L'informazione ed il risparmio

giuseppe.d'orta

Forumer storico
L’“evento” che ha caratterizzato questa settimana e’ stato certamente la puntata di “Report”, su RAI 3, venerdi’ 16 Ottobre intitolata “O la borsa, o la vita”.
Chi avesse perso la puntata puo’ leggerne il contenuto sul sito della trasmissione http://www.report.rai.it e/o rivedere la puntata con real player.

Report ha messo in luce un aspetto molto importante della cosi’ detta “industria del risparmio gestito”: la maggioranza dei prodotti che offrono sono inutilmente costosi e/o rischiosi, spesso ai confini di una vera e propria truffa (quando non sconfinanti).
Perche’ accade questo?
Le ragioni sono numerose e dobbiamo osservare una sostanziale volonta’ politica affinche’ questa situazione non cambi.

Il problema di fondo risiede nella asimettria informativa. In altre parole il risparmiatore non e’ in grado minimamente di discernere quale prodotto/servizio finanziario sia adatto ai suoi bisogni.
In questa situazione, il mercato dei prodotti finanziari e’ dominato dall’offerta e non dalla domanda. Non si offrono i prodotti/servizi richiesti dal mercato, ma quelli che gli stessi produttori ritengono piu’ facilmente vendibili al pubblico ignorante in materia, con i maggiori margini di profitto.
La normativa a tutela dei risparmiatori prodotta oggi in Italia e’ piuttosto avanzata, ma ha lasciato dei “vuoti normativi” all’interno dei quali gli intermediari finanziari si sono gettati a capo fitto.
E’ il caso, ad esempio, delle obbligazioni bancarie e dei prodotti assicurativi a prevalente contenuto finanziario che sono stati esclusi (dietro specifiche pressioni degli interessati) dalla normativa sulla sollecitazione all’investimento.

Come si puo’ uscire da questa situazione? In tre modi:
1) Rafforzando la concorrenza nel sistema bancario che oggi e’ sostanzialmente un oligopolio e non un vero mercato
2) Introducendo nel sistema dei liberi professionisti indipendenti, pagati direttamente dai clienti, che possano sopperire all’asimmetria informativa che sta alla radice del problema
3) Rafforzando la normativa attuale limando i “vuoti normativi” e introducendo esplicitamente il principio di nullita’ delle operazioni finanziarie inadeguate al profilo del cliente.

C’e’ la volonta’ politica per fare tutto questo. Molto francamente, temiamo di no.
Quello che ciascun investitore puo’ fare per rimediare a questa situazione e’ cercare di informarsi per risolvere alla radice il problema. Certo se le trasmissioni come Report aumentassero, o magari se la TV pubblica facesse un programma di informazioni sulle trappole da evitare nella gestione dei propri risparmi, tutto sarebbe piu’ semplice.
Noi, nel nostro piccolo, cerchiamo di dare il nostro contributo.

http://investire.aduc.it/php/mostra.php?id=97114
 
g.d'orta ha scritto:
Come si puo’ uscire da questa situazione? In tre modi:

1) Rafforzando la concorrenza nel sistema bancario che oggi e’ sostanzialmente un oligopolio e non un vero mercato

2) Introducendo nel sistema dei liberi professionisti indipendenti, pagati direttamente dai clienti, che possano sopperire all’asimmetria informativa che sta alla radice del problema

3) Rafforzando la normativa attuale limando i “vuoti normativi” e introducendo esplicitamente il principio di nullita’ delle operazioni finanziarie inadeguate al profilo del cliente.

Commento al punto 1): :smile: :smile: :smile: :eplus:

Commento al punto 2): :piazzista: :piazzista: :piazzista:

Commento al punto 3): :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol:

Non so decidere quale delle tre sia più improbabile da veder realizzarsi: mi sembrano tutte e tre ugualmente assurde.

Tsk, tsk, tsk...... :rolleyes: :rolleyes: :rolleyes:
 
Infatti, speranze non ci sono.

Soltanto la maggiore informazione agli investitori può cambiare le cose, anche se non tutto. E certamente non possiamo aspettarci che a farla provvedano Milano Finanza & C., imbottiti come sono di pubblicità di banche, sim, assicurazioni e poste.
 
g.d'orta ha scritto:
Infatti, speranze non ci sono.

Soltanto la maggiore informazione agli investitori può cambiare le cose, anche se non tutto. E certamente non possiamo aspettarci che a farla provvedano Milano Finanza & C., imbottiti come sono di pubblicità di banche, sim, assicurazioni e poste.

Beh, io un'idea ce l'avrei. Come esistono le cooperative di consumo, o quelle di lavoro, non vedo cosa impedirebbe di costituire una cooperativa di investitori. Una cooperativa cioè che svolga un servizio gratuito di informativa per il pubblico sui servizi bancari, a pagamento per servizi personalizzati e magari tenti di offrire servizi di investimento o strumenti finanziari per i soci a prezzi ridotti (dove possibile) rispetto a quelli di mercato. Naturalmente occorrerà da subito affiancare un security department addetto alla protezione del personale in servizio ... :eek: :smile: :rolleyes: :-D
 

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