Di caldo a Voi ne è rimasto ben poco......Ecco un tema caldo
Il fatto è che al Csm c’è già,ol­tre ai consiglieri togati, una bel­la squadra di magistrati addet­ti: un segretario generale e il suo vice, un Ufficio Studi di sei componenti e una quindicina di magistrati segretari.
Ma quando è arrivato a Palazzo de’ Marescialli Vietti ha preteso di avere un suo «consigliere giuri­dico », figura del tutto nuova, con un contratto di collabora­zione, per aiutarlo in relazioni e pareri sul funzionamento del­le attività consiliari.
Nell’ordi­ne del giorno della seduta del 4 si spiega che, dato il «delicato ruolo» del vicepresidente, «la struttura di segreteria non ha la possibilità di offrire la collabo­razione tecnica necessaria» e i «magistrati addetti al Csm so­no particolarmente gravati di compiti connessi alle loro fun­zioni istituzionali».
Serviva proprio Fraulini. In lui sembra che Vietti abbia fidu­cia assoluta e così l’ha voluto malgrado fosse già fuori ruolo al ministero.
Anche se è pro­prio uno di quei magistrati che ha superato da un pezzo il tetto dei 10 anni fuori ruolo, fissato dalla legge Severino e dovreb­be rientrare negli uffici som­mersi da cause arretrate.
Entrato in magistratura nel 1993, Fraulini è lontano da tri­bunali o procure dal 2001: all’uf­ficio legislativo del ministero della Giustizia, poi a quello del­le Finanze, poi all’Alto Commis­sariato anti corruzione e infine al ministero dello Sviluppo. Senza soluzione di continuità.
Pensare che proprio il Csm, allo scoppiare delle periodiche polemiche, ha più volte annun­ciato un severo giro di vite sui fuori ruolo. E che le sue circola­ri prevedono appunto il tetto decennale, anche se poi per su­perarlo si autorizzano le aspet­tative.
O si ignora semplice­mente il divieto.
Forma e so­stanza.