tontolina
Forumer storico
Lockdown: è ora di dire basta
renovatio 21
di Roberto dal Bosco
Il governo Draghi – la compagine politicamente più estesa della storia d’Italia – ha deciso di perseverare nella politica della clausura indiscriminata.
È bene capire che stavolta è forse perfino peggio che con Conte: se prima lo scusante era la saturazione delle terapie intensive – e quindi un problema di allocazione di risorse che sovraccaricate potevano far collassare l’intero sistema sanitario e sociale – questa volta nemmeno c’è più quello.
I «contagi».
Questi numeri non indicano né «morti» (il cui numero abbiamo ragione di ritenere gonfiato dalla diagnosi COVID piuttosto facile fatta su qualsiasi decesso) né tantomeno i «malati»: si tratta in larghissima parte di asintomatici, paucisintomatici, nel peggiore dei casi si tratta di una stragrande maggioranza di persone che guariscono, come si guarisce dall’influenza, la quale – ricordiamolo – uccide ogni anni decine di migliaia di persone.
La zona rossa in partenza il prossimo lunedì – che in Alta Italia è pressoché totale – avverrà per decreto legge invece che per DPCM: Draghi ha recepito la lezione, i decreti boriosi del Conte-Casalino vengono disapplicati come è accaduto ieri con il giudice di Reggio che ha smontato il DPCM sulla base della costrizione anticostituzionale del non uscire di casa. Il decreto legge ha un valore diverso, e ce ne accorgeremo.
Non può non essere chiaro che un lockdown di tre settimane non potrà che mettere totalmente in ginocchio il Paese. Del resto, non stupiamoci: è in ginocchio che ci vogliono. Si tratta con ogni evidenza, a questo punto, di una guerra di sterminio – la distruzione definitiva di ciò che resta della classe media italiana dopo due decenni dall’inoculo di un altro virus cinese, quello economico della delocalizzazione e della deindustrializzazione.
Stupisce la presenza in questa manovra genocida di Salvini e della Lega Nord. Abbiamo visto chat di elettori leghisti increduli, inferociti. Il partito della classe media, il partito delle partite IVA, partecipa a questa lotta di classe con armi biologiche – una lotta impari in cui il Golia dello Stato, del para-Stato, del Superstato e con annesso il sistema di boiardi di mega-industrie e mega-banche schiaccia il Davide privato, per decreto legge, anche della fionda.
È vomitevole il paradosso per cui all’assenza totale di carisma del Presidente del Consiglio, circondato dal vuoto pneumatico ideale e morale dei partiti che lo sostengono, si corrisponda quest’Inferno punitivo e totalizzante.
È rivoltante che, in questi giorni, nemmeno si parla nemmeno più di «ristori» o delle altre balle con le quali promettono di darci qualche soldo pescandolo dalle nostre stesse tasche. No, non c’è più nemmeno il pudore di fingere che lo Stato esista per favorire – anzi, più primordialmente, proteggere – i suoi cittadini.
Lo Stato moderno è Moloch: un idolo pagano crudele alla cui fornace di fuoco sacrificare i nostri figli. (Del resto, è lo Stato dei vecchietti ammazzati per legge e fra poco anche dei bambini; è lo Stato dello squartamento a cuor battente delle vittime di incidenti stradali). Lo Stato-moderno, lo Stato-Moloch rivela tutta la sua malvagità proprio in questo momento: l’idolo demoniaco, a cui bisogna obbedire e basta, pretende ogni cosa, in cambio non dà nulla.
Vuole i nostri figli, sì. Quelli che grazie alla follia psico-pandemica (non solo la DAD, ma tutto il mondo di separazione e incertezza in cui li abbiamo gettati) stanno ammalandosi nel corpo e nella psiche, stanno regredendo in modo violento, stanno diventando ancora più dipendenti dagli schermi, stanno tentando il suicidio in numeri mai prima d’ora veduti.
Primogeniti, secondogeniti, terzogeniti: Moloch ora vuole tutto. Dimenticate il fatto che con la Zona Rossa, non potendoli portare a scuola o all’asilo, non saprete dove metterli mentre lavorate. Il danno è ben maggiore, la ferita interiore non è conosciuta. E ulteriori ferite saranno letteralmente d’obbligo: tamponi su per il naso ogni settimana, magari qualche prelievo, e ovviamente il bel vaccino giovanile in arrivo, anche oggi che – incredibile dictu – qualcuno sta iniziando a pensare (non a dire, ovvio) che in giro c’è un vaccino che potrebbe aver ammazzato un bel po’ di persone. (Inciso per gli ingenui: tutti i vaccini ammazzano le persone, soprattutto i vaccini COVID, tutti, che sono terapie geniche mai approvate prima per uso umano).
Il vaccino, il suo fallimento, è l’altro grande motivo che indica la ferrea volontà di morte che guida il nuovo lockdown. Avevamo pensato che, una volta vaccinati, saremmo tornati liberi. Per chi come noi è antivaccinista, era un bel problema, tuttavia mai avremmo immaginato che nemmeno a fronte dell’avvenuto siringamento della popolazione questi osassero continuare con la proterva clausura imposta alla Nazione tutta.
Non sanno nemmeno, oggi, se il vaccino uccida o no le schiere di poliziotti, insegnanti, soldati, medici, bidelli, anziani che stanno morendo come mosche, giusto il tempo di scrivere «fatto» su Facebook per poi ritrovarteli, a mazzi, sui necrologi di tutta Italia
Sì, impongono il lockdown nonostante il vaccino.
Lockdown: è ora di dire basta
renovatio 21 di Roberto dal Bosco Il governo Draghi – la compagine politicamente più estesa della storia d’Italia – ha deciso di perseverare nella politica della clausura indiscriminata. È bene […]
www.maurizioblondet.it
di Roberto dal Bosco
Il governo Draghi – la compagine politicamente più estesa della storia d’Italia – ha deciso di perseverare nella politica della clausura indiscriminata.
È bene capire che stavolta è forse perfino peggio che con Conte: se prima lo scusante era la saturazione delle terapie intensive – e quindi un problema di allocazione di risorse che sovraccaricate potevano far collassare l’intero sistema sanitario e sociale – questa volta nemmeno c’è più quello.
Ci sono i numeri, buttati lì, dei «casi».Non può non essere chiaro che un lockdown di tre settimane non potrà che mettere totalmente in ginocchio il Paese. Del resto, non stupiamoci: è in ginocchio che ci vogliono
I «contagi».
Questi numeri non indicano né «morti» (il cui numero abbiamo ragione di ritenere gonfiato dalla diagnosi COVID piuttosto facile fatta su qualsiasi decesso) né tantomeno i «malati»: si tratta in larghissima parte di asintomatici, paucisintomatici, nel peggiore dei casi si tratta di una stragrande maggioranza di persone che guariscono, come si guarisce dall’influenza, la quale – ricordiamolo – uccide ogni anni decine di migliaia di persone.
La zona rossa in partenza il prossimo lunedì – che in Alta Italia è pressoché totale – avverrà per decreto legge invece che per DPCM: Draghi ha recepito la lezione, i decreti boriosi del Conte-Casalino vengono disapplicati come è accaduto ieri con il giudice di Reggio che ha smontato il DPCM sulla base della costrizione anticostituzionale del non uscire di casa. Il decreto legge ha un valore diverso, e ce ne accorgeremo.
Non può non essere chiaro che un lockdown di tre settimane non potrà che mettere totalmente in ginocchio il Paese. Del resto, non stupiamoci: è in ginocchio che ci vogliono. Si tratta con ogni evidenza, a questo punto, di una guerra di sterminio – la distruzione definitiva di ciò che resta della classe media italiana dopo due decenni dall’inoculo di un altro virus cinese, quello economico della delocalizzazione e della deindustrializzazione.
Stupisce la presenza in questa manovra genocida di Salvini e della Lega Nord. Abbiamo visto chat di elettori leghisti increduli, inferociti. Il partito della classe media, il partito delle partite IVA, partecipa a questa lotta di classe con armi biologiche – una lotta impari in cui il Golia dello Stato, del para-Stato, del Superstato e con annesso il sistema di boiardi di mega-industrie e mega-banche schiaccia il Davide privato, per decreto legge, anche della fionda.
È vomitevole il paradosso per cui all’assenza totale di carisma del Presidente del Consiglio, circondato dal vuoto pneumatico ideale e morale dei partiti che lo sostengono, si corrisponda quest’Inferno punitivo e totalizzante.
È rivoltante che, in questi giorni, nemmeno si parla nemmeno più di «ristori» o delle altre balle con le quali promettono di darci qualche soldo pescandolo dalle nostre stesse tasche. No, non c’è più nemmeno il pudore di fingere che lo Stato esista per favorire – anzi, più primordialmente, proteggere – i suoi cittadini.
Lo Stato moderno è Moloch: un idolo pagano crudele alla cui fornace di fuoco sacrificare i nostri figli. (Del resto, è lo Stato dei vecchietti ammazzati per legge e fra poco anche dei bambini; è lo Stato dello squartamento a cuor battente delle vittime di incidenti stradali). Lo Stato-moderno, lo Stato-Moloch rivela tutta la sua malvagità proprio in questo momento: l’idolo demoniaco, a cui bisogna obbedire e basta, pretende ogni cosa, in cambio non dà nulla.
Vuole i nostri figli, sì. Quelli che grazie alla follia psico-pandemica (non solo la DAD, ma tutto il mondo di separazione e incertezza in cui li abbiamo gettati) stanno ammalandosi nel corpo e nella psiche, stanno regredendo in modo violento, stanno diventando ancora più dipendenti dagli schermi, stanno tentando il suicidio in numeri mai prima d’ora veduti.
Primogeniti, secondogeniti, terzogeniti: Moloch ora vuole tutto. Dimenticate il fatto che con la Zona Rossa, non potendoli portare a scuola o all’asilo, non saprete dove metterli mentre lavorate. Il danno è ben maggiore, la ferita interiore non è conosciuta. E ulteriori ferite saranno letteralmente d’obbligo: tamponi su per il naso ogni settimana, magari qualche prelievo, e ovviamente il bel vaccino giovanile in arrivo, anche oggi che – incredibile dictu – qualcuno sta iniziando a pensare (non a dire, ovvio) che in giro c’è un vaccino che potrebbe aver ammazzato un bel po’ di persone. (Inciso per gli ingenui: tutti i vaccini ammazzano le persone, soprattutto i vaccini COVID, tutti, che sono terapie geniche mai approvate prima per uso umano).
Il vaccino, il suo fallimento, è l’altro grande motivo che indica la ferrea volontà di morte che guida il nuovo lockdown. Avevamo pensato che, una volta vaccinati, saremmo tornati liberi. Per chi come noi è antivaccinista, era un bel problema, tuttavia mai avremmo immaginato che nemmeno a fronte dell’avvenuto siringamento della popolazione questi osassero continuare con la proterva clausura imposta alla Nazione tutta.
Non sanno nemmeno, oggi, se il vaccino uccida o no le schiere di poliziotti, insegnanti, soldati, medici, bidelli, anziani che stanno morendo come mosche, giusto il tempo di scrivere «fatto» su Facebook per poi ritrovarteli, a mazzi, sui necrologi di tutta Italia
Sì, impongono il lockdown nonostante il vaccino.