Lo Stocastico è un indicatore applicato alle serie storiche dei prezzi; in particolare esso fa parte di quegli oscillatori dell'Analisi Tecnica il cui valore può variare fra 0 e 100.
L'ideatore dello stocastico, George Lane, costruì l'oscillatore partendo da questa considerazione: quando il trend è rialzista il prezzo di chiusura d'ogni singola giornata di Borsa dovrebbe essere vicino al prezzo massimo registrato nella giornata stessa.
Viceversa, quando il trend è volto al ribasso la chiusura dovrebbe trovarsi in prossimità del prezzo minimo.
Partendo da questi presupposti l'autore costruì un indicatore che, dato un intervallo temporale (per esempio cinque giorni e si noti che la scelta del numero di giorni è molto importante, come vedremo in seguito), indicasse il valore dell'ultima chiusura rispetto all'intero range dei prezzi dell'intervallo considerato (nel nostro caso il range di prezzi calcolato sui 5 giorni).
Se la chiusura si trova in prossimità del massimo dell'intervallo temporale, allora il trend è orientato positivamente e viceversa.
In sostanza ci troviamo di fronte ad un indicatore del momentum dei prezzi.
Esso è costituito da due curve:
- la prima detta %K line (linea arancione nella fig. sottostante)che pur non essendo un indicatore di velocità segnala con relativa precisione nuovi massimi o nuovi minimi relativi;
- la seconda detta %D line (linea grigia) disegna una specie di media mobile esponenziale della % K line, e serve ad ammorbidirla per poterla interpretare meglio.
Si può ben comprendere come l'elaborazione dell'indice necessiti di una serie di dati in cui siano presenti i prezzi massimi, minimi e di chiusura.
Una scelta critica riguarda la grandezza "intervallo temporale"; l'ampiezza dell'intervallo temporale non può scaturire che da un'attenta verifica delle performance storiche determinate dall'applicazione dei segnali operativi ricevuti dalla curva.
Nel caso dei nostri grafici usiamo un intervallo temporale di 14 giorni. La media mobile %D line viene invece fatta su 3 giorni.
Come usare lo Stocastico
Avendo l'indicatore %K una fascia di oscillazione pari a 100, si possono identificare delle zone all'interno delle quali la curva si muove esprimendo delle particolari condizioni del mercato:
- fascia compresa tra i valori [80,100]; si tratta di una fase in cui il trend al rialzo si trova, probabilmente, ad un punto di esaurimento non potendo continuare a reggere gli alti livelli dei prezzi. In tale circostanza (fase di ipercomprato) vi è un forte squilibrio tra l'offerta e la domanda con una predominanza dei compratori.
- fascia compresa tra i valori [20, 80]; si tratta di una fascia neutra di oscillazione. In questa fase si presume un sostanziale equilibrio tra la domanda e l'offerta.
- fascia compresa tra i valori [0, 20]; si tratta di una fase del trend ribassista in cui le continue vendite (fase di ipervenduto) portano alla completa dominanza dell'offerta sulla domanda; è plausibile aspettarsi un ritorno della forza toro del mercato, anche per i prezzi particolarmente appetibili per un acquisto.
Dall'individuazione delle suddette fasi, si possono ottenere indicazioni per operazioni di compravendita: acquisto quando l'indicatore si trova in zone di ipervenduto, e vendita quando si muove nella fascia di ipercomprato
Attenzione!
Qualsiasi trend particolarmente forte (sia al rialzo che al ribasso) può creare una prolungata situazione di ipercomprato o ipervenduto.
Questa però non è una indicazione sufficiente per liquidare le posizioni precedentemente assunte. Infatti, il primo movimento all'interno della zona di ipercomprato/ipervenduto è da considerarsi come un avvertimento.
Occorrerà aspettare che la linea dello Stocastico:
- perfori un minimo significativo precedentemente toccato (se ci si trova in ipercomprato), scendendo sotto il limite superiore della banda (80);
- superi un massimo significativo (se ci si trova in ipervenduto), raggiungendo e superando il limite inferiore della banda (20).
L'ideatore dello stocastico, George Lane, costruì l'oscillatore partendo da questa considerazione: quando il trend è rialzista il prezzo di chiusura d'ogni singola giornata di Borsa dovrebbe essere vicino al prezzo massimo registrato nella giornata stessa.
Viceversa, quando il trend è volto al ribasso la chiusura dovrebbe trovarsi in prossimità del prezzo minimo.
Partendo da questi presupposti l'autore costruì un indicatore che, dato un intervallo temporale (per esempio cinque giorni e si noti che la scelta del numero di giorni è molto importante, come vedremo in seguito), indicasse il valore dell'ultima chiusura rispetto all'intero range dei prezzi dell'intervallo considerato (nel nostro caso il range di prezzi calcolato sui 5 giorni).
Se la chiusura si trova in prossimità del massimo dell'intervallo temporale, allora il trend è orientato positivamente e viceversa.
In sostanza ci troviamo di fronte ad un indicatore del momentum dei prezzi.
Esso è costituito da due curve:
- la prima detta %K line (linea arancione nella fig. sottostante)che pur non essendo un indicatore di velocità segnala con relativa precisione nuovi massimi o nuovi minimi relativi;
- la seconda detta %D line (linea grigia) disegna una specie di media mobile esponenziale della % K line, e serve ad ammorbidirla per poterla interpretare meglio.
Si può ben comprendere come l'elaborazione dell'indice necessiti di una serie di dati in cui siano presenti i prezzi massimi, minimi e di chiusura.
Una scelta critica riguarda la grandezza "intervallo temporale"; l'ampiezza dell'intervallo temporale non può scaturire che da un'attenta verifica delle performance storiche determinate dall'applicazione dei segnali operativi ricevuti dalla curva.
Nel caso dei nostri grafici usiamo un intervallo temporale di 14 giorni. La media mobile %D line viene invece fatta su 3 giorni.
Come usare lo Stocastico
Avendo l'indicatore %K una fascia di oscillazione pari a 100, si possono identificare delle zone all'interno delle quali la curva si muove esprimendo delle particolari condizioni del mercato:
- fascia compresa tra i valori [80,100]; si tratta di una fase in cui il trend al rialzo si trova, probabilmente, ad un punto di esaurimento non potendo continuare a reggere gli alti livelli dei prezzi. In tale circostanza (fase di ipercomprato) vi è un forte squilibrio tra l'offerta e la domanda con una predominanza dei compratori.
- fascia compresa tra i valori [20, 80]; si tratta di una fascia neutra di oscillazione. In questa fase si presume un sostanziale equilibrio tra la domanda e l'offerta.
- fascia compresa tra i valori [0, 20]; si tratta di una fase del trend ribassista in cui le continue vendite (fase di ipervenduto) portano alla completa dominanza dell'offerta sulla domanda; è plausibile aspettarsi un ritorno della forza toro del mercato, anche per i prezzi particolarmente appetibili per un acquisto.
Dall'individuazione delle suddette fasi, si possono ottenere indicazioni per operazioni di compravendita: acquisto quando l'indicatore si trova in zone di ipervenduto, e vendita quando si muove nella fascia di ipercomprato
Attenzione!
Qualsiasi trend particolarmente forte (sia al rialzo che al ribasso) può creare una prolungata situazione di ipercomprato o ipervenduto.
Questa però non è una indicazione sufficiente per liquidare le posizioni precedentemente assunte. Infatti, il primo movimento all'interno della zona di ipercomprato/ipervenduto è da considerarsi come un avvertimento.
Occorrerà aspettare che la linea dello Stocastico:
- perfori un minimo significativo precedentemente toccato (se ci si trova in ipercomprato), scendendo sotto il limite superiore della banda (80);
- superi un massimo significativo (se ci si trova in ipervenduto), raggiungendo e superando il limite inferiore della banda (20).