Manovra Mari o Monti

Ciao Tontolina,
penso che generalizzare sia sempre ingiusto nei confronti di coloro che invece sono sinceri ed onesti.
Io sono cattolico, non mi sento parte di una razza, non mi sento un bastardo, non brucio al rogo nessuno e so che, così come Gesù ha affermato nel discorso della montagna, i poveri e gli indifesi sono proprio i primi di cui prenderci cura.
Ciascuno di noi si impegna a farlo, nei propri limiti e possibilità.
Buon anno nuovo!

Mi intrometto, ma non posso farne a meno.

Ecco va bene, è sempre ingiusto generalizzare, certo, su questo le dò ragione.
Però le parole che lei ha proferito riguardo all'essere cattolico, potrebbe gentilmente girarle anche al cattolico Monti Mario?
Secondo lei Monti Mario alla luce di quanto si è visto finora, è un vero cattolico oppure no?
 
Ciao lina e buon 2012. Ma la vedo dura. Con questo idiota di prof al governo e i suoi accoliti che non sono da meno piomberemo in una depressione economica da anni trenta. E mi rimane il dubbio se lo capisca veramente questo cretino di monti che della realtà sembra gli sfugga un pò tutto. E se poi osservi bene tutta la manovra è evidente il regalo alle banche e alle caste ancora intoccabili. Piu che staccargli la spina dovrebbero mettergliela lì, il popolo a cui fanno pagare un debito fatto dalle caste statali e politiche

Ma Monti non è affato un cretino secondo me, stà solo facendo i propri interessi ovvero quelli dell'aristocrazia, stà seguendo il principio unico di mantenere il popolo sempre sottomesso al servizio del potere, degli ultrabenestanti.

Fintanto che il popolo continuerà, come ha sempre fatto, a subire qualsiasi cosa con limitate proteste e bestemmie, senza mai ribellarsi seriamente per davvero, Monti e compagnia bella non rischiano nulla, continueranno a fare la loro vita da beati.
 
euro crisi il professor mario monti investito dalla mer da dello tsunami di piazza affari
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milano 5 gennaio 2012
corsera magazine

euro crisi spread record nuovamente alle stelle.il governo dei professori investito da uno tsunami che sta distruggendo piazza affari e portando soltanto ***** in italia. una manovra recessiva di tasse e imposte,uno stato di polizia che invade cortina d'amopezzo con finanziari e colonnelli.
l'italia ha la corda intorno al collo con l'euro e senza le azioni necessarie di una banca centrale.
Non capisco che cosa si stia aspettando per salvarci dall'euro e per tirare fuori l'italia dal caos.
Stiamo per assistere alla distruzione di massa di imprese quotate in borsa,
di banche,insomma al suicidio dell'italia.
Il professor mario monti sara' costretto a dimettersi prima che sia troppo tardi sollevato dall'astio popolare.
Si rischianmo tensioni sociali,come dimostrano gli episodi contro equitalia.
Insomma chi stiamo aspettando?
Ormai e' chiaro che la manovra finanzairia non sara' sufficiente dal salvare l'italia dalla svalutazione dei suo debito pubblico e dunque dalla svalutazione dei btp.
e' chiaro a tutti eppure anche bruno vespa invita gli italiani ad investire nei btp.
e' sicuro,non falliremo.
Ma oggi ne siamo cosi' certi?





urgente: DIMISSIONI DI MONTI MARIO !!!


E per la pessima scelta di cui sopra, e per le lunghe dormite retoriche del presidente della repubblica di giorgio napolitano durante il governo berlusconi-tremonti sarebbe giusto si dimettesse pure lui, visto che tagli veri al quirinale non ne sono stati fatti e tantomeno al suo emolumento da sceicco annuale.

Ovvero: Andiamo a votare, anche con questa legge elettorale, prima possibile!!!

Voglio vedere se non cambia proprio nulla, se il popolo e' davvero cretino o no!!!







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urgente: DIMISSIONI DI MONTI MARIO !!!


E per la pessima scelta di cui sopra, e per le lunghe dormite retoriche del presidente della repubblica di giorgio napolitano durante il governo berlusconi-tremonti sarebbe giusto si dimettesse pure lui, visto che tagli veri al quirinale non ne sono stati fatti e tantomeno al suo emolumento da sceicco annuale.

Ovvero: Andiamo a votare, anche con questa legge elettorale, prima possibile!!!

Voglio vedere se non cambia proprio nulla, se il popolo e' davvero cretino o no!!!







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a me garberebbe che riducessero della metà i politicanti
perchè così sono davvero troppi
sono almeno 10 volte quelli che governano i 53 stati uniti d'america

e costano singolarmente pure troppo

L'anno dei suicidi

di Beppe Grillo - 6 Gennaio 2012
Imprenditori, disoccupati, pensionati, si danno il turno. Mentre fra i politici non si ammazza nessuno




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E' iniziato ufficialmente l'anno dei suicidi. Ogni giorno si ammazzano almeno due persone. Si danno il turno pensionati, disoccupati e imprenditori. Di solito si impiccano o si buttano dalla finestra. I più facoltosi si sparano nel proprio ufficio e quelli veramente disperati si accoltellano al cuore per strada. E' un morbo che colpisce tutte le categorie sociali, dal Nord al Sud del Paese, tranne una, quella dei politici. Neanche l'aumento di 10 centesimi alla buvette di Montecitorio è riuscito a deprimerli. A quando risale l'ultima dipartita spontanea di un senatore o di un deputato? Abbiamo i parlamentari più pagati e più longevi del mondo. Sarà una coincidenza? I poveri e i falliti si ammazzano, per i ricchi e i potenti è più difficile, ma capita, per i politici italiani è impossibile. Ogni tanto però anche a loro capita di sentirsi un po' giù, allora prendono l'aereo e partono per le Maldive.

Scarica La Settimana
 
LA PROSSIMA VOLTA CHE SENTIRETE SUDARIO MONTI CHIEDERE SACRIFICI E PRONUNCIARE LA PAROLA EQUITÀ, OSSERVATE IL MINISTRO PER LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE E LA SEMPLIFICAZIONE FILIPPO PATRONI GRIFFI CHE GLI SIEDE ACCANTO. PROBABILMENTE ABBASSERÀ LO SGUARDO. NON SOLO PERCHÉ CUMULA DA ANNI LO STIPENDIO DA MAGISTRATO IN ASPETTATIVA ALLA RETRIBUZIONE DA MINISTRO, AGGIUNGERE UNA CASA CON VISTA SUL COLOSSEO PAGATA PER 109 METRI QUADRATI SOLO 177MILA EURO - 2- SE LA CASA-COLOSSEO DI SCAJOLA È STATA “SCONTATA” DA BALDUCCI-ANEMONE, IL MINISTRO PATRONI GRIFFI HA SBORSATO UNA CIFRA RIDICOLA PERCHÉ FINO AL 2008 LO STABILE ERA DELL'INPS. ORA LA CASA “POPOLARE” VIENE AFFITTATA A 3MILA EURO AL MESE -



1- LA PROSSIMA VOLTA CHE SENTIRETE SUDARIO MONTI CHIEDERE SACRIFICI E PRONUNCIARE LA PAROLA




Casa Patroni Griffi con vista sul Colosseo
Per 109 metri quadrati solo 177mila euro
Il titolare della Funzione pubblica ha sborsato una cifra ridicola perché fino al 2008 lo stabile era dell'Inps. Ora l'appartamento viene affittato a 3mila euro al mese
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La facciata del palazzo di via Monte Oppio

La prossima volta che in conferenza stampa sentirete Mario Monti chiedere sacrifici ai contribuenti italiani e pronunciare la parola equità, osservate il ministro (per la Pubblica amministrazione e la Semplificazione, ndr) dal doppio cognome e dal doppio stipendio che gli siede accanto. Probabilmente abbasserà lo sguardo. Quel ministro si chiama Filippo Patroni Griffi e cumula, come molti suoi colleghi, da anni lo stipendio di presidente di sezione del Consiglio di Stato, in aspettativa e fuori ruolo, alla retribuzione per il lavoro che svolge davvero. Una legge fatta su misura per la casta dei magistrati amministrativi infatti gli permette di sommare allo stipendio da magistrato la retribuzione da ministro.

Per capire perché le parole equità e sacrificio stridono con la sua situazione reddituale e patrimoniale bisogna fare un giro al Colosseo dove si trovano la celeberrima casa di Claudio Scajola e quella meno nota di Filippo Patroni Griffi.
I due palazzi guardano entrambi il Colosseo e distano poche decine di metri. Quello di Patroni Griffi è di costruzione più antica e guarda direttamente verso il Palatino e il Foro Romano, mentre a sinistra vede il Colosseo.
Lo stabile di Scajola invece è più nuovo e tenuto bene e guarda l’anfiteatro frontalmente.
Entrambi gli appartamenti sono al primo piano ma i prezzi pagati divergono. Patroni Griffi infatti ha pagato 1630 euro al metro quadrato nel 2008. Mentre Scajola ha pagato nel 2004 il doppio: 3050 euro al metro quadrato. Ovviamente stiamo parlando solo della somma tirata fuori dal ministro di Imperia al momento del rogito, senza includere gli assegni di Diego Anemone e Zampolini.
Se infatti conteggiassimo il prezzo incassato dalle venditrici si arriverebbe a 8 mila e 500 euro al metro quadrato nel 2004, cinque volte di più di quanto pagato da Filippo Patroni Griffi nel 2008.

[ame=http://www.youtube.com/watch?v=FnwiHCHGDck&feature=player_embedded]Casta, la casa con vista Colosseo del ministro Patroni Griffi - YouTube[/ame]


Ovviamente le due situazioni sono molto diverse. Patroni Griffi ha ottenuto questo prezzo incredibile grazie a cinque sentenze perché era inquilino di un ente pubblico mentre Scajola lo ha spuntato solo grazie all’intervento degli amici di Angelo Balducci.
L’appartamento di Scajola è scontato contro legge mentre quello di Patroni Griffi, è stato consegnato a questo prezzo scandaloso al ministro dai magistrati, anche dai suoi colleghi del Consiglio di Stato. E da settembre al doppio stipendio Patroni Griffi potrà finalmente cumulare una terza entrata: il canone mensile della sua casa di via Monte Oppio.

Nello stabile dicono che alcuni appartamenti sono stati affittati a 3 mila-4 mila euro ai piani alti. L’inquilina dell’appartamento del ministro si limita a dire a il Fatto: “Ho affittato tramite un’agenzia immobiliare, il contratto è registrato e il canone è inferiore a 3 mila euro”. Il ministro invece si appella a ragioni di privacy. Una posizione legittima se non fosse che quell’appartamento fino al 2008 apparteneva al patrimonio pubblico e per mantenerlo nel bilancio dello Stato il ministro Giulio Tremonti era arrivato a promuovere addirittura un “decreto ad domum”, come lo ha definito Sergio Rizzo sul Corriere quando ha ricordato la storia. Una sentenza della Corte Costituzionale però ha annullato quella legge promossa dall’allora sottosegretario Teresa Armosino e il ministro Patroni Griffi e gli altri condomini, tra i quali il deputato Pdl Giuliano Cazzola, sono riusciti a comprare a prezzo scontato.

Il Fatto ha visionato le carte del catasto e della magistratura amministrativa scoprendo altri particolari. Per capire perché basta guardare la foto (vedi sopra): la facciata del palazzo e la vista che si può godere sporgendosi dalle finestre della casa popolare del ministro. Avete letto bene: popolare. Patroni Griffi, infatti, ha pagato la sua casa di 109 metri quadrati catastali al primo piano con quella vista mozzafiato 177 mila e 754 euro. Patroni Griffi nel gennaio nel 2008 ha pagato, come gli altri condomini, un prezzo fissato sulla base di vecchie stime e ulteriormente scontato del 40 per cento grazie allo sconto riservato agli inquilini che comprano in blocco. Il ministero dell’economia voleva vendere senza lo sconto, come era previsto per le case di pregio. Gli inquilini però hanno fatto ricorso per lo stato di degrado dell’immobile che effettivamente necessitava di interventi di restauro. Così, grazie all’assistenza legale dell’avvocato Carlo Malinconico (ora diventato sottosegretario della presidenza) e grazie alle sentenze del Tar e del Consiglio di stato, sono riusciti a ottenere il riconoscimento di casa “non di pregio”.

Decisiva nella causa è stata la “verificazione” disposta dal Consiglio di Stato nel 2004 ed effettuata da due funzionari del ministero delle infrastrutture, Raniero Fabrizi e Filippo Di Giacomo. Entrambi figurano più volte nelle intercettazioni telefoniche del 2008 effettuate dai carabinieri del Ros nell’ambito delle indagini sulla cosiddetta “cricca” dei Grandi eventi gestiti dalla presidenza del consiglio anche se non sono mai stati indagati. Fabrizi per esempio è stato intercettato mentre presentava il figlio Fabio a un imprenditore che lavorava ai cantieri dei mondiali del nuoto, Antonio Di Nardo, il quale prometteva di far lavorare il giovane alla vendita dei suoi immobili in Sardegna. Mentre Angelo Balducci in una telefonata del 25 settembre 2008 incarica proprio Di Giacomo di chiamare il presidente del Tar Pasquale De Lise per rassicurarlo su una questione che era all’esame di Guido Bertolaso e che stava a cuore al magistrato. Questioni che nulla hanno a che fare con questa storia ma che comunque mostrano come a Roma tutti si conoscono in un certo ambiente.

La “verificazione” di Fabrizi e Di Giacomo comunque stabilisce che l’immobile “risulta ai limiti dell’abitabilità” anche per una serie di carenze nel sistema idrico e nel riscaldamento centralizzato e “richiede interventi di restauro e di risanamento”. Alla fine il Consiglio di Stato si convince che la casa non è di pregio anche perché è accatastato nella categoria A/4 quella appunto delle “abitazioni popolari”. Inoltre sarebbe a rischio sismico perché ci passa sotto la metropolitana. Effettivamente la casa di Patroni Griffi è considerata una stamberga dal Catasto. Il ministro paga le tasse per una casa al Colosseo di 4 stanze e 109 metri catastali su una rendita catastale di 850 euro annua. Patroni Griffi al Fatto replica: “L’appartamento è stato affittato con regolare contratto registrato a settembre 2011 a prezzi di mercato. Sono divenuto inquilino Inps nel 1986 perché, in quanto vincitore di un concorso pubblico e trasferito in altra regione, potevo farne richiesta. Ho pagato prima a equo canone e poi con canoni di mercato fissati dall’Ente uniformemente per tutti gli inquilini. Per quanto riguarda la vendita dell’appartamento il valore stabilito nel ’99 dall’ufficio tecnico erariale sulla base dei prezzi di mercato è stato abbattuto del 45%, come previsto dalla legge, per effetto dell’acquisto in blocco di 40 condomini, perché occupato e per le condizioni precarie dello stabile che era rimasto da anni senza manutenzione, effettuata poi dai condomini stessi a proprie spese”. E sul doppio stipendio aggiunge: “Sto aspettando e ho sollecitato questa risposta da parte degli uffici competenti affinché sia fatto un calcolo preciso del mio trattamento. Esistono infatti due possibili interpretazioni e a mio parere dovrà prevalere quella restrittiva che di fatto annulla il cumulo”. Vedremo.

da Il Fatto Quotidiano del 7 gennaio 2012
 
LA PROSSIMA VOLTA CHE SENTIRETE SUDARIO MONTI CHIEDERE SACRIFICI E PRONUNCIARE LA PAROLA EQUITÀ, OSSERVATE IL MINISTRO PER LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE E LA SEMPLIFICAZIONE FILIPPO PATRONI GRIFFI CHE GLI SIEDE ACCANTO. PROBABILMENTE ABBASSERÀ LO SGUARDO. NON SOLO PERCHÉ CUMULA DA ANNI LO STIPENDIO DA MAGISTRATO IN ASPETTATIVA ALLA RETRIBUZIONE DA MINISTRO, AGGIUNGERE UNA CASA CON VISTA SUL COLOSSEO PAGATA PER 109 METRI QUADRATI SOLO 177MILA EURO - 2- SE LA CASA-COLOSSEO DI SCAJOLA È STATA “SCONTATA” DA BALDUCCI-ANEMONE, IL MINISTRO PATRONI GRIFFI HA SBORSATO UNA CIFRA RIDICOLA PERCHÉ FINO AL 2008 LO STABILE ERA DELL'INPS. ORA LA CASA “POPOLARE” VIENE AFFITTATA A 3MILA EURO AL MESE -



1- LA PROSSIMA VOLTA CHE SENTIRETE SUDARIO MONTI CHIEDERE SACRIFICI E PRONUNCIARE LA PAROLA




Casa Patroni Griffi con vista sul Colosseo
Per 109 metri quadrati solo 177mila euro
Il titolare della Funzione pubblica ha sborsato una cifra ridicola perché fino al 2008 lo stabile era dell'Inps. Ora l'appartamento viene affittato a 3mila euro al mese
casa-patroni-griffi_colosseo_interna.jpg
La facciata del palazzo di via Monte Oppio

La prossima volta che in conferenza stampa sentirete Mario Monti chiedere sacrifici ai contribuenti italiani e pronunciare la parola equità, osservate il ministro (per la Pubblica amministrazione e la Semplificazione, ndr) dal doppio cognome e dal doppio stipendio che gli siede accanto. Probabilmente abbasserà lo sguardo. Quel ministro si chiama Filippo Patroni Griffi e cumula, come molti suoi colleghi, da anni lo stipendio di presidente di sezione del Consiglio di Stato, in aspettativa e fuori ruolo, alla retribuzione per il lavoro che svolge davvero. Una legge fatta su misura per la casta dei magistrati amministrativi infatti gli permette di sommare allo stipendio da magistrato la retribuzione da ministro.

Per capire perché le parole equità e sacrificio stridono con la sua situazione reddituale e patrimoniale bisogna fare un giro al Colosseo dove si trovano la celeberrima casa di Claudio Scajola e quella meno nota di Filippo Patroni Griffi.
I due palazzi guardano entrambi il Colosseo e distano poche decine di metri. Quello di Patroni Griffi è di costruzione più antica e guarda direttamente verso il Palatino e il Foro Romano, mentre a sinistra vede il Colosseo.
Lo stabile di Scajola invece è più nuovo e tenuto bene e guarda l’anfiteatro frontalmente.
Entrambi gli appartamenti sono al primo piano ma i prezzi pagati divergono. Patroni Griffi infatti ha pagato 1630 euro al metro quadrato nel 2008. Mentre Scajola ha pagato nel 2004 il doppio: 3050 euro al metro quadrato. Ovviamente stiamo parlando solo della somma tirata fuori dal ministro di Imperia al momento del rogito, senza includere gli assegni di Diego Anemone e Zampolini.
Se infatti conteggiassimo il prezzo incassato dalle venditrici si arriverebbe a 8 mila e 500 euro al metro quadrato nel 2004, cinque volte di più di quanto pagato da Filippo Patroni Griffi nel 2008.

Casta, la casa con vista Colosseo del ministro Patroni Griffi - YouTube


Ovviamente le due situazioni sono molto diverse. Patroni Griffi ha ottenuto questo prezzo incredibile grazie a cinque sentenze perché era inquilino di un ente pubblico mentre Scajola lo ha spuntato solo grazie all’intervento degli amici di Angelo Balducci.
L’appartamento di Scajola è scontato contro legge mentre quello di Patroni Griffi, è stato consegnato a questo prezzo scandaloso al ministro dai magistrati, anche dai suoi colleghi del Consiglio di Stato. E da settembre al doppio stipendio Patroni Griffi potrà finalmente cumulare una terza entrata: il canone mensile della sua casa di via Monte Oppio.

Nello stabile dicono che alcuni appartamenti sono stati affittati a 3 mila-4 mila euro ai piani alti. L’inquilina dell’appartamento del ministro si limita a dire a il Fatto: “Ho affittato tramite un’agenzia immobiliare, il contratto è registrato e il canone è inferiore a 3 mila euro”. Il ministro invece si appella a ragioni di privacy. Una posizione legittima se non fosse che quell’appartamento fino al 2008 apparteneva al patrimonio pubblico e per mantenerlo nel bilancio dello Stato il ministro Giulio Tremonti era arrivato a promuovere addirittura un “decreto ad domum”, come lo ha definito Sergio Rizzo sul Corriere quando ha ricordato la storia. Una sentenza della Corte Costituzionale però ha annullato quella legge promossa dall’allora sottosegretario Teresa Armosino e il ministro Patroni Griffi e gli altri condomini, tra i quali il deputato Pdl Giuliano Cazzola, sono riusciti a comprare a prezzo scontato.

Il Fatto ha visionato le carte del catasto e della magistratura amministrativa scoprendo altri particolari. Per capire perché basta guardare la foto (vedi sopra): la facciata del palazzo e la vista che si può godere sporgendosi dalle finestre della casa popolare del ministro. Avete letto bene: popolare. Patroni Griffi, infatti, ha pagato la sua casa di 109 metri quadrati catastali al primo piano con quella vista mozzafiato 177 mila e 754 euro. Patroni Griffi nel gennaio nel 2008 ha pagato, come gli altri condomini, un prezzo fissato sulla base di vecchie stime e ulteriormente scontato del 40 per cento grazie allo sconto riservato agli inquilini che comprano in blocco. Il ministero dell’economia voleva vendere senza lo sconto, come era previsto per le case di pregio. Gli inquilini però hanno fatto ricorso per lo stato di degrado dell’immobile che effettivamente necessitava di interventi di restauro. Così, grazie all’assistenza legale dell’avvocato Carlo Malinconico (ora diventato sottosegretario della presidenza) e grazie alle sentenze del Tar e del Consiglio di stato, sono riusciti a ottenere il riconoscimento di casa “non di pregio”.

Decisiva nella causa è stata la “verificazione” disposta dal Consiglio di Stato nel 2004 ed effettuata da due funzionari del ministero delle infrastrutture, Raniero Fabrizi e Filippo Di Giacomo. Entrambi figurano più volte nelle intercettazioni telefoniche del 2008 effettuate dai carabinieri del Ros nell’ambito delle indagini sulla cosiddetta “cricca” dei Grandi eventi gestiti dalla presidenza del consiglio anche se non sono mai stati indagati. Fabrizi per esempio è stato intercettato mentre presentava il figlio Fabio a un imprenditore che lavorava ai cantieri dei mondiali del nuoto, Antonio Di Nardo, il quale prometteva di far lavorare il giovane alla vendita dei suoi immobili in Sardegna. Mentre Angelo Balducci in una telefonata del 25 settembre 2008 incarica proprio Di Giacomo di chiamare il presidente del Tar Pasquale De Lise per rassicurarlo su una questione che era all’esame di Guido Bertolaso e che stava a cuore al magistrato. Questioni che nulla hanno a che fare con questa storia ma che comunque mostrano come a Roma tutti si conoscono in un certo ambiente.

La “verificazione” di Fabrizi e Di Giacomo comunque stabilisce che l’immobile “risulta ai limiti dell’abitabilità” anche per una serie di carenze nel sistema idrico e nel riscaldamento centralizzato e “richiede interventi di restauro e di risanamento”. Alla fine il Consiglio di Stato si convince che la casa non è di pregio anche perché è accatastato nella categoria A/4 quella appunto delle “abitazioni popolari”. Inoltre sarebbe a rischio sismico perché ci passa sotto la metropolitana. Effettivamente la casa di Patroni Griffi è considerata una stamberga dal Catasto. Il ministro paga le tasse per una casa al Colosseo di 4 stanze e 109 metri catastali su una rendita catastale di 850 euro annua. Patroni Griffi al Fatto replica: “L’appartamento è stato affittato con regolare contratto registrato a settembre 2011 a prezzi di mercato. Sono divenuto inquilino Inps nel 1986 perché, in quanto vincitore di un concorso pubblico e trasferito in altra regione, potevo farne richiesta. Ho pagato prima a equo canone e poi con canoni di mercato fissati dall’Ente uniformemente per tutti gli inquilini. Per quanto riguarda la vendita dell’appartamento il valore stabilito nel ’99 dall’ufficio tecnico erariale sulla base dei prezzi di mercato è stato abbattuto del 45%, come previsto dalla legge, per effetto dell’acquisto in blocco di 40 condomini, perché occupato e per le condizioni precarie dello stabile che era rimasto da anni senza manutenzione, effettuata poi dai condomini stessi a proprie spese”. E sul doppio stipendio aggiunge: “Sto aspettando e ho sollecitato questa risposta da parte degli uffici competenti affinché sia fatto un calcolo preciso del mio trattamento. Esistono infatti due possibili interpretazioni e a mio parere dovrà prevalere quella restrittiva che di fatto annulla il cumulo”. Vedremo.

da Il Fatto Quotidiano del 7 gennaio 2012

DE VITO PISCICELLI IN GALERA, CARLO MALINCONICO A PALAZZO CHIGI: DOV’È L’ERRORE? - 2- QUESTA VOLTA IL COMPAGNO DI MERENDE DI ANEMONE-BALDUCCI NON RIDE DEL TERREMOTO. LO SCATENA: “ANCORA ASPETTO I 9 MILA EURO DELLA VACANZA DI MALINCONICO” - 3- “QUELLI CHE ANDAVANO IN VACANZA GRATIS O CHE MI HANNO SPENNATO COME UN POLLO (HO PAGATO UN MILIONE DI EURO IN CONTANTI COMPLESSIVAMENTE AI FUNZIONARI PIÙ TANTI FAVORI E INCARICHI DI LAVORO) SONO TUTTI AI LORO POSTI AL MINISTERO E ALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO. IO CHE LAVORAVO E PAGAVO PER NON AVERE ROTTURE, SONO TRATTATO COME SE FOSSI IL MOSTRO. E ORA MI MINACCIANO ANCHE” - 4- “UN MAGISTRATO M’HA CHIESTO DI METTERGLI A DISPOSIZIONE IL MIO AUTISTA PER UN ANNO” -




PISCICELLICarlo Malinconicodi Marco Lillo per Il Fatto
Francesco de Vito Piscicelli riassume così al Fatto la molla che lo ha spinto a collaborare con la Procura di Roma: "Quelli che andavano in vacanza gratis o che ho pagato sono tutti ai loro posti al ministero e alla presidenza del consiglio. Io che lavoravo e pagavo per non avere rotture, sono trattato come se fossi il mostro. Mi braccano le troupe di Mediaset perché atterro sulla spiaggia per il vento? Ora mi incazzo e racconto tutto".

I pm romani hanno fatto il punto con i Carabinieri del Ros. Piscicelli sarà risentito. Gli indagati sono cinque e tra questi ci sono il commissario dei mondiali di nuoto Claudio Rinaldi e il magistrato contabile Antonello Colosimo. Gli altri tre sono funzionari che hanno avuto un ruolo nel controllare i cantieri dei mondiali del nuoto. Piscicelli ha accetatto di parlare con il Fatto e finalmente fa nomi e cifre: "Ho pagato un milione di euro in contanti complessivamente ai funzionari più tanti favori e incarichi di lavoro. Mi hanno spennato come un pollo, capito? Altro che mostro. E ora mi minacciano anche".

Piscicelli chi la minaccia?
Ho appena finito una lunga seduta per una denuncia con i carabinieri della caserma di Orbetello. Stamattina (ieri Ndr) sono uscito dal cancello della mia villa all'Argentario e ho trovato ad aspettarmi tre persone, tutte con la pistola che si vedeva sotto il maglione. Mi hanno minacciato pesantemente. È la seconda volta che succede. La prima volta era stato a piazza di Spagna, all'uscita da un ristorante. Ero da solo e anche allora ho denunciato tutto ai magistrati. Quel giorno mi hanno detto: 'stia attento a quello che fa'. Non sembravano delinquenti comuni ma persone di un certo livello. Non vogliono che parli con i pm.

Piscicelli perché all'improvviso ha deciso di collaborare?
A luglio mi sono presentato spontaneamente ai pm perché non sopportavo più questa situazione. Mi trattano come se fossi colpevole di chissà cosa. Solo per una telefonata maledetta nella quale mio cognato dice quella battuta da c..., sui terremotati scusi il termine e io non lo contraddico perché ero stanco nella notte. Ma io non ho mai lavorato a L'Aquila.

A dire il vero gli investigatori sostengono che era proprio lei a parlare. Comunque la sua immagine è rimasta inchiodata a quella telefonata. Ad altri è andata meglio. Carlo Malinconico, che ha fatto le vacanze a spese sue, è sottosegretario.
Io non ho nulla contro Malinconico. Non ho mai lavorato con lui ma l'ho conosciuto e lo considero una bella persona. Ma le pare possibile che a mi fanno fuori da tutto, mi mettono in carcere e mi trattano come un mostro mentre lui invece è diventato sottosegretario alla presidenza del consiglio?
Angelo Balducci e Diego Anemone

A me sospendono la licenza di volo solo perché mi chiamo Piscicelli e non certo per l'atterraggio sulla spiaggia in pieno inverno con il vento forte, mentre a lui nessuno dice nulla. Ma si è accorto che ieri non c'era traccia in nessun articolo del nome di Malinconico mentre io, pure se collaboro con la Procura, sono sempre il mostro? Non sarà che c'entra il fatto che lui era presidente della federazione degli editori dei giornali e ora è alla Presidenza del consiglio?

Allora ce la racconti finalmente questa storia delle vacanze di Malinconico a Porto Ercole
Dunque un giorno mi chiama Angelo Balducci e mi invita a prendere un aperitivo nel centro di Roma. Io vado e lui mi dice: ‘Francesco mi devi prenotare due vacanze. La prima a Capri per due amici francesi, che però pagano loro e non ti devi preoccupare di altro che di prenotare. La seconda, invece all'hotel Pellicano di Porto Ercole, l'ospite è Carlo Malinconico, però in questo caso ti prego di anticipare tu la somma'.

Piscicelli ma lei è un ingegnere o un agente di viaggio? E poi che vuol dire anticipa tu?
Angelo Balducci era potentissimo allora. Sapeva che conoscevo bene Roberto Sciò, il padrone dell'hotel Pellicano e non potevo dire di no. Gli feci solo presente che una camera al Pellicano costa 1500 euro a notte. Così anticipai i soldi e ancora oggi aspetto che Balducci me li restituisca.

I Carabinieri del Ros di Firenze hanno accertato che lei ha pagato 9 mila e 800 euro, come da fattura alla sua società. Ma sostengono che lei avrebbe pagato ancora altre volte. Insomma quell'aperitivo con Balducci quanto le è costato?
Sì è vero, un'altra volta Diego Anemone mi chiese di prenotare di nuovo pagando ma non mi sono fatto fregare e ho chiesto a Diego di anticiparmi i soldi. Ho pagato in contanti sì ma con i soldi suoi.

Ha chiesto i soldi indietro a Malinconico o a Balducci?
Ma scherza? Malinconico non mi aveva chiesto nulla. Quanto a Balducci, non è elegante fare una cosa del genere. In certi ambienti non si usa. Certamente speravo che Balducci me li restituisse ma non avrei mai osato chiederli. Mi costituirò parte civile nel processo e me li ridarà.

A chi ha dato i soldi?
Questo lo deve chiedere ai magistrati. Io noto che i funzionari che lavoravano con me sono ancora tutti lì. Per esempio Paolo Zini che dirigeva i lavori o il commissario Claudio Rinaldi. Un magistrato mi ha chiesto di mettergli a disposizione il mio autista per un anno. Il coordinatore per la sicurezza, Pierpaolo Gandola, voleva uno stipendio in nero di 2 mila e 500 euro al mese. Ma l'ho pagato un mese solo e poi ho detto basta.
Angelo Balducci FABIO DE SANTIS E DE VITO PISCICELLI

Poi ho dato un incarico di progettazione spendendo 700 mila euro a un team all'interno del quale c'era il figlio della dottoressa Natalia Muzzatti, Fabio Frasca, perché era una funzionaria importante del ministero e mi chiese Angelo Balducci, tramite l'ingegnere Bentivoglio di aiutare il figlio.
Dichiarazioni tutte da verificare. Il magistrato contabile Antonello Colosimo che però ieri ha dichiarato "sono completamente estraneo". Mentre Fabio Frasca replica: "Facevo parte di un team con altri due progettisti e mi occupavo della parte strutturale per tutte le gare a cui ha partecipato Piscicelli per i mondiali di nuoto, il compenso stabilito era di 80 mila euro".
 
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[ame=http://www.youtube.com/watch?v=TFdTy5Jc-U8&feature=related]Report 16 Giugno 2011 - Notizia sconvolgente - YouTube[/ame]
 

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