S.Paolo brilla su ipotesi merger UniCredit
S.Paolo brilla su ipotesi merger UniCredit, ignora parole Profumo
MILANO, 9 febbraio (Reuters) - Sanpaolo Imi è premiata in borsa dal ritorno di speculazioni su un merger in preparazione con UniCredit . E il mercato che non si cura nemmeno della fresca smentita di colloqui in corso da parte dell'Ad Alessandro Profumo.
[LINK:c6eceb93b9]spi[/LINK:c6eceb93b9] - [LINK:c6eceb93b9]unicredito[/LINK:c6eceb93b9]
Gli analisti, tra l'altro, pur ritenendo possibile questa ipotesi, escludono che possa concretizzarsi nel breve periodo.
Nel week-end il vicepresidente di UniCredit, Fabrizio Palenzona, ha detto che l'ipotesi ha fascino, rinfocolando così l'attenzione sul tema.
L'ipotesi è stata più volte rilanciata dalla stampa e in più occasioni smentita dagli interessati. Pochi minuti fa è stato Profumo, a dire, da Zagabria, che non ci sono colloqui in corso, mentre giovedì era stato il turno della Compagnia San Paolo.
Sanpaolo corregge la rotta soltanto di pochi decimi dopo la smentita di Profumo e sale dell'1,7% a 10,84 euro. Il mercato scommette sul fatto che, qualora l'operazione fosse realmente lanciata, Sanpaolo avrebbe il ruolo dell'acquistato, mentre UniCredit sarebbe l'aggregante.
UniCredit è incerta intorno alla parità, comunque in controtendenza rispetto allo stoxx europeo delle banche che guadagna l'1,3%.
"L'operazione, se fosse fatta, avverrebbe probabilmente carta contro carta e, stando ai dati reddituali e patrimoniali, Unicredit sarebbe il soggetto aggregante e Sanpaolo quello acquistato", spiega un trader che aggiunge che il movimento odierno di Sanpaolo è dovuto però principalmente alla speculazione e che il mercato non dà a questa ipotesi grande credito. Il titolo torinese beneficia inoltre dell'upgrade di alcuni broker, sottolinea poi un dealer.
"Il vantaggio vero sarebbe che finalmente in Italia ci sarebbe un'operazione decente con sinergie nell'Europa dell'Est, e libri contabili trasparenti ed eccellenti", spiega un analista londinese non citabile.
"Le possibili economie di scala possono giustificare l'operazione anche se chiaramente ci saranno esuberi", aggiunge.
"Non penso vedremo alcuna concentrazione tra le grandi banche nel 2004. Le parole di Palenzona non è detto che riflettano ciò che pensa il top management sul tema", commenta però Paola Biraschi di Lehman Brothers.
Anche Paolo Banfi di Euroconsult ritiene che l'ipotesi sia "fantasiosa, interessante, ma poco realistica". "Prima di vedere un'aggregazione del genere c'è bisogno di vederne molte altre. Verrebbe fuori una banca di dimensioni interessanti a livello europeo ma mi sembra molto prematura", spiega Banfi.
Banfi richiama anche l'invito del Governatore di Bankitalia Antonio Fazio che, in un'audizione parlamentare di qualche settimana fa, ha detto che per ora vanno incoraggiate soltanto le fusioni tra istituti medio-piccoli.