FORTEBRACCIO
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Dice bene il segretario dell’Anm: l’indagine che ha coinvolto la moglie del ministro Mastella e numerosi esponenti dell’Udeur “deve definirsi nell’ambito processuale; i problemi della giustizia devono essere separati dalle vicende giudiziarie, altrimenti siamo lontani dalla soluzione del problema”. Mastella dovrebbe lasciare irrevocabilmente il ministero della giustizia, non tanto per l’indagine su moglie e partito, quanto per il disprezzo della magistratura e la confusione fra atti giudiziari e politica della giustizia che ha dimostrato ancor oggi in parlamento. Naturalmente questo non avverrà: il ceto partitico fa quadrato intorno a don Clemente, nel classico riflesso di autodifesa di casta. Lascio la parola a Vincenzo, ragazzo di Benevento, provincia di Ceppaloni.
Caro Piero,
ti scrivo da Benevento. Resto sconvolto dalle conseguenze che ha portato la notizia dell’arresto della moglie di Mastella, del caos politico che ha creato, come questa notizia abbia occupato tutti i media, ma soprattutto di come le forze politiche abbiano reagito a questa notizia: “Applausi e solidarietà da tutte le forze politiche al discorso di Mastella”. Ma che cavolo sta succedendo intorno a noi?
Applausi e solidarietà perchè la moglie è stata arrestata, applausi e solidarietà perchè Mastella ha parlato di “attacco politico e persecuzione”?
Applausi e solidarietà senza nemmeno sapere che cosa sia successo! Questo è gravissimo. Ormai la classe politica si comporta come se fosse un “aggregazione indipendente” di persone che quando devono accaparrarsi i voti si scannano, cercano di far cadere il governo, si dicono di tutto… ma quando succedono queste cose sono tutti amici.
TUTTA ‘NA PASTA, come dici tu! Sono arrivati ad un comportamento di autodifesa senza precedenti: nessuno dei deputati, dei senatori ha detto: “io ora non dico nulla, facciamo andare avanti le indagini”.
E’ come se io fossi indagato per un’ipotesi di reato e il mio quartiere mi acclamasse in modo assurdo dicendo che sono innocente a prescindere. E poi di cosa è stata accusata Donna Sandra?
Concussione: avrebbe sgridato il direttore sanitario dell’ospedale di Caserta perchè bisognava assumere chi diceva lei. Piero, è solo la punta dell’iceberg. Sono di Benevento e questa notizia non mi sorprende.
Quando si parla di posti di lavoro, qui da noi le frasi ricorrenti sono:”Chi conosci a Mastella?”, “Ti aiuta Mastella?”, “Se vuoi prendere quel posto devi parlare con Mastella”.
Comandano.
Il sindaco è un loro burattino (Clemente e consorte), il presidente dell’ASIA, l’azienda che è addetta ai rifiuti in città, e il cugino di Donna Sandra, il figlio è presidente di un’associazione culturale “no profit” che organizza la più grande festa in città, il direttore artistico di questa festa è un pupillo di Donna Sandra.
E così via. La cosa grave è come le forze politiche hanno reagito: sono tutti amici. E’ vergognoso.
Io ho solo 24 anni e ho paura di questa realtà! Sono convinto che a Benevento non si parlerà d’altro nei prossimi giorni. Io non so più che dire: sono afflitto e mi sento sconfitto.
Io apprezzo le tue battaglie, ma tu credi che la gente aprirà gli occhi, oppure ognuno ormai pensa solo agli affari suoi?
“Basta che Mastella mi dia il lavoro… poi chi se ne frega!”. Ecco un’altra frase tipica della gioventù beneventana.
Saluti, Vincenzo.
da pieroricca.org