News, Dati, Eventi finanziari Le news del 9 ottobre 2008

  • Creatore Discussione Creatore Discussione fo64
  • Data di Inizio Data di Inizio

fo64

Forumer storico
Per un panorama completo delle news di oggi, e per discuterle insieme, vi invito a navigare il consueto topic sul Forum di Piazza Affari.

Fo64
 
Tokyo in lieve flessione

L'andamento altalenante delle Borse asiatiche dopo cinque sessioni di crolli indica che qualche timido segnale di luce sta cominciando ad emergere nella notte dei mercati finanziari. La mossa coordinata di ieri di sei banche centrali e' stata seguita oggi anche a Seul e Taiwan, mentre la Banca del Giappone _che pure non ha toccato i suoi tassi _ ha effettuato la piu' massiccia iniezione giornaliera di liquidita' sul mercato monetario (pari a 4.mila miliardi di yen).
Il fatto che cominci a emergere la possibilita' di un intervento diretto del Tesoro Usa nella ricapitalizzazione di alcune istituzioni finanziarie americane _ idea che sara' caldeggiata in modo particolare venerdi' al vertice G-7 dal Giappone _ gioca in positivo sulle prospettive di una relativa stabilizzazione.
Tuttavia alle chiusure di oggi solo Singapore e Hong Kong sono riuscite a riguadagnare terreno per oltre il 2%, mentre l'indice Nikkei _ dopo il tonfo di quasi il 10% di mercoledi' - non e' riuscito a mantenere gli spunti realizzati del corso della giornata, finendo in leggero ribasso (-0,5% a 9.157,49 %) nonostante il lieve indebolimento dello yen.
Un nuovo dato economico ha fornito l'ennesimo suggerimento pessimistico sugli scenari dell'economia: gli ordini di macchinari hanno registrato il maggior declino da due anni, scendendo in agosto del 14,5%.
Il premier Taro Aso ha ufficializzato che, in risposta all'aggravarsi delle turbolenze globali, sara' compilato un secondo pacchetto di stimoli economici entro la fine del mese, oltre a quello da 1.800 miliardi di yen appena approvato dalla Camera Bassa (che dovrebbe essere varato definitivamente il 16 ottobre). La manovra numero due potrebbe includere tagli fiscali finalizzati a incoraggiare gli investimenti di capitale e dovrebbe essere definite entro il 24 ottobre, in modo da poter essere comunicata all'esterno nell'ambito del summit Europa-Asia in Cina.

da www.ilsole24ore.com
 
Dal Governo rete di garanzie a sostegno delle banche

Garanzia pubblica senza precedenti in Italia sui depositi bancari: non in sostituzione ma «in aggiunta», dunque «addizionale», al fondo interbancario alimentato dalle banche che copre già fino a 103.000 euro. Ingresso «solo se necessario» e «temporaneo» dello Stato nel capitale delle banche che hanno bisogno di rafforzarsi patrimonialmente ma che non hanno avuto successo ricorrendo agli azionisti e al mercato: un intervento della mano pubblica questo, come nel caso inglese, attraverso la sottoscrizione di azioni privilegiate senza diritto di voto e senza alcun intento di «nazionalizzazione».

L'Italia fa per ora a meno di garantire le emissioni future delle obbligazioni delle banche, come invece intendono fare i Governi di Irlanda e Gran Bretagna: perché il nuovo meccanismo di finanziamento Bce al sistema bancario, illimitato per importi e a medio termine, dovrebbe aver risolto il problema per questo tipo di raccolta. Non è previsto inoltre, smentendo per ora le aspettative, un fondo ad hoc a sostegno delle piccole e medie imprese: non è escluso che questo venga fatto in un secondo tempo e attraverso la Cassa depositi e prestiti.
Sono questi gli interventi più importanti del decreto anti-crisi varato in linea di principio ieri sera dal Consiglio dei ministri: il provvedimento è stato poi messo a punto nei dettagli nel corso della notte in stretta collaborazione con la Banca d'Italia. A differenza della raffica di cifre di grosso taglio che ha dato corpo e peso all'intervento inglese, il Governo si è potuto limitare a una serie di impegni tutti in seconda battuta: perché il sistema bancario italiano, a differenza di quello di molti altri Stati europei, è «sufficientemente patrimonializzato e liquido», come ha puntualizzato il ministro dell'Economia Giulio Tremonti, «le banche italiane sono forti e solide e si badano da sole».

In conferenza stampa Tremonti ha potuto spiegare le linee guida del decreto senza fornire alcuna cifra, né in centinaia né in decine di miliardi di euro. «Non c'è alcuna soglia di alcun tipo – ha detto uscendo da Palazzo Chigi – si agirà caso per caso». Una salvaguardia per i conti pubblici, gravati da un debito/Pil in risalita già dall'anno prossimo senza considerare interventi sulle banche. La garanzia pubblica, sia pur se aggiuntiva al fondo interbancario, si è tuttavia resa necessaria per equiparare le banche italiane alle rivali estere: e bloccare così sul nascere qualsiasi intento di uscita degli italiani dai depositi delle banche in casa verso strumenti d'investimento all'estero garantiti dalle casse statali. «Il nostro fondo interbancario è il modo più efficiente in Europa di garantire i risparmiatori», ha affermato Tremonti, puntualizzando: «Aggiungiamo la nostra garanzia, ma non serve».

Un altro importante intervento in seconda battuta dello Stato italiano, almeno da un punto di vista formale, riguarda la capitalizzazione delle banche. La cornice resta quella di un sistema «sufficientemente patrimonializzato» e dunque di banche solide. Tremonti ha spiegato che nel caso in cui la Banca d'Italia ritenesse che una banca ha bisogno di più capitale, oppure che la banca stessa dovesse decidere di rafforzarsi ulteriormente sotto il profilo patrimoniale, il primo canale di riferimento restano gli azionisti e il mercato. Solo nel caso di fallimento di ricorso agli strumenti privati, lo Stato è disposto a intervenire con i soldi dei contribuenti: «Solo se necessario». «Non si tratta in Italia di nazionalizzazioni», ha messo in chiaro Tremonti. L'intervento pubblico sarà «temporaneo» e soprattutto «sterile», senza esercitare «potere», perché verrà realizzato con la sottoscrizione di azioni privilegiate senza diritto di voto. Ma il ministro non ha potuto fare a meno di indicare che per le banche vi sarà un costo: «La gestione resta privata» ma «non si dà danaro dei contribuenti a chi ha sbagliato». Facendo intendere che la rimozione del management delle banche "ricapitalizzate" dallo Stato è nelle carte. Nessuna menzione in conferenza stampa del ruolo di Mediobanca . In quanto al peso in soldoni di questo eventuale intervento dello Stato nelle banche, ieri le stime degli esperti del settore spaziavano entro una "mini-forchetta" di 5-10 miliardi: nulla a che vedere con i 50 miliardi di sterline del Regno Unito.

da www.ilsole24ore.com
 
Dexia: garanzia statale su nuovi crediti mercato fino 4,5mld

Dexia: garanzia statale su nuovi crediti mercato fino 4,5mld



Belgio, Francia e Lussemburgo hanno dato a Dexia la propria garanzia a fronte della raccolta sul mercato di nuovo credito fino a 4,5 miliardi. In particolare lo Stato belga coprira' la garanzia per il 60,5%, quello francese per il 36,5% e quello lussemburghese per il 3%.


da Radiocor di www.ilsole24ore.com
 
Aig: liquidita' supplementare dalla Fed per 37,8 miliardi di dollari

Aig: liquidita' supplementare dalla Fed per 37,8 miliardi di dollari



La Fed di New York fornira' ad Aig, di fatto nazionalizzata a meta' settembre, 37,8 miliardi di dollari di liquidita' supplementare a fronte di obbligazioni di qualita'. Tre settimana fa la Fed aveva gia' concesso liquidita' per 85 miliardi di dollari.


da Radiocor di www.ilsole24ore.com
 
Crisi mercati: riunione straordinaria del G20 sabato a Washington

Crisi mercati: riunione straordinaria del G20 sabato a Washington



Una riunione del Gruppo dei 20 (G20), che unisce i ministri e i banchieri centrali dei principali Paesi industrializzati ed emergenti, si terra' sabato prossimo a Washington, a margine del vertice autunnale del Fondo monetario internazionale. La riunione e' stata annunciata dal sottosegretario al Tesoro Usa, David McCormik, dopo che il segretario al Tesoro, Henry Paulson, aveva auspicato che si potesse avere una riunione straordinaria del G20


da Radiocor di www.ilsole24ore.com
 
Credem: al via aumenrto capitale per finanziare crescita

Credem: al via aumenrto capitale per finanziare crescita Credem rende noto che Consob ha autorizzato la pubblicazione del prospetto informativo relativo all'aumento di capitale di Credito Emiliano. Il nulla osta Consob è condizionato all'inserimento nel Prospetto Informativo delle indicazioni relative al prezzo di offerta, al numero di azioni oggetto dell'aumento di capitale e del rapporto di assegnazione. Conseguentemente, il Consiglio di Amministrazione di Credito Emilianoha approvato le condizioni finali di emissione delle azioni ordinarie oggetto dell'offerta, facendo seguito alla delibera dell'Assemblea Straordinaria dei Soci tenutasi in data 26 giugno 2008 nonché al CdA del 3 luglio 2008. L'operazione di aumento di capitale è in linea con il piano strategico triennale 2008 - 2010 approvato lo scorso 10 settembre ed è finalizzata al finanziamento delle operazioni di sviluppo della rete distributiva recentemente realizzate tramite l'acquisizione di circa 70 sportelli bancari, mantenendo più che adeguati i coefficienti di solidità patrimoniale.
L'aumento di capitale avrà ad oggetto n. 49.858.815 azioni ordinarie, del valore nominale di Euro 1,00 cadauna. Tenuto conto del prezzo di sottoscrizione, il controvalore complessivo dell'offerta è pari a Euro 249.294.075 di cui Euro 199.435.260 a titolo di sovrapprezzo.
Le azioni ordinarie saranno offerte in opzione agli azionisti in ragione di n. 3 azioni ordinarie di nuova emissione per n. 17 azioni ordinarie possedute.
Il prezzo di sottoscrizione delle nuove azioni sarà pari a Euro 5,00 di cui Euro 4,00 a titolo di sovrapprezzo, per ciascuna azione ordinaria di nuova emissione.
Le azioni rivenienti dall'aumento di capitale avranno godimento 1° gennaio 2009, e pertanto le stesse non parteciperanno alla distribuzione del dividendo relativo all'esercizio 2008. Le azioni ordinarie rivenienti dall'aumento di capitale in opzione avranno un codice ISIN differente sino alla data del pagamento del dividendo relativo all'esercizio chiuso al 31 dicembre 2008.
I diritti di opzione relativi alle azioni ordinarie potranno essere esercitati dal 13 ottobre 2008 al 3 novembre 2008 e la negoziazione in borsa dei diritti di opzione avrà inizio il 13 ottobre 2008 e si concluderà il 27 ottobre 2008. Entro il mese successivo alla conclusione dell'offerta in opzione, Credito Emiliano S.p.A. offrirà in Borsa gli eventuali diritti di opzione relativi alle azioni ordinarie non esercitati ai sensi dell'art. 2441, terzo comma, codice civile.
L'operazione non ha previsto la costituzione di un consorzio di collocamento/garanzia. Si segnala, tuttavia, che Credito Emiliano Holding S.p.A., azionista di maggioranza di Credito Emiliano S.p.A. con il 73,1%, si è impegnata nei confronti dell'Emittente a: (i) sottoscrivere integralmente i diritti di opzione relativi a tutte le azioni Credem possedute alla data di sottoscrizione dell'Aumento di Capitale; nonché (ii) sottoscrivere gli eventuali diritti di opzione non esercitati che dovessero residuare successivamente alla loro offerta in Borsa


da www.teleborsa.it
 
Gran Bretagna: crollano i prezzi delle case a settembre

Gran Bretagna: crollano i prezzi delle case a settembre

Sempre più in basso i prezzi delle case in Gran Bretagna. A settembre il settore immobiliare ha accusato la peggiore contrazione dagli ultimi 25 anni a questa parte: in base a quanto rilevato dall'indice rilevato da Hbos la flessione del prezzo delle abitazioni è stata del 12,5% rispetto allo stesso periodo 2007.
 
Tremonti: «Via la norma salva-manager o via io»

Tremonti: «Via la norma salva-manager o via io»

In Italia «la crisi non presenta particolari anomalie». E questo perchè «una caratteristica propria del sistema bancario italiano è avere un carattere meno sofisticato che ha preservato elementi di crisi che vediamo in altri paesi europei». Così il ministro dell'Economia Giulio Tremonti in Aula alla Camera nel corso dell'informativa del Governo sulla crisi dei mercati finanziari. «Abbiamo ricevuto da Bankitalia, Consob e Isvap i dati e secondo loro, e noi concordiamo, il sistema finanziario italiano ha un sufficiente grado di capitalizzazione e liquidità». In Italia, dunque, è escluso un fallimento delle banche. «Non esiste - ha detto - un problema sui depositi perchè escludiamo il fallimento delle banche». Tremonti ha poi aggiunto che le norme approvate ieri vanno proprio in questa direzione. «Il sistema italiano ha il più stabile estrutturato sistema di garanzie dei depositi - ha aggiunto Tremonti - eravamo già sopra la soglia europea abbiamo comunque ritenuto di aggiungere l'integrale garanzia pubblica» a quella del fondo interbancario. Il ministro dell'Economia ha riferito subito dopo anche in Aula al Senato. Lì ha detto, minacciando le dimissioni, che la norma salva-manager inserita nel decreto legge di modifica della legge Marzano per Alitalia al Senato va soppressa. «Se si immagina che la linea del Governo sia quella prevista da un emendamento che prevede una riduzione della soglia penale per alcune attività di amministratori - ha detto - si sbaglia. Quello è un emendamento fuori dalla logica di questo Governo. O va via quell'emendamento o va via ministro dell'Economia». Il riferimento è a un emendamento del senatore del Pdl, Angelo Maria Cicolani: l'estensione delle garanzie previste per il commissario di Alitalia Augusto Fantozzi, di fatto avrebbe un impatto anche sui casi Cirio e Parmalat. Fonti di Governo hanno fatto sapere che l'emendamento sarà ritirato.

Eventuali interventi «caso per caso». Parlando del decreto legge varato ieri sera dal Consiglio dei ministri Tremonti ha detto che si tratta di un intervento «fatto assolutamente in tempo e in linea con quanto deciso in sede Ue. Non sarebbe stato nell'interesse nazionale un intervento unilaterale». Un intervento nell'ottica della precauzione. Gli eventuali interventi in favore degli istituti di credito saranno fatti «caso per caso. Non sono state predeterminate cifre in ordine all'intervento: sarà "quanto basta"». Tremonti, ribadendo che gli interessi saranno temporanei, ha sottolineato che «non è nell'interesse del Paese che una banca fallisca e è nel potere del Governo che una banca non fallisca».

«Tutto il possibile è stato coordinato». Il ministro dell'Economia ha sottolineato che l'evidenza della crisi finanziaria è databile al 26 settembre: in questa data inizia la gestione della crisi finanziaria in Europa con iniziative e contatti sistematici a livello tecnico, diplomatico, politico. «Tutto il possibile - dice il ministro - è stato coordinato», «pur essendo la crisi fortemente segmentata e differenziata nelle forme e nelle sedi geografiche in cui si è manifestata. Per aree geografiche e strutture economiche proprie diverse». Non è ancora chiaro, ha detto il ministro, «il carattere tipico della crisi finanziaria in Europa che è proteiforme e segmentata», mentre sappiamo tutto su quanto accaduto in America.

Crisi affrontata in Europa con mezzi diversi, ma fine comune. «Mezzi diversi, fine comune»: è questa la linea dei Paesi europei per affrontare la crisi finanziaria secondo quanto sottolinea il ministro dell'Economia. «Gli interventi sono stati presi per country - ha detto il ministro - in base ad uno schema comune». La proposta di un Fondo avanzata dall'Olanda sarebbe stata una scelta lungimirante, ma la «politica reale» dimostra che in Europa «c'è un mercato comune ma ancora non una politica comune. Il tempo presente impone scelte più pragmatiche e meno organiche». In ogni caso, la Ue ha adottato «una strategia di intervento basata sul coordinamento tra Paesi». Tremonti ha ricordato che la delibera dell'Ecofin del 7 ottobre per fronteggiare la crisi finanziaria prevede la «tutela del contribuente il cui capitale viene integrato nelle banche. Ma non il sostegno ai manager che hanno sbagliato nella gestione». Si prevede anche «la possibilità del governo di intervenire nel cda e «non attribuire ai manager compensi in debito».

La struttura dei conti pubblici italiani è stata messa in sicurezza con la manovra. Il ministro dell'Economi ha difeso la decisione dell'Esecutivo di varare a luglio la manovra economica triennale, «mettendo in sicurezza» i conti pubblici, soprattutto in considerazione della crisi finanziaria in atto. «Pensate - dice il ministro in Aula alla Camera - cosa sarebbe stato adesso avere i saldi aperti: credo che fosse uno scenario che tutti possono considerare non positivo». Il problema dell'Italia, ha detto Tremonti, non è tanto il Patto di stabilitá e crescita ma il debito pubblico. «Abbiamo il terzo debito del mondo e non siamo il terzo Paese». Per questo, ha detto il ministro, «non condividiamo e non facciamo politiche pur basate su logiche sociali. Non possiamo fare politiche di deficit pubblico nazionale. L'unica politica di sostegno e di rilancio dell'economia può essere di domanda pubblica su scala e dimensione europea».

da www.ilsole24ore.com
 
Berlusconi, piano Unicredit per perdite in Germania

Berlusconi, piano Unicredit per perdite in Germania



'Le banche italiane non hanno sottoscritto prodotti cosiddetti tossici sul mercato americano, c'e' una sola banca che aveva acquistato una banca tedesca che e' l'Unicredit, che e' stata chiamata dalla Banca d'Italia a fare un aumento di capitale per coprire le perdite che questa filiale tedesca aveva raggiunto. Il capitale e' stato trovato nel privato, e questo problema che c'era e' stato risolto'. Cosi' il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, nella conferenza stampa tenuta al termine del vertice italo-romeno.

da Radiocor di www.ilsole24ore.com
 

Users who are viewing this thread

Back
Alto