prendere realmente corpo.Del resto per gli enti locali la compartecipazione all'azione di contrasto dell'evasione fiscale può consentire di incassare il 30% delle somme recuperate dall'Erario contribuendo quindi alla quadratura, sempre più difficile, dei loro bilanci.Vediamo quali sono i settori d'azione individuati nei vari protocolli d'intesa già siglati sul territorio nazionale. In linea generale l'azione dei Comuni riguarda il settore immobiliare e gli elementi indicatori di capacità contributiva delle persone fisiche.Per quanto riguarda gli immobili lo scambio di dati fra i comuni e gli uffici locali dell'Agenzia delle entrate sarà a doppio binario. Incrociando i dati contenuti nell'anagrafe tributaria relativi ad esempio ai flussi informativi riguardanti bonifici bancari e postali per le ristrutturazioni edilizie, i contratti di somministrazione di energia elettrica, gas, acqua e i contratti di locazione in essere con le pratiche presentate agli uffici tecnici dei Comuni sarà possibile effettuare riscontri sul campo ottenendo informazioni di sicuro interesse. Naturalmente in quest'ottica uno dei fronti caldi di operatività dei comuni è costituito dai c.d. affitti in nero, per i quali l'incrocio fra i dati reperiti sul territorio e quelli presenti nell'anagrafe tributaria può rivelarsi strumento estremamente efficace per scovare redditi non dichiarati da parte dei proprietari/locatari.Ma l'attività degli enti locali in materia di lotta all'evasione non si ferma al settore immobiliare. In alcuni protocolli d'intesa infatti i comuni avranno anche il compito di individuare e segnalare al fisco soggetti che manifestano un tenore elevato di vita e una conseguente manifestazione di capacità contributiva. L'azione di contrasto in questo caso darà impulso all'accertamento sintetico del reddito delle persone fisiche attraverso il c.d. redditometro anch'esso uscito rinvigorito dalla manovra finanziaria estiva. In alcuni casi nei protocolli d'intesa vengono specificati anche i settori di attività nei quali i comuni sono chiamati da operare con maggiori vigore nell'opera di contrasto dell'evasione. Per esempio, nell'accordo di collaborazione siglato con i comuni dell'Emilia Romagna, viene posto particolare riguardo al monitoraggio dei comportamenti evasivi che possono manifestarsi nei settori del commercio, delle libere professioni e dell'edilizia. Naturalmente uno dei problemi sul tappeto è la formazione del personale degli enti locali alle nuove e specifiche attività in materia di accertamento fiscale. A tale scopo spesso i protocolli d'intesa prevedono anche un'attività di formazione riservata al personale dei comuni interessati da parte degli stessi funzionari dell'Agenzia delle entrate in modo da rendere ancora più proficuo e fattivo il rapporto di collaborazione instaurato. In altri casi sono stati raggiunti accordi per la formazione del personale degli enti locali da destinare alla nuova attività di contrasto all'evasione fiscale anche con altri enti tra i quali gli ordini professionali locali. Inizia dunque una nuova fase nel più ampio scenario dell'azione di contrasto all'evasione e alla frode fiscale. Solo quando saranno disponibili i primi numeri sui risultati raggiunti grazie all'attività dei comuni si potranno effettuare i primi bilanci
 
Benedetto lascia L'Espresso

Benedetto lascia L'Espresso

«Epocale, un cambiamento epocale». Così lo definisce, magari con incomprensibile enfasi per chi guarda al mondo dei giornali non con occhi interessati, un noto editore nonché suo amico. In effetti l'addio di Marco Benedetto all'Espresso è di quelli che fanno rumore.
Per rendere l'idea, si può dire che "il mastino di Genova", come affettivamente ma non tanto lo chiamano i suoi collaboratori, sta all'editoria almeno come Mike Bongiorno alla storia della televisione. Classe 1945, storico amministratore delegato del gruppo, era arrivato in via Po nel lontano 1984 costruendosi fin da subito la fama di manager duro e carismatico. «Un uomo con un grande senso della leadership, cui il mondo appare sempre privo di mezze tinte: o è nero o è bianco», commenta uno che ha lavorato a lungo con lui. «Uno che non parla, ma urla sempre, anche quando deve farti un complimento» dice un altro del suo carattere sanguigno.
Sta di fatto che dopo 24 anni di onorata militanza e tante soddisfazioni, l'uomo che urla sempre, il burbero capace però in privato di qualche tenerezza, chiude il suo lungo sodalizio con Carlo De Benedetti. Non è un mistero che tra i due, complice anche la cattiva congiuntura che sta attanagliando l'editoria, quel rapporto solido, anche nella dialettica spesso accesa che lo ha caratterizzato, si fosse di parecchio incrinato. Una spia che qualcosa non andava si era accesa la scorsa primavera in occasione delle vicende che avevano preceduto la successione ai vertici della Fieg, materia dove solitamente Benedetto la faceva da padrone. Stavolta invece è stato l'Ingegnere a impegnarsi in prima persona trovando un alleato in Francesco Gaetano Caltagirone, l'editore del Messaggero guarda caso molto critico sul modo in cui l'a.d. dell'Espresso stava gestendo la partita.
Una scelta quella di Benedetto, almeno a sentire le voci di corridoio, presa di comune accordo con l'Ingegnere, a cui ha già presentato la lettera di dimissioni. Dimissioni accettate perché De Benedetti, dopo la separazione dell'Espresso dalle altre attività del gruppo che verrà formalizzata a ottobre con la scissione che sdoppierà la Cir, ha intenzione di seguire con più assiduità la sua casa editrice. I tempi sono grami, la Borsa bastona tutto ciò che odora di carta, la pubblicità e i collaterali smagriscono, dunque gli toccherà, almeno stando alle sue ultime esternazioni, dar corso a un forte processo di ristrutturazione.
Per quanto riguarda il successore, la ricerca si è focalizzata su un manager bravo nel risanare bilanci e attento al mondo editoriale. La scelta è caduta su Monica Mondardini, Cfo di Generali in Spagna, ex manager della Fabbri, di Hachette e di Europe Assistance. Prima di lei il posto era stato offerto a Gianmario Tondato, ad di Autogrill e con un passato in Mondadori, che però ha rifiutato. Benedetto, ma l'interessato non ha ancora deciso cosa intende fare, potrebbe rimanere come consulente per seguire alcune delle attività collaterali del gruppo.
Per l'Espresso l'uscita del suo storico timoniere è il secondo cambiamento che si realizza nello spazio di poche settimane: prima la scissione dalla casa madre, un tema che per mesi era stato oggetto di uno schietto e a volte duro confronto tra l'Ingegnere e suo figlio Rodolfo, fautore di quella divisione che il mese prossimo le assemblee delle aziende coinvolte sono chiamate a ratificare.
Ora la fine di un lunghissimo interregno, iniziato nel 1984 quando Benedetto, allora amministratore delegato della Stampa dopo che Luca di Montezemolo gli aveva affidato, lui giovane corrispondente estero dell'Ansa, l'ufficio stampa della Fiat. Dal giornale di casa Agnelli Benedetto se ne andò inopinatamente chiamato da Carlo Caracciolo all'Espresso.
Una mossa che contrariò non poco l'Avvocato, non si sa se più perché suo cognato gli aveva soffiato il manager, o perché il manager aveva snobbato la Stampa per andare a lavorare in una gruppo che lui considerava "minore". Più tardi, quando gli amici gli chiesero il perché di quella strana decisione, Benedetto disse di averlo fatto per anticipare le mosse di chi voleva cacciarlo. E l'identikit del chi in questione aveva molti tratti che somigliano a quelli di Cesare Romiti, allora potentissimo amministratore delegato della Fiat.

di Paolo Madron
www.ilsole24ore.com
 
Commercio estero: Istat, a giugno deficit sale a 1 mld

Commercio estero: Istat, a giugno deficit sale a 1 mld

A giugno 2008, rispetto allo stesso mese del 2007, si sono registrate riduzioni sia negli scambi con i Paesi dell''Unione europea che in quelli extra Ue. Considerando l'interscambio complessivo, le esportazioni sono diminuite del 3,8%, mentre le importazioni sono aumentate dello 0,6%.
Il saldo commerciale è risultato negativo per 1.030 mln di euro, a fronte di un avanzo di 395 mln di euro dello stesso mese del 2007.
Nel periodo gennaio-giugno 2008 le esportazioni hanno segnato, rispetto allo stesso periodo del 2007, un incremento del 5,9% e le importazioni del 5,6%.
Nello stesso periodo il saldo e'' stato negativo per 7.228 mln di euro, valore in linea con quello, pari a 7.353 mln di euro, rilevato nello stesso periodo del 2007.
Anche le esportazioni verso i Paesi Ue sono diminuite del 3,6% e le importazioni del 7,7%. Il saldo commerciale e'' pertanto risultato positivo per 1.325 mln di euro, comunque in aumento rispetto all''attivo di 565 mln di euro dello stesso mese del 2007.
 
OCSE: peggiora a luglio leading indicator

OCSE: peggiora a luglio leading indicator

Cala ancora il superindice per l'area OCSE a luglio, portandosi a 96,2 punti dai 96,9 rivisti precedenti.
Il superindice dell'Area Euro cala a 94 punti dai 95,1 precedenti, mentre si deteriora l'attività anche in Francia (a 93,64 da 94,79), Germania (a 96,36 da 97,85), Regno Unito (a 96,28 da 97,19) ed Italia (da 94,2 a 92,3).
Il leading indicator degli Usa cala a 97,85 da 98,10, mentre peggiora lievemente quello del Giappone a 95,37 da 95,84.
 
Parmalat: ok cda a distribuzione acconto dividendo 2008

[LINK:b2e57e05eb]Plt[/LINK:b2e57e05eb]: ok cda a distribuzione acconto dividendo 2008

Parmalat comunica che, facendo seguito a quanto anticipato in data 28 agosto 2008, si è oggi riunito, con la presidenza del Professor Raffaele Picella, il Consiglio di Amministrazione che ha deliberato la distribuzione di un acconto sul dividendo relativo all'esercizio 2008 pari a euro 0,077 per azione, al lordo di eventuali ritenute di legge, per un controvalore complessivo di circa 128,4 milioni di euro. Tale acconto è parte del totale dividendo relativo all'esercizio 2008. L'acconto verrà messo in pagamento a partire dal 25 settembre 2008 con data stacco cedola n. 3 in data 22 settembre 2008.
 
USA: tasso dicoccupazione ai massimi dal 2003

*USA:

nuovi posti lavoro settori non agricoli agosto, precedente: -51.000; previsione: -75.000;
DATO USCITO: -84.000

tasso disoccupazione agosto, precedente: 5,7%; previsione: 5,8%;
DATO USCITO : 6,1%
 

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