News, Dati, Eventi finanziari Le news del 8 ottobre 2008

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Per un panorama completo delle news di oggi, e per discuterle insieme, vi invito a navigare il consueto topic sul Forum di Piazza Affari.

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crolla Tokyo, -9,4%

Crolla la Borsa di Tokyo, dove l'indice Nikkei termina la seduta in ribasso del 9,38% a 9.203,32 punti. Si tratta del calo maggiore registrato dalla piazza asiatica dal 1987.

Hong Kong taglia i tassi di un punto.
Il vento della crisi finanziaria soffia sempre più forte anche sulle Borse asiatiche: l'indice Hang Seng della Borsa di Hong Kong ha concluso la mattinata in calo del 5,55% a 15.871,15 punti dopo un minimo nel durante di 15.830,88 punti. È la prima volta che l'indice scende sotto quota 16mila punti da oltre 27 mesi. Il listino era rimasto chiuso ieri per una festività e ha sentito tutto l'impatto della crisi finanziaria e del pesante scivolone di Tokyo (-9,38% ) alla riapertura oggi.
I titoli peggiori sono stati i finanziaria: le banche locali hanno perso pesantemente terreno malgrado la decisione dell'Autorità monetaria di Hong Kong di tagliare il principale tasso di riferimento di un punto percentuale, dal 3,5% al 2,5%, nel tentativo di fornire più liquidità al sistema. Si tratta del taglio più ampio da quanto il tasso dello sportello di sconto della Banca centrale è diventato il tasso di riferimento dieci anni fa.
 
Gran Bretagna: il governo ricapitalizza otto grandi banche

Gran Bretagna: il governo ricapitalizza otto grandi banche

La crisi dei mercati spinge il governo laburista della Gran Bretagna oltre le colonne d'Ercole, oltre l'impensabile. La patria del liberismo davanti all'evidenza del crollo generalizzato ormai dietro l'angolo ha deciso: il governo guidato da Gordon Brown è pronto a investire fino a 50 miliardi di sterline per ricapitalizzare almeno otto grandi banche (Abbey, Barclays, Hbos, Hsbc, Lloyds TSB, Nationwide Building Society, Royal Bank of Scotland and Standard Chartered) investite dalla crisi dei mutui subprime. È quanto prevede il piano secondo quanto comunicato dal Tesoro, che in cambio chiede azioni privilegiate. Altre banche potranno inserirsi nel maxi-piano di salvataggio successivamente, avanzando una richiesta al Governo. È attesa una comunicazione al Parlamento del Cancelliere dello Scacchiere (il ministro delle finanze) Alistair Darling. Inoltre il governo britannico correrà in soccorso delle banche con almeno 200 miliardi di sterline di liquidità che saranno iniettati come prestito a breve dalla Bank of England. L'esecutivo ha già informato la Commissione europea.

da www.ilsole24ore.com
 
Intesa Sanpaolo: il dg Modiano rassicura il management

Intesa Sanpaolo: il dg Modiano rassicura il management

Riunione in conference call in mattinata, martedì, tra il direttore generale di Intesa SanPaolo, Pietro Modianoe le prime linee della banca: capi area e capi mercato. A quanto appreso da Radiocor la riunione, appuntamento settimanale tra il direttore generale e la prima linea, oggi è servita a tranquillizzare la struttura alla luce della crisi dei mercati, dopo che ancora ieri il titolo è stato preso di mira in Borsa.
Alcuni dei partecipanti riferiscono di un discorso molto concreto: Modiano ha ammesso la delicatezza del momento ma ha ribadito che i capitali della banca sono sani e non ci sono problemi di liquidita', con la raccolta che copre gli impieghi. Punto di forza del gruppo, ha sottolineato Modiano ai suoi, e' l'attivita' tradizionale di Banca. Sono in corso verifiche, ha rilevato il direttore generale, da cui non e' emerso alcun motivo di allarme. L'intervento di Modiano, ha quanto riferito, e' riuscito a tranquillizzare i capi area che a loro volta trasmettono il segnale alla rete.

da www.ilsole24ore.com
 
UniCredit: portafoglio Abs scende di 5,3 mld a 10,5 mld in III trim

UniCredit: portafoglio Abs scende di 5,3 mld a 10,5 mld in III trim



Il portafoglio in titoli Abs del gruppo UniCredit e' sceso a un valore di mercato di 10,5 miliardi a tutto il terzo trimestre 2008, con un calo di 5,3 miliardi rispetto a un anno prima. Lo si legge nei lucidi presentati dal ceo Alessandro Profumo in un convegno bancario a Londra. L'80% del portafoglio e' situato in Europa, 'con un'esposizione trascurabile sul subprime Usa', si legge ancora, e l' 'investment grade' medio e' del 98,8%.


da Radiocor di www.ilsole24ore.com
 
UniCredit: taglio costi sale da 700 mln a 1 mld nel 2008

UniCredit: taglio costi sale da 700 mln a 1 mld nel 2008



UniCredit spinge l'acceleratore sul taglio dei costi: come risulta dai lucidi presentati dal numero uno della banca, Alessandro Profumo, a un convegno bancario di Merrill Lynch a Londra, risparmi aggiuntivi per 300 milioni sono stati identificati in settembre oltre ai 700 milioni gia' in cantiere nel piano complessivo di riduzione dei costi per quest'anno. Nel 2008 la banca 'si concentrera' ancora di piu' sul taglio dei costi per contrastare la frenata dei ricavi'. La ristrutturazione della divisione Mib (Markets and Investment Banking) 'sara' ulteriormente accelerata' a fronte del 'peggioramento del mercato'
Tra le altre misure annunciate da Profumo durante il convegno e previste dal nuovo piano di ristrutturazione della divisione Mib sono il taglio di 700 posti di lavoro nella divisione nel corso del 2009 dopo i 300 tagli gia' previsti per quest'anno. Il piano partira' in gennaio, ha precisato Profumo. Le attivita' Rwa (Risk weighted assets) della divisione scendera' nel quadro del piano a 74 miliardi l'anno prossimo da 85 miliardi quest'anno, mentre il capitale allocato si ridurra' a 4,7 miliardi da 5,4 miliardi. A livello centrale, UniCredit punta a 'iniziative piu' determinate sui costi centrali' con il ridimensionamento, gia' previsto, dei Corporate Centres e il taglio di mille posti di lavoro e 'la razionalizzazione della rete di sportelli in Italia'.

da Radiocor di www.ilsole24ore.com
 
Alcoa: conti terzo trimestre deludenti

Alcoa: conti terzo trimestre deludenti http://www.teleborsa.it/gen_news.html
Il colosso dell'alluminio americano Alcoa, ha annunciato utili trimestrali in calo ed inferiori alle attese degli analisti. Nel terzo trimestre infatti i profitti sono scesi a 268 mln di dillari, pari a 33 cents per azione, rispetto ai 555 mln (63 cents per azione) dello stesso periodo dello scorso anno. Le attese erano per un utile per azione di 50 cents.
In calo anche il fatturato che si è attestato a 7,2 mld dai 7,4 mld precedenti e contro i 7,1 mld del consensus.

 
Zaleski a caccia di liquidità: minusvalenze a 1,7 miliardi

Zaleski a caccia di liquidità: minusvalenze a 1,7 miliardi

Romain Zaleski passa alla cassa. Il finanziere franco polacco, spinto dalla crisi dei mercati e sollecitato, secondo quanto risulta da Il Sole 24 Ore, dalle banche verso le quali è maggiormente esposto, ha capitalizzato buona parte delle partecipazioni all'estero. Ciò per potere far fronte alle richieste di reintegro delle garanzie avanzate dai finanziatori. In quest'ottica, va ricordato, che tra i principali istituti creditrici risulterebbero Intesa Sanpaolo (per circa 1,8 miliardi), UniCredit (2,3 miliardi), Bnp Paribas (1,1 miliardi) Royal Bank of Scotland (1 miliardo) e poi in misura minore Mps, Ubi e la Popolare di Milano.
Così, proprio a fronte della pressione delle banche, Zaleski avrebbe smobilizzato pacchetti per un controvalore di poco superiore ai 2 miliardi. In questo quadro rientrerebbe anche l'alleggerimento della quota detenuta in Intesa Sanpaolo che dal 5,89% sarebbe scesa attorno al 5%. E c'è chi, alla luce delle forti vendite registrate nelle ultime due sedute, collega la debolezza del titolo con un ulteriore disimpegno del finanziere. Fatto sta che Zaleski, che a fine agosto aveva debiti al netto della liquidità di 7,7 miliardi, si ritrova oggi con un portafoglio partecipazioni ormai dimezzato, come valore e come quote. Più nel dettaglio, risulta che la minusvalenza complessiva in Italia sia di 1,7 miliardi. Ciò a fronte di un valore di mercato delle partecipazioni di 4,7 miliardi, una cifra che solo due mesi fa superava i 9 miliardi.
Capitolo a parte merita il portafoglio estero. In questo caso voci insistenti riferiscono di un consistente ridimensionamento delle posizioni in essere. Le vendite più importanti avrebbero riguardato i pacchetti detenuti in colossi come Arcelor-Mittal piuttosto che Edf. Voci che trovano parziale conferma se si consulta l'elenco soci delle varie società fornito periodicamente da Bloomberg. Risulta che Zaleski abbia drasticamente ridimensionato lo 0,87% di Pesco, il 4% di Apac, il 2,96% di Arcelor Mittal, lo 0,23% di Edf e il 13,17% di Eramet. Partecipazioni che un mese fa valevano quasi 5 miliardi e che, invece, ai prezzi attuali non arrivano nemmeno a 2 miliardi. Se si tiene conto però dei valori di carico di queste partecipazioni, che si possono evincere dai bilanci del gruppo Carlo Tassara, è probabile che le operazioni si siano chiuse in utile. Riguardo a ciò, non è stato possibile contattare la Carlo Tassara per ottenere una posizione ufficiale.
Inoltre, risulta, che Zaleski abbia montato negli scorsi mesi delle operazioni collar per proteggere le proprie partecipazioni blindando una parte del portafoglio. Anche se, uno sguardo approfondito sui pacchetti detenuti in Italia mette in luce le difficoltà del finanziere. Basta guardare la quota in Intesa Sanpaolo, scesa al 5%. La partecipazione è in carico per 3,1 miliardi mentre in Borsa ne vale poco più di 2 miliardi. La minusvalenza potenziale si aggira dunque attorno a 1 miliardo. Da qui le voci di un ulteriore alleggerimento della posizione. Altro caso esemplare l'ingresso in Monte dei Paschi di Siena. Il pacchetto, attualmente intorno al 2%, evidenzia un valore di carico intorno ai 400 milioni, ma la stessa quota in Borsa non arriva a 200 milioni. La perdita secca, dunque, è di circa 220 milioni. Importanti minusvalenze potenziali, nell'ordine di 135 milioni ciascuna, le registrano le quote in Mediobanca (2,2%) e Generali (2,2%), ma anche Bpm (41,6 milioni), A2A (41,7 milioni) e Telecom Italia (73 milioni). Restano ancora in positivo gli investimenti su Ubi Banca (24 milioni), Edison (59 milioni), Cattolica (3 milioni) e Mittel (18 milioni).

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Tassi: taglio coordinato (50 p.b.) delle principali banche centrali

Tassi: taglio coordinato (50 p.b.) delle principali banche centrali

Le principali autorità monetarie del mondo hanno annunciato oggi un ribasso coordinato del costo del denaro. Il tentativo è di rispondere all'emergenza creata dalla crisi creditizia e di ridare fiducia ai mercati finanziari. Il tasso di riferimento della Banca centrale europea passa quindi dal 4,25 al 3,75%. La decisione giunge all'improvviso, fuori da qualsiasi calendario. A partecipare alla mossa coordinata sono oltre alla Bce, anche la Federal Reserve (che ha portato i Fed Funds all'1,5%, e il tasso di sconto all'1,75%), la Riksbank svedese (al 4,25%), la Banca centrale canadese, la Banca d'Inghilterra(al 4,5%) e la Banca centrale svizzera (tassi base tagliati di 50 punti base, banda di oscillazione del Libor al 2-3%). E' intervenuta anche la Banca centrale cinese con un taglio dello 0,27%: la riduzione avrà effetto da domani, con il tasso-base abbassato dal 7,20% al 6,93%. Pechino ha inoltre tagliato del 50% il livello delle riserve obbligatorie previsto per gli istituti bancari con effetto a partire dal prossimo 15 ottobre. Non è intervenuta la Banca centrale del Giappone che gia da tempo ha i tassi di interesse al minimo assoluto (0,5%), preferendo intervenire sul mercato iniettando liquidità. Infine la Banca centrale del Canada ha tagliato il tasso overnight di 50 p.b. che scende al 2,50 per cento.

In un comunicato, la Bce ha spiegato che la scelta coordinata è "senza precedenti". Giunge dopo che il consiglio direttivo dell'istituto monetario aveva aperto la porta a una riduzione del costo del denaro appena una settimana fa, in occasione di una conferenza stampa del presidente Jean-Claude Trichet. La Bce spiega oggi che la decisione è stata possibile perché nella zona euro i rischi inflazionistici sono diminuiti e le aspettative di inflazione sono stabili.

La scelta di coordinare la riduzione del costo del denaro riflette bene la gravità della situazione. Da finanziaria la crisi è ormai diventata bancaria. Nel mondo industrializzato molti istituti di credito sono in crisi di liquidità e alla ricerca di nuovo capitale. Proprio oggi, il Governo inglese ha annunciato un piano che prevede la parziale nazionalizzazione del settore creditizio. In Spagna, l'Esecutivo ha creato un fondo che riacquisterà le obbligazioni di cattiva qualità per aiutare i bilanci delle banche. In Italia, il Governo dovrebbe annunciare in giornata nuove misure per aiutare banche e risparmiatori.

Ormai, anche in Europa, non solo negli Stati Uniti, la tempesta finanziaria scoppiata nell'estate 2007 ha scatenato una doppia risposta: monetaria e fiscale. Per uscire dalla crisi creditizia, l'establishment europeo ha deciso di utilizzare le due leve a sua disposizione. È la conferma di quanto grave sia la situazione. Non si possono escludere ulteriori novità da parte delle autorità monetarie europee. Il ribasso dei tassi d'interesse annunciato oggi aiuta la fiducia delle famiglie e risponde alle incertezze economiche, ma non risolve di per sé il problema di sfiducia che da mesi ormai sta attanagliando il mercato monetario.

A trenta minuti dall'annuncio dell'allentamento monetario non si segnalava una discesa significativa dei tassi di interesse di mercato. Il tasso d'interesse overnight in euro si è portato sotto il 4% in linea con il nuovo tasso di riferimento della Bce. Ma il resto della curva appare ancora in tensione. Il tasso a tre settimane rimane al 4,95%. Quello a tre mesi viaggia intorno al 5,30% con una riduzione di appena lo 0,09 rispetto alla situazione precedente il taglio al costo del denaro.


da www.ilsole24ore.com
 

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