Mancano le parole

Claire

ἰοίην

Mi chiedo come sia possibile, in un consesso sociale cosiddetto progredito, rispetto al passato e a altre situazioni contemporanee, che una persona, in questo caso una donna, con gravi deficit psichici e/o comportamentali, sia stata lasciata completamente da sola; che abbia potuto partorire in completa solitudine, non rendendosi neanche conto di essere incinta; che abbia potuto tenere con sé la neonata, senza alcun tipo di controllo e aiuto, e familiare e sociale; e che dunque la bambina sia morta di stenti, da sola, nell’indifferenza, a 18 mesi.
Diciotto mesi. Un anno e mezzo di vita fuori della pancia della mamma. Che nel caso della disgraziata piccolina, Diana, la parola “mamma” non equivaleva al porto sicuro che la mamma è, per tutti.

La piccolina, brutto da dire, forse non avrebbe dovuto neanche nascere, per evitare di morire orribilmente, da sola, a 18 mesi, di fame. Nessun dio di nessuna confessione religiosa può volere questo per i suoi adepti, e se lo vuole è un dio cattivo.
Alessia Pifferi, nel suo modo candido di persona incapace, dichiara di amare sua figlia, di avere pensato che un biberon potesse bastare per 6 giorni, o anche uno; di avere già lasciato da sola la neonata in precedenza.
Racconta di essersi prostituita per raggranellare i soldi per un giro in limousine da regalare al compagno.
Annotiamo che pure in condizioni di carenze psichiche, a una donna arriva sempre il messaggio che abbia un corpo da fare sfruttare sessualmente. È l’unico messaggio chiaro che arriva dalla società.
Così mi ricordo infatti di quella coppia di madre e figlia del quartiere in cui sono cresciuta, quello bellino attualmente diventato di lusso, per cui anche ai bambinelli come me arrivava la notizia che la suddetta figlia, con deficit mentali evidenti, e pure anche esteticamente carente, venisse prostituita. E ai tempi mi ricordo che le condanne e gli scherni fossero rivolte soltanto a loro due, madre e figlia, non ai porci che si approfittavano di loro.

Tornando a bomba, insomma penso che una vicenda di simile orrore non possa ricadere soltanto sull’imputata Pifferi, che pure è o sarà colpevole, se reputata capace di intendere e di volere.

Diana, in quei 6 giorni, avrà pianto, e tanto, inascoltata. Nessuno l’ha sentita?
La famiglia di Pifferi non ha pensato mai di telefonare per sentire la bimba? Sorvolo sugli uomini che si sono approfittati di Pifferi, compagno compreso.

Nessuno, in 37 anni di vita di Pifferi si è accorto che forse forse qualcosa in lei non andava correttamente, e che dunque forse non era il caso che diventasse madre, e, una volta successo, forse andasse seguita e accompagnata?
Tolgono i figli a madri idonee, giudicate magari conflittuali perché non so, si sono separate, o hanno denunciato violenze, o addirittura abusi sessuali subìti dai figli da parte del padre.

E a una come Pifferi, una visitina di cortesia i servizi sociali non l’hanno mai fatta? Per aiutarla! Per aiutare la bambina.
Niente. Diana è morta da sola in un modo terrificante, e come società non riusciamo a interrogarci al riguardo. Ma dove vogliamo andare.
 
Tolgono i figli a madri idonee, giudicate magari conflittuali perché non so, si sono separate, o hanno denunciato violenze, o addirittura abusi sessuali subìti dai figli da parte del padre.
Si infatti sta cosa non l'ho mai capita. Se certi criteri venissero seguiti per tutti allora gli zingari dovrebbero rimanere tutti senza figli.
 

Users who are viewing this thread

Back
Alto