Isae, fiducia imprese agosto sorprende, massimo da gen 2001
Isae, fiducia imprese agosto sorprende, massimo da gen 2001
Di Francesca Landini
MILANO (Reuters) - Sorpresa positiva per la fiducia delle imprese manifatturiere italiane che ad agosto hanno registrato un balzo dell'indice destagionalizzato Isae a 98,3 da 95,3 di luglio (rivisto da 95), toccando il massimo da gennaio 2001.
"E' un dato soprendente. Ci saremmo aspettati un rallentamento dell'indice di fiducia a causa del (rialzo del) petrolio, invece abbiamo avuto un aumento: è un segnale positivo che va in controtendenza" commenta Luigi Speranza di Bnp Paribas.
"Tornano ad aumentare le aspettative di produzione e si riducono ulteriormente le scorte di magazzino; i giudizi sul livello attuale del portafoglio ordini restano invece negativi e in lieve calo rispetto allo scorso mese", rileva Isae nella nota di accompagnamento ai dati.
L'indagine Isae, condotta mensilmente su un panel di circa 4.000 imprese, evidenzia, inoltre, un miglioramento non omogeneo tra i settori, con un balzo dell'indice nei beni intermedi (a 102,4 da 95,2 di luglio), mentre i beni di investimento flettono dopo i forti guadagni degli ultimi due mesi (a 90,8 da 96,9) e il clima di fiducia nel settore dei beni di consumo si assesta (a 94,3 da 95,1).
"E' un buon segnale che la componente relativa ai beni intermedi segni un forte rialzo, è una buona indicazione per il futuro perchè segnala che ci si aspetta una domanda sostenuta nel futuro" dice ancora Speranza.
Pasquale Diana di Jp Morgan segnala come l'indicatore di Isae si sia mosso in agosto in controtendenza rispetto all'indice Ifo tedesco, che aveva segnato una lieve flessione a 95,3 da 95,6 di luglio.
CAUTELA PER PROSSIMI MESI, OCCHI SU DATO SCORTE
Gli analisti lanciano, però, segnali di cautela e mettono in evidenza alcuni elementi che andranno chiariti con nuove statistiche.
"Il risultato è fortemente influenzato dal sensibile decumulo delle scorte, scese a livelli estremamente ridotti" nota Giada Giani, economista per l'Italia di Banca Intesa.
L'indice di fiducia è stato positivamente condizionato sia dall'andamento delle scorte, in calo a meno 8 da meno 3, sia dalle aspettative di produzione, salite a 18 da 13.
"L'indicatore delle scorte è estremamente volatile e di non semplice interpretazione: si legge come positiva una discesa delle scorte che potrebbe tuttavia essere anche legata ad aspettative di una caduta della domanda" sottolinea l'economista.
"Nei mesi di luglio e agosto si aggiunge poi il problema della difficile destagionalizzazione, che spesso porta a strani salti nell'indice" aggiunge Giani.
Dello stesso parere anche Daphne Monferato di Deutsche Bank che avverte: "è presto per dire che la crescita italiana sta accelerando, bisogna aspettare nuovi dati perchè i segnali che avevamo avuto da altri indicatori, come il Pmi manifatturiero, erano poco incoraggianti". "Dobbiamo capire meglio i dati relativi alle scorte".
Una prima verifica dello stato di salute dell'economia sarà possibile venerdì prossimo quando Istat pubblicherà la seconda stima per il Pil del secondo trimestre, comprensiva del dettaglio sull'andamento dei diversi settori.
La prima stima del prodotto interno lordo italiano aveva indicato un aumento trimestrale di 0,3% e annuale di 1,1%.