Telecom: le vie d'uscita di Telefonica in caso di alleanze
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[LINK:83f3544a53]Tit[/LINK:83f3544a53]: le vie d'uscita di Telefonica in caso di alleanze rilevanti
Telefonica potra' uscire dalla compagine di Telco se Telecom dovesse assumere il controllo di una non quotata nel settore tlc o una partecipazione sopra al 10% di una quotata o, se inferiore, tale da attribuirle il diritto a nominare uno o piu' consiglieri. Lo chiarisce il testo integrale del Patto parasociale di Telco in riferimento al fatto che, come anticipato, Telefonica potra', se dissenziente, abbandonare Telco tramite scissione 'in caso di disinvestimenti esteri di valore ccedente 4 miliardi di euro o stringere alleanze strategiche di rilievo'
Il patto precisa tra l'altro che la nomina di 6 consiglieri di Telco che, sul totale di 10, e' attribuita agli investitori italiani detentori delle azioni di 'classe A' spettera' - come del resto prevedibile - per 2 consiglieri a Generali e per uno ciascuno a Intesa, Mediobanca e Sintonia. Agli stessi investitori spettera' la nomina del presidente (il vice presidente a Telefonica), la cui indicazione, come e' noto dovra' avvenire all'unanimita'. Nell'ambito del Cda di Telco, le materie 'riservate' prevedono il voto favorevole di almeno sette consiglieri, salvo che l'assenza o l'astensione di tre o piu' consiglieri non riducano il quorum alla maggioranza. Tra queste rientrano le acquisizioni o le dismissioni, ma anche gli investimenti al di la' di Olimpia o Telecom Italia, anche se il patto di co-investimento chiarisce che il business di Telco - che nasce da una srl dormiente denominata Centrotrenta 4/6 - 'dovra' essere unicamente l'investire, detenere e disinvestire, direttamente o indirettamente, in azioni Telecom Italia', o in servizi collegati all'attivita' di quest'ultima. Al Cda di Telco spettera' approvare, tra l'altro, la lista da sottomettere agli azionisti di Telecom italia per la nomina del Consiglio Telecom, sulla base di criteri che attribuiscono a Telefonica - nella misura in cui continuera' a detenere almeno il 30% di Telco (oggi 42,3%) - la nomina di due consiglieri, mentre agli investitori italiani spettera' la nomina di tre consiglieri su base unanime e dei restanti sulla base della stessa proporzionalita' utilizzata nella distribuzione dei consiglieri della stessa Telco. Qualora gli organi regolatori dovessero imporre a Telefonica di ridimensionare i propri diritti di governance in Newco o in Telecom Italia, l'accordo prevede che Telefonica soddisfi tali condizioni, ma che le parti concordino modifiche all'accordo al fine di preservare 'lo spirito di fondo complessivo' del patto parasociale.
Se Telefonica dovesse dissentire dall'eventuale decisione presa a maggioranza (in caso di stallo) del Cda Telco di 'trasferire, direttamente o indirettamente, le azioni Telecom o le azioni Olimpia' a terzi, l'operatore spagnolo potra', entro 30 giorni, esercitare o il diritto di acquistare le azioni allo stesso prezzo e condizioni offerte dal terzo che ha proposto di acquistare le azioni Telecom (o Olimpia) o, in alternativa, esercitare il diritto di richiedere la scissione. Il patto prevede inoltre l'obbligo di Mediobanca, Genreali, Intesa Sanpaolo e Sintonia di non sollecitare offerte da parte di operatori di tlc aventi ad oggetto l'eventuale acquisto o sottoscrizione di azioni Telco, Olimpia e azioni Telecom e/o l'acquisto di beni stranieri rilevanti di Telecom e/o alleanze strategiche con Telecom Italia, 'informando per quanto possibile Telefonica' delle eventuali offerte non sollecitate ricevute. Mediobanca e Intesa Sanpaolo dovranno inoltre 'astenersi dal fornire qualsiasi servizio di consulenza o finanziamento in favore di operatori telefonici connesso all'acquisizione o sottoscrizione di azioni Telco, Olimpia e Telecom e/o connesso all'acquisizione da parte di qualsiasi operatore di beni stranieri rilevanti di Telecom e/o connesso ad alleanze strategiche tra Telecom e qualsiasi operatore di tlc.