l'informazione del governo di sx è bugiarda come la dx

tontolina

Forumer storico
la situazione è analoga a quella esistente nella prima guerra mondiale

quando in italia si scriveva che i nemici mangiavano i bambini
solo per convincere la popolazione ad "intervenire" nel conflitto

oggi si utilizza lo stesso metodo e si MENTE SPUDORATAMENTE contro la resistenza afgana la cui unica colpa è quella di contrapporsi agli interessi di BUSH e ai suoi oleodotti


articolo:
Quante bugie in tv sui seguaci del Mullah OmarAlla trasmissione che Bruno Vespa ha dedicato alla vicenda Mastrogiacomo, alcuni ospiti si sono esibiti in un rosario di falsità. La senatrice Palermi (Pdci) ha affermato che i talebani erano stati sostenuti dagli americani in funzione antisovietica. Ora i talebani nascono dopo la sconfitta dei russi quando i «signori della guerra» che li avevano vittoriosamente combattuti diventano, a causa dell’impoverimento del Paese dopo dieci anni di conflitto, più feroci del solito e vessano e taglieggiano la popolazione, ammazzano, rubano e stuprano. La carriera di leader del giovanissimo Omar comincia proprio con il salvataggio di alcune ragazze cadute nelle mani di queste bande e il movimento talebano fu la reazione a una situazione diventata insostenibile. Con l’appoggio della popolazione, che non ne poteva più, i talebani riportarono l’ordine, e sia pure un duro ordine, nel Paese. Quell’ordine che l’occupazione occidentale ha distrutto.

L’esperto di studi internazionali Margelletti ha affermato che oggi i talebani calano nei villaggi dove ci sono sindaci «democratici» e uccidono tutti gli uomini e stuprano tutte le donne. E’ una menzogna vergognosa. I talebani non hanno alcun interesse a farsi odiare dalla popolazione dal cui sostegno dipendono. Proprio per il loro integralismo religioso e il loro moralismo, lo stupro è fuori dalla loro pratica. Durante l’attacco americano, nel 2001, una giornalista inglese, travestita da uomo, si introdusse nel territorio afgano, fu scoperta e arrestata. I talebani si trovavano in una situazione disperata: sul terreno avevano davanti guerrieri di pari valore, gli uomini di Massud, ma dal cielo le loro linee venivano incessantemente bombardate dagli irraggiungibili B-52 americani. Potevano fare quel che volevano della donna, usarla a fini di ricatto o comunque dimenticarla in qualche prigione perché avevano altro a cui pensare. Invece la trattarono con correttezza e, dopo aver appurato che non era una spia, la riportarono, intatta, al confine (noi abbiamo fatto Abu Ghraib). E questo fa sperare bene per Mastrogiacomo.

Si è fatto anche un gran e piagnucoloso parlare di oppio di cui oggi l’Afganistan è il massimo produttore mondiale (93%), ma nessuno ha avuto l’onestà di ricordare che nel 2000 il mullah Omar aveva bloccato la coltivazione del papavero portando a zero (zero!) la produzione di oppio. Poi sono arrivati i «liberatori» e l'esportazione è aumentata.

Ma a D'Alema non viene in mente che la popolazione preferisca i Talebani?

Dopo che un agguato dei guerriglieri talebani a jalalabad, che ha fatto perdere la testa ai militari americani che si sono messi a sparare all’impazzata, in particolare sulle auto di passaggio, facendo almeno 16 morti fra i civili, come ha ammesso lo stesso ministro dell’interno del governo karzai ("la maggior parte delle vittime civili è colpa dei militari americani") una folla inferocita è scesa per le strade al grido "morte all’america! morte al karzai!".

L’altro ieri la nato, per battersi contro due uomini armati di fucili ak-47, ha fatto un raid aereo a kapisa uccidendo altri nove civili. secondo il sensil council, indipendente, l’episodio di jalalabad ha finalmente strappato il velo del silenzio su quel che davvero accade nella parte di afganistan dove vive la metà della nazione e l’influenza dei talebani è totale. in realtà il velo era squrciato da tempo per chi avesse occhi per vedere: in afganistan la nato non è in missione di pace ma fa la guerra ai talebani, cioè a degli afgani che hanno l’appoggio della stragrande maggioranza della popolazione che non si riconosce nel governo-fantoccio di hamid karzai, un uomo che non gode di nessun prestigio nel paese perché mentre i suoi connazionali combattevano con coraggio, contro gli invasori sovietici, lui faceva affari con gli americani. e già questo basterebbe per imporre il ritiro delle nostre forze perché l’articolo 11 della costituzione dichiara che l’italia ‘ripudia’ le guerre offensive e i talebani saranno anche ‘brutti, sporchi e cattivi’ ma non ci minacciano, nè direttamente nè indirettamente, ma combattono per liberare il loro paese dallo straniero. d’alema, per giustificare ad onta degli ipocriti ‘turbamenti’ questa guerra, ha detto che la presenza nato è necessaria "altrimenti l’afganistan ricadrebbe nelle mani dei talebani e certa sinistra non si rende conto di che cosa ciò comporterebbe: leggi fondamentalista fra cui c’è anche l’ordine di uccidere le donne comuniste".

Ma a parte che non è necessario appartenere alla sinistra radicale per essere contro questa guerra e che le donne comuniste in afganistan saranno, a dir tanto, due, a d’alema e a tutti gli altri non passa per la testa che gli afgani possano preferire i talebani a degli occupanti stranieri (magari pr regolare poi i conti fra di loro, com’è giusto che sia) e che noi in quel paese pretendiamo, con la consueta protervia, di sostituire a una storia afgana una storia occidentale?

Massimo Fini
www.massimofini.it

ricordo che il giornalista Fini è di destra, la stessa destra che ha portato l'Italia in guerra contro l'Afganistan e l'IRAQ
Lo stesso giornalista non era così ben informato quando governava il centrodestra
 
La guerra mette tutti d'accordo

La missione sempre più di guerra e sempre meno di pace in Afghanistan raccoglie alla camera un plebiscito in stile bulgaro con 524 si, 3 no e 19 astenuti. E’ interessante notare come il mondo politico italiano, abbandonati i falsi distinguo, si ritrovi a convergere praticamente all’unanimità ogni qualvolta occorra schierarsi su argomenti di una certa rilevanza quali le missioni militari, le basi di guerra, il TAV, il Mose, i rigassificatori, gli inceneritori, la difesa degli interessi americani ed israeliani nel mondo.

Non occorre essere dotati di molto acume per rendersi conto dell’evidenza che in Italia la “grande coalizione” esiste già ed è così grande da comprendere tutti, ma proprio tutti i partiti politici rappresentati in parlamento. Le dispute sulla legge elettorale, sui Dico, sui CPT, le rissose divisioni fra destra e sinistra, sono solo parte di una rappresentazione teatrale finalizzata a creare l’illusione di una democrazia che nei fatti non esiste. La classe politica mistifica la sua stessa natura fingendosi figlia di posizioni estremamente eterogenee e diversificate che regolarmente mancano di tradursi in realtà dentro l’aula del parlamento. L’unica posizione a ricevere sempre l’unanime appoggio del parlamento è quella dei grandi poteri economici e finanziari nazionali ed internazionali dei quali l’intera classe politica è servile e fedele dipendente.

Accade così che gran parte dei cittadini italiani si manifesti contrario alla guerra e alle missioni militari, mentre i parlamentari da loro delegati a rappresentarli votino in maniera diametralmente opposta alla volontà dei propri rappresentati. Che senso ha discutere di leggi elettorali, di maggioranze, di coalizioni, di governabilità, se il valore del voto è ormai stato svuotato di ogni contenuto, fino al parossismo di rendere l’azione dei parlamentari totalmente indipendente dalla volontà degli elettori?

Chi rappresentano i 524 parlamentari che hanno deciso di finanziare la missione di guerra/pace in Afghanistan? Chi rappresentano i parlamentari che hanno deciso la costruzione di una nuova base di guerra americana a Vicenza? Chi rappresentano i parlamentari che hanno gettato 90 miliardi di euro dei contribuenti dentro il pozzo nero del TAV? Certamente non i cittadini italiani che li hanno votati ed iniziano a domandarsi cosa ci sia di democratico in quella che sempre più impropriamente ci si ostina a chiamare democrazia.

Marco Cedolin
 

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