Conti, la Ue bacchetta l'Italia
da Repubblica.it:
Conti, la Ue bacchetta l'Italia
"Non rispettati gli impegni"
BRUXELLES - L'andamento dei conti pubblici italiani contrasta con gli impegni comunitari. Lo sostiene la Commissione europea nel suo rapporto di primavera, secondo il quale la stagnazione del pil nel 2005, seguìta alla crescita piatta degli anni precedenti, "conferma la debolezza strutturale dell'economia italiana in un periodo di ripresa globale". I numeri relativi al nostro Paese, dunque, forniscono nel complesso un quadro in cui l'economia resta debole e non a caso la Ue assume un atteggiamento "prudente".
Secondo le previsioni, nel 2006 il pil crescerà dell'1,3% e nel 2007 dell'1,2%, stime che segnalano una "ripresa modesta". Il rapporto deficit-pil sarà quest'anno del 4,1% e, se non si attueranno interventi correttivi nel prossimo, arriverà al 4,5%. Il debito sarà al 107,4% nel 2006 e al 107,7% nel 2007. Nel complesso per l'Italia, come per il resto dei Paesi membri, i conti pubblici vanno meglio di quanto previsto in autunno ma non come indicato nella Finanziaria 2006.
La correzione del rapporto deficit-pil nel 2006 è nettamente inferiore alle richieste fatte all'Italia da Bruxelles a luglio dell'anno scorso, quando il consiglio Ecofin aprì una procedura per deficit eccessivo, dando all'Italia due anni di tempo - fino alla fine del 2007 - per riportare il rapporto deficit-pil sotto il tetto del 3%. In particolare, all'Italia è stata chiesta una riduzione strutturale del disavanzo, ossia al netto delle misure una tantum, e dell'andamento del ciclo, pari all'1,6% in due anni (di cui almeno lo 0,8% da conseguirsi nel 2006).
Secondo le stime dell'esecutivo europeo, tale deficit strutturale "si prevede migliorerà nel 2006 di poco meno di un quarto di punto percentuale (0,25%, ndr), quindi molto meno dei tre quarti di punto (0,75%, ndr) indicati nella raccomandazione del Consiglio in base all.art 104.7 del Trattato".
Per quanto riguarda l'area euro, la Commissione stima una crescita pari al 2,1% quest'anno e all'1,8% nel 2007. Nell'Unione a 25, invece, il pil dovrebbe aumentare, rispettivamente del 2,3% e del 2,2%. Gli esperti Ue parlano di "ripresa marcata" derivante soprattutto da "un robusto aumento degli investimenti, da una crescita globale forte e continuata e dal miglioramento delle prospettive in Germania".
Bruxelles osserva che "i consumi privati sono stati molto deboli e gli investimenti si sono ridotti", e sottolinea come "le persistenti difficoltà nei conti pubblici potrebbero avere intaccato la fiducia degli attori economici" e come il contributo della domanda interna alla crescita sia stato "marginalmente positivo solo grazie all'aumento dei consumi pubblici". Sul fronte esterno, "le esportazioni reali hanno continuato a segnare grandi perdite di quote di mercato a le esportazioni nette hanno frenato la crescita del pil".
08/05/2006 - 11:48