La FDA, l’EMA e gli altri enti regolatori avrebbero dovuto insistere affinché tali esperimenti venissero eseguiti e documentati.
3.1 Espressione della proteina spike poco dopo l’iniezione di un vaccino mRNA in esseri umani
Il rapido ingresso del vaccino nel torrente circolatorio osservato negli animali ci fa pensare che la stessa cosa accadrà negli esseri umani. Infatti, la proteina spike diventa rilevabile nel plasma sanguigno dei soggetti umani vaccinati anche il giorno stesso dell’iniezione (giorno 0) e raggiunge la massima concentrazione alcuni giorni dopo [6]. Si noti che questo test aveva misurato solo il frammento S1, scisso e rilasciato dalla superficie cellulare, non la proteina spike intatta che era rimasta sulle cellule (vedi sezione 1.1).
In figura, i triangoli
al giorno 29 e successivi indicano i livelli del frammento S1 libero
dopo la seconda iniezione. Questi livelli molto bassi probabilmente non riflettono un fallimento dell’espressione dell’mRNA iniettato, ma piuttosto il risultato della risposta immunitaria innescata dalla prima iniezione. Gli anticorpi circolanti si legano alla proteina spike e interferiscono con la sua misurazione. I complessi spike-anticorpo risultanti possono essere eliminati dal flusso sanguigno dai fagociti, ma possono anche contribuire all’infiammazione. Gli stessi anticorpi si legherebbero anche alle proteine spike rimaste sull’esterno delle cellule. Una volta legati, possono innescare il sistema del complemento, una cascata di proteine plasmatiche che, alla fine, uccide le cellule perforando la membrana citoplasmatica [7].
Insieme all’aumento degli anticorpi, la prima iniezione stimolerà anche le
cellule T-killer e le invierà contro le cellule produttrici delle spike (vedi sezione 1.1). L’azione citotossica più rapida e intensa di
queste cellule T può distruggere le cellule che hanno assunto il vaccino prima ancora che abbiano avuto il tempo di produrre molte proteine spike. Qualunque sia il contributo relativo degli anticorpi/complemento e delle cellule T citotossiche alla soppressione dei livelli di proteina spike libera,
questa scoperta indica che non sarà la prima ma la seconda iniezione a causare il danno maggiore ai vasi sanguigni.[immaginate la terza iniezione....]
Dobbiamo ricordare che i dati di cui sopra erano stati ottenuti da un campione abbastanza piccolo, 13 persone in totale, di cui 11 presentavano un frammento S1 libero rilevabile. Molto probabilmente, si sarebbero potuti osservare livelli ancora più elevati in un gruppo più numeroso di persone sottoposte al test.
Complessivamente, i risultati di questo studio confermano il meccanismo di coagulazione del sangue indotto dal vaccino di cui i Medici per l’Etica Covid [8] avevano subito sospettato l’esistenza, e che, da allora, è stato pienamente confermato dall’esperienza [9].
3.2 Pori del complemento sulla superficie dei globuli rossi
Abbiamo appena visto che sarà proprio la seconda iniezione quella che probabilmente causerà l’attivazione del sistema del complemento a livello delle cellule endoteliali. Questa immagine, tratta da un articolo seminale sulla modalità d’azione del sistema del complemento [7], illustra come
il sistema del complemento sia perfettamente in grado di “sparare all’impazzata,” distruggendo completamente una cellula.
Nell’esperimento qui raffigurato, gli anticorpi contro i globuli rossi di pecora si erano legati agli eritrociti ovini in presenza di siero umano, che aveva fornito le proteine del complemento [10]. Come si può vedere, le cellule sono crivellate di buchi. Un singolo poro è costituito da più molecole di proteine del complemento; [queste proteine] sporgono dalla membrana (vedi frecce) e i pori hanno un diametro di circa 10 nanometri.
I pori interrompono la funzione di barriera della membrana cellulare e la cellula muore.
Effetti simili possono essere previsti per le cellule endoteliali a valle dell’espressione della proteina spike e del legame con gli anticorpi.
Il danno ai capillari promuoverà sanguinamento e formazione di trombi.
3.3 I lipidi cationici sono citotossici
Questo grafico è tratto da uno studio [11] non collegato al vaccino Pfizer; lo abbiamo incluso solo per illustrare la tossicità dei lipidi cationici in generale. Mostra l’effetto dose-dipendente del lipide cationico in questione (stearilamina) sulla vitalità di tre diverse linee cellulari. Tra queste, le due linee simili ai macrofagi, RTS-11e SHK-1, sono più sensibili all’effetto citotossico rispetto alla linea cellulare RTH-149 derivata dal fegato.
Mentre
i vari lipidi cationici che vengono utilizzati per la consegna di DNA o mRNA differiscono in citotossicità,
sono comunque tutti tossici in qualche misura e, come illustrato in figura, i vari tipi di cellule hanno una suscettibilità diversa. L’alta sensibilità dei macrofagi è dovuta alla loro innata capacità di produrre specie reattive dell’ossigeno (ROS), come il perossido di idrogeno e il superossido. Quando queste reazioni sono innescate da lipidi cationici, le ROS così prodotte possono inattivare le cellule in modo definitivo, come osservato nell’esperimento. Un livello inferiore di attivazione può indurre i macrofagi a “comportarsi male,” cosa che può portare all’infiammazione, alla malattia autoimmune e, potenzialmente, al cancro.
È interessante notare che la prova della tossicità epatica e muscolare nel rapporto dell’EMA era stata ottenuta con l’mRNA modello che codifica l’enzima luciferasi, presumibilmente non tossico. Pertanto, la tossicità osservata non coinvolge la proteina spike. La luciferasi, a differenza della proteina spike, non viene trasportata sulla superficie cellulare; inoltre gli animali non avevano una immunità preesistente alla luciferasi, che avrebbe potuto innescare una risposta immunitaria rapida e intensa. Possiamo quindi dedurre che il danno cellulare riportato era dovuto unicamente alla tossicità chimica, mediata molto probabilmente dai componenti lipidici cationici della LNP. Di conseguenza,
è prevedibile che anche i futuri vaccini che utilizzeranno la stessa tecnologia di consegna potranno avere questo tipo tossicità, indipendentemente dal fatto che siano specifici per la proteina spike, per un altro antigene del SARS-CoV-2, diretti contro un antigene diverso o utilizzati per una malattia completamente differente.
3.4 Tossicità tissutale e a livello d’organo
– Degenerazione e cicatrizzazione delle fibre muscolari
– Infiammazione sottocutanea
– Vacuolizzazione e degenerazione delle cellule epatiche
– Infiammazione e danni funzionali ai nervi e alle articolazioni
Questi risultati degli esperimenti sui ratti sono elencati nel rapporto dell’EMA [5]. Anche questi erano stati ottenuti utilizzando il modello di vaccino che codificava per la luciferasi piuttosto che per la proteina spike del SARS-CoV-2, il che significa che la tossicità era molto probabilmente dovuta ai lipidi cationici presenti nelle LNP. Va notato che nessuno di questi effetti tossici osservati negli animali era stato monitorato negli studi clinici [successivi]. Essi, tuttavia, corrispondono agli effetti avversi osservati nei vaccinati dall’inizio della campagna di vaccinazione di massa.
3.5 Dati sulla tossicità riproduttiva ricavati dagli animali
- Dati molto limitati raccolti in una sola specie animale (ratti)
– Perdita di embrioni prima ancora dell’impianto in utero >2 volte più comune nel gruppo del vaccino che nei controlli
–
Malformazioni più comuni nel gruppo del vaccino che nei controlli
Pfizer aveva testato il suo vaccino per la tossicità riproduttiva su una sola specie (ratti) e solo su un piccolo numero di animali (21 cucciolate). Era stato osservato un aumento maggiore di un fattore 2 nella perdita pre-impianto degli embrioni, con un tasso del 9,77% nel gruppo del vaccino rispetto al 4,09% del gruppo di controllo.
Il rapporto dell’EMA afferma semplicemente che il valore più alto era “all’interno della gamma dei dati storici di controllo” [5, p. 50]. L’EMA avrebbe ovviamente dovuto obbligare Pfizer a dichiarare senza ambiguità se la differenza osservata era, o no, statisticamente significativa e, in caso negativo, obbligarla ad aumentare le dimensioni del campione in modo da garantire la rilevanza statistica necessaria. [ma evidentemente la Komissaria cipriota aveva necessità del "prestito di 4 milioni di €uro che non sarà mai in grado di restituire]
La stessa critica si applica alle osservazioni riportate di “incidenza molto bassa di gastroschisi, malformazioni bocca/mascella, arco aortico destro e vertebre cervicali.”
Nel complesso, gli studi di Pfizer sono descritti in modo inadeguato e, apparentemente, erano anche stati condotti in modo inadeguato.
La perdite pre-impianto osservate indicano una tossicità in una fase molto precoce dello sviluppo, sia per l’embrione che per la placenta. La causa potrebbe essere un alto livello di espressione della proteina spike, ma potrebbero essere coinvolti anche i lipidi tossici e il fenomeno potrebbe verificarsi già all’interno delle ovaie, ma anche colpire l’uovo fecondato o le sue successive fasi di sviluppo all’interno delle tube di Falloppio o dell’utero. Questo vale anche per le malformazioni, anche se è più probabile che queste possano avvenire più tardi nello sviluppo embrionale, a causa di un trasferimento di tossicità attraverso la placenta.
3.6 Due possibili vie per la tossicità del vaccino per i neonati allattati al seno
L’assorbimento del vaccino da parte delle cellule delle ghiandole mammarie apre due possibili vie di tossicità per il bambino allattato al seno: in primo luogo, l’espressione della proteina spike e la sua secrezione nel latte materno e, in secondo luogo, il passaggio diretto del vaccino nel latte materno.
Le ghiandole mammarie sono apocrine, il che significa che perdono e rilasciano nel latte frammenti del loro stesso citoplasma; quindi, tutto ciò che entra nel citoplasma potrebbe anche raggiungere il latte materno. A questo proposito, notiamo che sia il database VAERS che il registro UE degli eventi avversi ai farmaci (EudraVigilance) riportano
decessi di neonati allattati al seno poco dopo la vaccinazione delle madri.
Almeno in alcuni casi, il quadro clinico includeva
un’emorragia diffusa, un quadro presente anche negli adulti vaccinati e in quelli infettati dal SARS-CoV-2. Naturalmente, questi casi avrebbero dovuto stimolare un’attenta ricerca dei componenti vaccinali nel latte materno e uno studio mirato sui neonati allattati al seno da madri vaccinate.
Un recente studio basato sulla PCR non ha trovato mRNA nel latte materno, ma la metodologia di quello studio è discutibile [12]. Sembrano essere del tutto assenti studi sulla presenza di proteine spike nel latte materno.
4 Sommario
I dati di Pfizer sugli animali facevano chiaramente presagire i seguenti rischi e pericoli:
– coagulazione ematica post vaccinale, potenzialmente in grado di provocare attacchi cardiaci, ictus e trombosi venosa.
– gravi danni alla fertilità femminile
– gravi danni ai neonati allattati al seno
– tossicità cumulativa dopo iniezioni multiple
Con l’eccezione della fertilità femminile, che semplicemente non può essere valutata nel breve periodo di tempo trascorso dalla loro introduzione, tutti gli eventi avversi di cui sopra sono stati registrati dopo il lancio dei vaccini e sono tutti riportati nelle segnalazioni ai vari registri degli eventi avversi [9]. Questi registri contengono anche un numero considerevole di rapporti su aborti e nati morti post vaccinazione, dati che avrebbero dovuto richiedere un’indagine urgente.
Dobbiamo sottolineare ancora una volta che ognuno di questi rischi avrebbe potuto essere facilmente dedotto dai limitati dati preclinici citati, ma questi lavori non erano stati seguiti da adeguate indagini approfondite. In particolare, gli studi clinici non avevano monitorato proprio quei parametri di laboratorio che avrebbero potuto fornire informazioni su questi rischi, come quelli relativi alla coagulazione del sangue (ad esempio D-dimeri/trombociti), i danni alle cellule muscolari (ad esempio
troponina/creatina chinasi) o i danni al fegato (per esempio γ-glutamiltransferasi). Il fatto che le varie agenzie di regolamentazione abbiano concesso l’autorizzazione per l’uso di emergenza sulla base di dati incompleti e insufficienti è un’enorme negligenza.
Particolarmente preoccupante è l’eliminazione molto lenta dei lipidi cationici tossici. Nelle persone iniettate ripetutamente con vaccini mRNA contenenti questi lipidi, che siano diretti contro la COVID o contro altri agenti patogeni non importa, ci sarebbe una tossicità cumulativa. C’è la reale possibilità che i lipidi cationici si accumulino nelle ovaie. Il grave rischio implicito per la fertilità femminile richiede la più urgente attenzione da parte del pubblico e delle autorità sanitarie.
Dal momento che questi cosiddetti studi clinici sono stati condotti con una simile negligenza, la vera sperimentazione sta avvenendo solo ora, su vasta scala e con risultati devastanti. Questo vaccino, e gli altri, sono spesso chiamati “sperimentali.” Da tempo si sarebbe dovuto bloccare questo esperimento fallito. Continuare o addirittura rendere obbligatorio l’uso di questo velenoso vaccino e, come sembra, concedergli la piena approvazione è un crimine contro l’umanità.
Michael Palmer, MD and Sucharit Bhakdi, MD
[*] Gli stessi dati potrebbero anche essere stati depositati negli Stati Uniti e in altri Paesi occidentali, ma la FDA e le autorità sanitarie corrispondenti non li hanno mai resi pubblici.
[**] L’attivazione delle cellule B coinvolge ulteriori fasi e cellule ausiliarie che qui sono state omesse per semplicità.
[***] Per generare luce, la luciferasi richiede anche un substrato specifico di piccole molecole chiamato luciferina e adenosina trifosfato (ATP). La valutazione della luminescenza è quindi quantitativamente più complessa e meno accurata delle misure di radioattività.
Riferimenti:
[1]
Anonymous: SARS-CoV-2 mRNA Vaccine (BNT162, PF-07302048) 2.6.4 [Summary state-
ment of the pharmacokinetic study] (Japanese). 2020. url:
https://www.pmda.go.
jp/drugs/2021/P20210212001/672212000_30300AMX00231_I100_1.pdf.
[2]
Anonymous: SARS-CoV-2 mRNA Vaccine (BNT162, PF-07302048) 2.6.4 Summary state-
ment of the pharmacokinetic study [English translation]. 2020. url:
https://archive.
org/details/pfizer-confidential-translated.
[3]
V. Francia et al.: The Biomolecular Corona of Lipid Nanoparticles for Gene Therapy.
Bioconjug. Chem. 31 (2020), 2046–2059. pmid: 32786370.
[4]
M. A. Piatyszek et al.: Iodo-Gen-mediated radioiodination of nucleic acids. Anal.
Biochem. 172 (1988), 356–9. pmid: 3189783.
[5]
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eu/en/documents/assessment-report/comirnaty-epar-public-assessment-
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A. F. Ogata et al.: Circulating SARS-CoV-2 Vaccine Antigen Detected in the Plasma of
mRNA-1273 Vaccine Recipients. Clin. Infect. Dis. (2021). pmid: 34015087.
[7]
S. Bhakdi and J. Tranum-Jensen: Molecular nature of the complement lesion. Proc.
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L. Johnson: Official Vaccine Injury and Fatality Data: EU, UK and US. 2021. url: https:
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J. Tranum-Jensen et al.: Complement lysis: the ultrastructure and orientation of the
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K. Romøren et al.: Transfection efficiency and cytotoxicity of cationic liposomes in
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(2004), 127–34. pmid: 15157615.
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1273 Vaccines in Human Milk. JAMA pediatrics (2021). pmid: 34228115.
Fonte: doctors4covidethics.org
Link:
https://doctors4covidethics.org/wp-content/uploads/2021/07/Pfizer-pharmacokinetics-and-toxicity.pdf
23.07.2021
Scelto e tradotto da Markus per comedonchisciotte.org