Ma quante banche sono fallite nel 2007-08

Fallisce Colonial BancGroup (CNB)
...... fallimento praticamente voluto dalla Bank of America che vanta un credito da 1Bil/USD non condede proroga e chiede l'insolvenza

As of the end of June, Colonial had assets of $25.5 billion and liabilities of at least $24.2 billion, which includes deposits of $20 billion
Colonial BancGroup says it has 340 branches in five states: Alabama, Florida, Georgia, Nevada and Texas

è un grosso business questo dei fallimenti bancari restituiti i 20 Billion ai correntisti per chi assorbe questa banca resta un debito di 4,2 bil che in parte và alla FDIC (Federal Deposit Insurance Corporatione) e capitali immobili per un valore di 25,5Billion......

.........Pesce grosso mangia pesce piccolo e lo fà a prezzi stracciati
cosi per le banche come per le abitazioni.....

...e per fortuna che OBAMA è dalla parte dei più deboli ,
a chi ha i soldi e potere non era mai stato permesso tanto ...

AIG 98Bil/usd e C 45Bil/USD di debiti salvate dai soldi pubblici
mentre questa banca che ne ha 4,2 deve fallire perchè lo vuole la BAC....

se la legge non è uguale per tutti...allora propongo.... tutti in ferie

Non ti proccupare colonial non sarà l'ultima , chi crede che CIT Group sia salva si sbaglia di grosso .In futuro sentiremo ancora parlare di lei .
Obama non ha portato nulla di nuovo , ha solo fatto finta di dare una spolverata a questo vecchio mondo marcio :down:
 
Obama non ha portato nulla di nuovo , ha solo fatto finta di dare una spolverata a questo vecchio mondo marcio :down:
parla bene alla panza
è un bell'uomo
sorride che ti fa andare in brodo di giuggiole

ma poi?
è come BUSH!


ritorniamo alle banche
da http://rassegnastampa.mef.gov.it/mefnazionale/View.aspx?ID=2009082013509739-1
Le banche americane però vanno bene, non è il segnale che almeno il sistema finanziario si sta riprendendo?

«Le banche chiudono buoni bilanci perché con una buona dose di incoscienza non stanno accantonando riserve adeguate, né hanno completato la svalutazione degli asset tossici. Il loro patrimonio deve ancora contabilizzare le vere perdite».

La Fed in maggio ammise che avevano ancora 599 miliardi di attivi da svalutare.


tratto dall'intervista di
Eugenio Occorsio
Fonte: www.repubblica.it
20.08.2009
La crisi non è finita- Intervista a Nouriel Roubini

«Il peggio non è affatto passato. Alcune economie europee come Franciae Germania sono tornate a tassi di crescita positivi, ma questo non è vero per l' America, l' Italia, la Gran Bretagna. In tutti questi Paesi, prima che la situazione si aggiusti bisognerà aspettare la fine dell' anno». Nella controversia sull' uscita o meno dalla recessione si inserisce Nouriel Roubini, l' economista della New York University che era stato il primo a prevedere la crisi e ancora oggi ridimensiona gli entusiasmi. Lo fa individuando il nodo centrale: altro che Cina, il problema resta l' Occidente e soprattutto l' America. «Le imprese non riescono a riprendersi e a investire, la stretta del credito è ancora in pieno svolgimento, gli apparenti miglioramenti di produttività sono dovuti solo a spietati tagli del personale e riduzioni dei salari orari».

Perché è così pessimista proprio ora che sempre più operatori ed economisti tirano un sospiro di sollievo?

«La recessione è stata così pesante, l' indebitamento ad ogni livello così massiccio, la distruzione di ricchezza così immensa, che è illusorio pensare che ne siamo già fuori. Le cifre del Pil torneranno positive per l' America e il resto del mondo industrializzato non prima della fine dell' anno».

Di quanto, secondo lei?

«Di pochissimo e nettamente al di sotto del tasso potenziale. Nel 2010 e nell' anno successivo lo sviluppo sarà debole: l' anno prossimo, a fronte di un potenziale del 3% la crescita resterà in America intorno all' uno per cento, e in Europa, dove il potenziale sarebbe del 2% in realtà si assisterà ad una crescita ancora inferiore. Sento parlare di "germogli verdi", ma sono verdi solo se li si guarda in rapporto al disastroso andamento precedente. Invece ci portiamo dietro i guasti di una recessione profondissima, di un debito insostenibile dal quale ci stiamo appena cominciando a liberare: le sembra una buona notizia il fatto che in luglio in America si siano persi "solo" 247mila posti di lavoro? Non solo al Pil bisogna guardare, il processo di recupero sarà lungo e molto doloroso».

Le banche americane però vanno bene, non è il segnale che almeno il sistema finanziario si sta riprendendo?

«Le banche chiudono buoni bilanci perché con una buona dose di incoscienza non stanno accantonando riserve adeguate, né hanno completato la svalutazione degli asset tossici. Il loro patrimonio deve ancora contabilizzare le vere perdite».

La Fed in maggio ammise che avevano ancora 599 miliardi di attivi da svalutare.

«No, gli asset in questione restano superiori ai mille miliardi. La chiave è il mercato immobiliare americano in cui la crisi è ancora tremenda. Il Dipartimento del Commercio ha reso noto che le nuove costruzioni sono tornate a diminuire e i prezzi non hanno finito di crollare: scenderanno di un altro 15% prima di toccare il fondo».

Inutile aggiungere che se il quadro è quello che lei dipinge, Obama continuerà a sostenere l' economia.

«Infatti non si vede la fine degli aiuti: quando si interromperanno nessuno è in grado di dire che cosa accadrà, soprattutto per i consumi. Il problema non è solo americano. Non a caso se in Germania è cominciata la ripresa si deve agli aiuti statali, al contributo sulla rottamazione delle auto, che c' è anche in America,e agli altri programmi di stimolo. Che però stanno gonfiando a dismisura i debiti pubblici al punto che rischia di aprirsi una fase nuova sul medio termine: potrebbe finire con un "duble dip", una nuova caduta in recessione, diciamo intorno alla fine del 2010».

Di nuovo? Ma che percentuali ci sono perché ciò accada?

«Non alte, ma è una possibilità. Gli squilibri strutturali come l' indebitamento internazionale degli Stati Uniti escono esasperati dalla recessione.. C' è un inquietante parallelo con i primi anni ' 80, quando ci fu un "double dip" dovuto all' inflazione. Anche ora i prezzi delle commodity alimentari crescono rapidamente, spinti dalla debolezza del dollaro, che è destinata a continuare. Oltretutto il dollaro per ragioni di mercato dovrebbe valere ancora meno, non accade solo perché l' Europa non potrebbe reggere un euro a 1,50 dollari».
 
Banche Banche delle mie brame...chi è la "messa peggio" del Reame?




Standard & Poor’s, la più importante società di rating al mondo, in un suo studio ha lanciato l'allarme:
la maggior parte delle più grandi banche del globo è sotto-capitalizzata ed entro i prossimi 18 mesi potrebbe subire una bella bocciatura nel giudizio di affidabilità (downgrade).
Delle 45 banche messe sotto esame, la maggior parte sono SOTTO al livello di sicurezza dell'8% di risk-adjusted capital (RAC) ratio, un nuovo parametro messo a punto da S&P per anticipare le nuove e più severe normative di capitalizzazione bancaria che entreranno in vigore ad inizio 2010.
Alcune Big Banks sono AMPIAMENTE SOTTO al livello di guardia.
Vedi qui di seguito le ULTIME DELLA CLASSE, quelle più sottocapitalizzate e dunque MENO SICURE di fronte alle possibili Tempeste che la Grande Crisi può ancora riservare.
...Every single bank in Japan, the US, Germany, Spain, and Italy included in S&P's list of 45 global lenders fails the 8pc safety level under the agency's risk-adjusted capital (RAC) ratio. Most fall woefully short.
The most vulnerable are (N.d.R. 8 è il livello minimo di sicurezza)
Mizuho Financial (2.0),

Citigroup (2.1),

UBS (2.2),

Sumitomo Mitsui (3.5),
Mitsubishi (4.9),

Allied Irish (5.0),

DZ Deutsche Zentral (5.3),
Danske Bank (5.4),
BBVA (5.4),

Bank of Ireland (6.2),
Bank of America (5.8),

Deutsche Bank (6.1),
Caja de Ahorros Barcelona (6.2),

UniCredit (6.3),
Intesa (6.8)...
Il parametro del RAC cerca di sopperire alla dimostrata inadeguatezza di altri vecchi parametri di giudizio come il Tier1 secondo il quale la maggior parte delle banche oggi sarebbero in salute...e secondo il quale, prima del quasi-collasso dell'intero sistema bancario mondiale, le banche risultavano essere sempre in salute....
Infatti questi vecchi parametri sono più quantitativi che qualitativi e dunque non distinguono tra il leverage bancario high-risk e quello low-risk.
La "spazzatura" dunque riesce ad essere ben mimetizzata nelle pieghe dei bilanci bancari ed all'improvviso...pafff...ci si trova sull'orlo del collasso...
Vedi in questo Blog Come ti trasformo una catapecchia in una villa a Portofino
Come ti trasformo una catapecchia in una villa a Portofino


Una settimana fa Meredith Whitney è andata giù pesante in un'intervista alla CNBC.
Questa "Signora" è una delle analiste più serie e preparate di Wall Street e dintorni, nonchè un vero e proprio Guru sulle banche americane delle quali sa morte e miracoli.
Non a caso, in tempi non sospetti, ha anticipato per filo e per segno il calvario che avrebbe affrontato il sistema bancario USA: una specie di Cassandra come Roubini ma con la differenza che la Meredith non ha la faccia da Gufo...nel senso che non è "lombrosianamente" catastrofista...ma solo se le circostanze contestuali lo giustificano.
In caso contrario è capacissima di essere anche Bullish ed ottimista.
 
ci sono altre 572 banche USA in lista per il default .....la statistica dice che solo il 13% di quelle che entra in questa lista si salva dal fallimento

Le banche europee inceve hanno gossi problemi con i soldi prestati ai paesi dell'est l'Ukraina è l'ultimo caso...
 

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