News, Dati, Eventi finanziari Le news del 6 giugno 2008

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Per un panorama completo delle news di oggi, e per discuterle insieme, vi invito a navigare il consueto topic sul Forum di Piazza Affari.

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Tokyo chiude in rialzo

Tokyo chiude in rialzo

Chiusura in rialzo per la piazza di Tokyo, l'indice Nikkei ha terminato in rialzo dell'1,03% a 14.489,44 punti, mentre il Topix ha guadagnato un più modesto 0,24% a 1.428,11 punti.
Tra le altre piazze asiatiche, Seul archivia un calo modesto dello 0,08% a 1.832,31 punti, mentre Taiwan recupera appena uno 0,08% a 8.745,35 punti.
 
Parmalat: Antitrust, sanzione di 2,2 mln per ritardo cession

[LINK:e41d3416a1]Plt[/LINK:e41d3416a1]: Antitrust, sanzione di 2,2 mln per ritardo cessione Newlat

L'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, nella riunione del 21 maggio 2008, ha deciso di sanzionare la società Parmalat per non aver ottemperato alla precedente delibera con la quale l'Autorità aveva imposto la cessione della Newlat entro il 30 ottobre 2007. La sanzione, pari a 2.226.900 euro, rappresenta il minimo edittale in quanto l'Autorità ha tenuto conto del comportamento adottato dall'impresa che ha recentemente dimesso la società, sia pur con circa 6 mesi di ritardo rispetto ai termini prescritti (ottobre 2007). Nella stessa riunione l'Autorità ha infatti dato il via libera all'acquisizione, da parte del gruppo TMT, della società Newlat. Lo si legge in una nota dell'Authority.
Con la sanzione a Parmalat si conclude il procedimento di inottemperanza avviato dall'Antitrust il 15 novembre 2007, dopo che la società, pur avendo ottenuto alcune proroghe, non aveva attuato le misure prescritte dall'Autorità.
Per eliminare gli effetti distorsivi legati alla concentrazione Parmalat/Eurolat e ripristinare condizioni di concorrenza effettiva, l'Autorità, a giugno 2005, aveva infatti imposto la cessione dei marchi Matese e Torre in Pietra e di due stabilimenti produttivi di Frosinone e di Paestum-Capaccio Scalo, appartenenti alla società Newlat.
A dicembre 2006 Parmalat aveva proposto, in alternativa, la cessione dell'intera società Newlat, da realizzarsi entro il 30 ottobre 2007. Tale misura era stata giudicata dall'Autorità idonea a garantire un significativo livello di concorrenza nel mercato del latte fresco in Campania e nel Lazio.

da www.teleborsa.it
 
Francia: cala deficit bilancia commerciale ad aprile

Francia: cala deficit bilancia commerciale ad aprile

Ad aprile il deficit della bilancia commerciale francese, nei confronti del resto del mondo, mostra un disavanzo di 3,716 mld euro.
Il mese precedente evidenziava un disavanzo di 4,752 mld.
 
Safilo: il vicepresidente Massimiliano Tabacchi nominato Ad

[LINK:105cab09b7]Safilo[/LINK:105cab09b7]: il vicepresidente Massimiliano Tabacchi nominato Ad

Il CdA di Safilo ha conferito al Vice Presidente Esecutivo, ing. Massimiliano Tabacchi, anche la carica di Amministratore Delegato.
L'ing. Claudio Gottardi, che per motivi di ordine personale lascia la carica di Amministratore Delegato, conserva la qualità di consigliere di amministrazione di Safilo Group S.p.A. e della controllata Safilo S.p.A.. Egli rientrerà negli Stati Uniti continuando a ricoprire la carica di President e Chief Executive Officer della Safilo Usa Inc. e delle sue controllate
 
Renault e Nissan, nuova fabbrica in India

Renault e Nissan, nuova fabbrica in India

Renault e Nissan avvieranno la costruzione di una nuova fabbrica a Chennai, in India. Lo stabilimento, che dovrebbe essere attivo a partire dal 2010, produrrà circa 400 mila vetture all'anno. Lo hanno comunicato le due società automobilistiche in un comunicato. Questa joint venture, detenuta in parti uguali tra Nissan e Renault, rappresenta un investimento di circa 780 milioni di euro.
 
Alitalia: aiuto di stato incompatibile, tutti i dubbi di Bru

[LINK:00d938fc13]Alitalia[/LINK:00d938fc13]: aiuto di stato incompatibile, tutti i dubbi di Bruxelles - IL DOCUMENTO

Le misure dell'Italia a favore della compagnia di bandiera sono sospettate di essere 'incompatibili con il mercato comune' e il governo ha un mese di tempo per fornire a Bruxelles tutte le osservazioni che riterra' opportune compresa 'ogni informazione utile circa l'utilizzo da parte di Alitalia della facolta' di imputare il prestito-ponte sui capitali propri permettendo alla Commissione di analizzarne la natura esatta'. E' questa la conclusione che l'esecutivo europeo formalizzera' mercoledi' prossimo con l'avvio della procedura di indagine contenuta nella comunicazione preparata dal neocommissario ai trasporti Antonio Tajani (anticipata ieri sera da Il Sole 24 Ore Radiocor). Ne pubblichiamo di seguito ampi stralci. I dubbi della Commissione europea sulla compatibilita' con le norme sugli aiuti di Stato dei provvedimenti presi dall'Italia (prestito-ponte di 300 milioni di euro e possibilita' di trasferire tale somma al patrimonio) si fondano sulla valutazione che la misura in questione 'conferisce un vantaggio grazie a risorse dello Stato', e' 'selettiva' e 'falsa o minaccia la concorrenza ed e' suscettibile di influenzare gli scambi tra gli stati membri'. Dato che si tratta di un prestito 'il cui ammontare puo' essere imputato nei capitali propri di Alitalia' la misura 'comprende il trasferimento di risorse statali'. 'La Commissione considera a questo stadio e sulla base delle informazioni di cui dispone che, quale che sia l'uso dei fondi corrispondenti, la misura conferisce all'Alitalia un vantaggio economico che non avrebbe ricevuto in normali condizioni di mercato. A questo riguardo e' necessario rilevare che la situazione finanziaria di Alitalia era gravemente compromessa al momento della concessione del prestito e dell'adozione del decreto legge 93 (possibilita' di trasferimento al patrimonio - ndr). In effetti l'Alitalia ha registrato perdite consolidate di 626 milioni di euro per l'esercizio 2006 e di 495 milioni per l'esercizio 2007' e in questa parte del 2008 le perdite si sono via via aggravate con la caduta della tesoreria compresi i crediti finanziari a breve al 30 aprile a 174 milioni, in ribasso del 53% rispetto a fine dicembre 2007. 'Questa circostanza risulta chiaramente dal decreto n. 80 la' dove e' specificatamente notato come la concessione del prestito deve rendere possibile la ripresa della compagnia e permetterle di far fronte ai propri bisogni immediati di liquidita''. Per quanto riguarda le condizioni della concessione del prestito, 'la Commissione dubita che i tassi (previsti) anche se maggiorati dell'1% possano essere considerati come appropriati trattandosi di una impresa la cui situazione finanziaria e' gravemente compromessa', che 'una maggiorazione di cento punti base del tasso di riferimento tenga conto della situazione particolarmente compromessa in cui l'Alitalia si trovava al momento della concessione'. 'Appare a questo stadio poco probabile che un investitore privato trovandosi in una situazione comparabile a quella dello stato italiano in questo caso... avrebbe accettato che il tasso di interesse accordato, anche se maggiorato di cento punti base, sia quello applicabile a una impresa con una situazione finanziaria normale. 'La Commissione dubita d'altra parte che....un tale investitore privata avrebbe consentito alla concessione di un qualsiasi prestito e, a fortiori, un prestito il cui ammontare e' da imputare ai capitali propri e che cosi' facendo, nell'ipotesi di una liquidazione della compagnia, non sara' rimborsato che dopo il risarcimento di tutti gli altri creditori solidalmente e proporzionalmente al capitale sociale'.
L'ipotesi di liquidazione di Alitalia 'appariva tanto piu' plausibile dato che la decisione del governo italiano di concedere il prestito e' intervenuta il 22 aprile 2008 dopo il ritiro in quello stesso giorno di una offerta di acquisto di Alitalia e che l'adozione del decreto legge 93 e' stato motivato con l'aggravamento della situazione finanziaria'. Inoltre, in quel momento 'non esisteva alcuna prospettiva sicura e immediata di acquisto di Alitalia da parte di un altro investitore'. La lettera di B. Ermolli all'Alitalia 'che dimostra secondo le autorita' italiane l'interesse di imprenditori e investitori italiani per l'elaborazione di un progetto di rilancio della compagnia, non potrebbe essere considerata come una prospettiva di tale natura. Alla luce di tali elementi, la Commissione nutre dei dubbi sul fatto che lo stato italiano...si sia comportato come un azionista avveduto che persegue una politica strutturale, globale o settoriale guidato da prospettive di rendimento a piu' lungo termine dei capitali investiti rispetto a quelle di un investitore normale'. Il vantaggio economico all'Alitalia e' presto dimostrato: Alitalia 'e' il solo beneficiario' del prestito dunque si tratta di una misura 'selettiva'. Gli scambi tra gli stati nel mercato unico ne sono influenzati mettendo a rischio la concorrenza 'poiche' la misura riguarda una sola impresa in concorrenza con altre compagnie aeree comunitarie in Europa, in particolare dopo l'entrata in vigore del terzo pacchetto di liberalizzazioni del trasporto aereo il primo gennaio 1993'. Dato che per la Commissione si tratta di un aiuto di stato, 'lo stato membro interessato non puo' mettere in atto le misure previste prima che la procedura (di notifica) non sia conclusa'. Dato che le decisioni italiane non sono state notificate, 'la Commissione ritiene che l'Italia abbia agito in modo illegale concedendo l'aiuto'.
Nel documento si fa riferimento alle norme sulle deroghe previste dalle norme europee per considerare legale un aiuto di stato. Nel caso di Alitalia non ci si puo' appellare alla necessita' di rimediare a danni provocati da calamita' naturali o da 'altri eventi straordinari'; la misura di aiuto 'non costituisce un progetto importante di interesse europeo comune e non rimedia a una perturbazione grave dell'economia italiana' e neppure promuove la cultura; neppure si tratta di 'facilitare lo sviluppo di attivita' particolari' nel settore o sono in gioco la copertura del servizio aereo in territori 'ultraperiferici' o 'la necessita' di garantire per delle ragioni di ordine pubblico e di continuita' territoriale il servizio pubblico assicurato da Alitalia'. La misura 'non potrebbe essere dichiarata compatibile con il mercato comune in applicazione delle linee direttrici comunitarie sugli aiuti di stato al salvataggio e alla ristrutturazione di imprese in difficolta'... Lo stato italiano non ha presto l'impegno a trasmettere entro sei mesi un piano di ristrutturazione o un piano di liquidazione o la prova del rimborso integrale del prestito'. Inoltre c'e' la regola 'one time last time' (regola della non ricorrenza dell'aiuto di stato). 'L'Alitalia ha gia' beneficiato di un aiuto alla ristrutturazione approvato dalla Commissione il 18 luglio 2001 e di un aiuto al salvataggio sottoforma di una garanzia pubblica per un prestito ponte di 400 milioni di euro approvato il 20 luglio 2004...Le eccezioni alla regola della non ricorrenza legate all'esistenza di circostanze eccezionali, imprevedibili e indipendenti dalla volonta' dell'impresa, non sembrano potersi applicare in queste circostanze'.

da Radiocor di www.ilsole24ore.com
 
Germania: produzione industriale aprile -0,8% m/m

Germania: produzione industriale aprile -0,8% m/m

Cala ad aprile la produzione industriale tedesca, che risulta in flessione dello 0,8% rispetto al -0,8% rivisto del mese di marzo (-0,6% il dato preliminare).
 
OCSE: leading indicator in calo ad aprile

OCSE: leading indicator in calo ad aprile

Cala il superindice per l'area OCSE ad aprile, portandosi a 97,9 punti dai 98,1 precedenti.
Il superindice dell'Area Euro cala a 96,3 punti dai 96,7 precedenti, mentre si deteriora l'attività anche in Francia (a 95,3 da 96), Germania (a 99,7 da 99,9) e Regno Unito (a 98,3 da 98,7). Il leading indicator degli Usa scivola a 97,9 da 98,2 mentre migliora lievemente quello dell'Italia a 95 da 94,9 e quello del Giappone a 96,9 da 96,1.
 
Assogestioni, a maggio riscatti maggiori di sottoscrizioni

Assogestioni, a maggio riscatti maggiori di sottoscrizioni

A Maggio nel sistema dei Fondi si registrano più riscatti che sottoscrizioni, provocando deflussi per 8 mld di euro. Lo comunica Assogestioni. L'analisi dell'associazione sull'andamento della raccolta dei fondi evidenzia deflussi per tutte le categorie di prodotti. Il bilancio a fine mese è pari a circa - 8,1 miliardi, un dato che porta il patrimonio a quota 500,5 miliardi di euro. I riscatti più consistenti si registrano per la categoria degli obbligazionari.
Nel corso del mese rallentano i deflussi per i fondi Flessibili, ma la frenata non è sufficiente a riportare in attivo il dato di raccolta, fermo in territorio negativo a -236 milioni di euro. È di 61 miliardi di euro il patrimonio della categoria.
Per i prodotti Bilanciati il risultato della sommatoria tra sottoscrizioni e riscatti è negativo e equivalente a -473 milioni di euro. Alla categoria sono affidati asset per oltre 23 miliardi di euro. I deflussi per i fondi Hedge sono pari a 611,5 milioni di euro. In calo anche il patrimonio che si colloca poco sotto la soglia dei 35 miliardi di euro. Passano da 1,3 miliardi agli attuali 963 milioni i deflussi per i prodotti Azionari. Gli asset riconducibili alla categoria sfiorano i 103 miliardi di euro. Con riscatti che sfiorano gli 1,1 miliardi di euro proseguono anche questo mese i deflussi dai fondi di Liquidità, per i quali il patrimonio supera ancora abbondantemente i 90,4 miliardi. Per i fondi Obbligazionari il bilancio delle sottoscrizioni è negativo per 4,7 miliardi di euro ed il patrimonio alla fine del mese supera abbondantemente i 188 miliardi.
Nel corso del mese si assiste ad un timido rallentamento dei deflussi dai prodotti Italiani: la raccolta passa dai -6,5 miliardi di aprile agli attuali -5,8. Al 31 maggio gli asset investiti nei prodotti domestici sono 282,4 miliardi di euro, pari al 56,4% dell'intero sistema fondi.
Lieve la frenata anche per i Roundtrip, per i quali i riscatti passano da 1 miliardo di euro a 910 milioni. Il patrimonio si colloca a 181 miliardi di euro, il 36,2% del patrimonio totale investito in fondi. Peggiora invece l'andamento per i prodotti Esteri, che chiudono provvisoriamente* il mese con flussi negativi pari circa 1,4 miliardi e un patrimonio di quasi 37 miliardi di euro (7,4% del totale).

da www.teleborsa.it
 

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