lettera ai genitori

ceccotti

enzo
"vi prego di venire sabato perché sono rimasto senza biancheria, visto che neanche l'altro sabato siete venuti.
Inoltre mi serve la divisa da avanguardista".

Lettera di un mio parente, all'epoca studente delle scuole medie (allora ginnasio), in collegio negli anni '30, ritrovata in casa di una zia.
 
la divisa da avanguardista

a leggerlo sui libri di storia è una cosa
a leggerlo in una lettera che parla di quotidianità...
Biancheria pulita e divisa da avanguardista.
A me fa uno strano effetto che non so definire.
 
Era fortunato a fare le medie in un periodo che ci si fermava alla terza elementare.
penso sia stato il primo di tutta la famiglia ad aver studiato
per come lo ho conosciuto io era una persona estremamente brillante.
Per quanto ne so, credo che abbiano fatto sacrifici per farlo studiare di fronte a un talento indiscutibile.
Parliamo di quasi un secolo fa.
 
Io invece ho ricordi personali del periodo.
Nel 1942 avevo 7 anni e il mio amico sei mesi di meno. Le nostre mamme ci avevano mandato in farmacia a comprare non ricordo cosa.
Allora si poteva giocare in mezzo alla strada, perché le auto private erano state requisite e la benzina destinata ai mezzi militari. La farmacia era a 10 minuti e a metà strada è suonato l'allarme. Subito i portinai hanno chiuso i portoni e noi siamo rimasti addossati a uno di questi. Davanti a noi si erano fermati due tram. Pochi istanti dopo sono apparsi due caccia, volavano all'altezza del sesto piano, abbiamo visto le facce dei piloti, e hanno mitragliato i tram. Abbiamo saputo dopo che uno dei tranvieri, sceso a guardare in aria, era stato colpito da un proiettile che gli aveva tranciato un gamba.
E' stata una delle prime incursioni su Milano, che da quel momento si sono intensificate. I miei genitori avevano da qualche anno due locali in affitto in un paesino della Valsesia. Mi hanno affidato a una vedova del Paese. Ho frequentato la seconda e la terza elementare in una classe unica di 17 ragazzi, dalla prima alla quinta. Tre milanesi e 14 del paese, che non parlavano l'italiano, ma solo il dialetto. Caduto il Duce sono arrivati in paese alcuni giovani, che non si erano arruolati nei repubblichini, ma erano parenti o conoscenti dei paesani. Erano ben visti, perché si davano da fare aiutando i contadini a curare il bestiame, fare il fieno e tagliare la legna. Nel marzo del 44 sono arrivati dal Biellese partigiani che si sono installati nel paese. Passavano le giornate all'osteria e mangiavano il poco cibo disponibile dei contadini. Qualcuno del paese li ha denunciati ed è arrivata una colonna di tedeschi e fascisti. I renitenti sapevano dove nascondersi e l'hanno scampata. I partigiani sono stati catturati e messi al muro. Le case sono state perquisite e alcune incendiate. Io ero presente quando un tedesco della Wehrmacht, penso fosse un Feldwebel, mi ricordo che aveva una semiluna di metallo appesa sul petto, ha aperto un cassetto e visto la mia pistola giocattolo di latta. Ha fatto finta di fare la faccia scura, ma poi nell'altro cassetto ha visto la mia divisa di Figlio della Lupa e mi detto sorridendo. Ach, tu fascista, pene, pene.
I miei genitori hanno preferito riportarmi a Milano sotto i bombardamenti.
 

Users who are viewing this thread

Back
Alto