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Renzi. Il vecchio che avanza
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Matteo Renzi è l’ultimo esempio che possiamo fare. Il vecchio che avanza, perché Matteo Renzi non è nuovo alla politica, non nasce nel Partito Democratico ex comunista, non è un comunista e non sappiamo ne noi, ne lui cosa è veramente. Viene da lontano perché ha navigato nel Partito Popolare della democrazia cristiana sin dal 1996 ed ha professato tale ideologia sino al 2002. Passa con Democrazia e Libertà nella Margherita nel 2002 e ci resta sino al 2007 dove approda al Partito Democratico (?).
Chi è quindi questo astro nascente ?
E’ il portatore della terza via, un socialdemocratico, un progressista, un cristiano sociale, un europeista. Quante cose in un uomo solo.
Una volta, quando tutto era serio e fuori dalla comicità, queste diverse anime di appartenenza erano considerate negative perché delineavano qualunquismo e opportunismo, mestiere di politico, sistemazione, protagonismo, affare. Ora invece vieni premiato, in barba a chi ha alle spalle una carriera, sia pure discutibile, in un solo orientamento politico.
Renzi è la storia di un figlio di papà, esponente democristiano che prepara e spiana la strada al figlio per farlo sfondare e rappresentare “la Famiglia”. Del padre si dice molto apertamente che sia anche massone. Molti cronisti lo definiscono tale senza essere mai stati smentiti.
Matteo è un attore che recita la scena che è comunque chiara a tutti. Va in bicicletta, gira in maniche di camicia quando serve la giacca e usa la giacca quando serve il cappotto; non usa la cravatta; si pavoneggia a ragazzino; parla con tutti, fa finta di salutare a destra e a manca persone che non ci sono ed altro ancora. Recita una parte.
Però non appena diventa segretario del PD, lascia immediatamente la bicicletta, porta la cravatta, la giacca, il cappotto e non parla più come prima. Una metamorfosi.
Questo il nuovo che hanno votato per strada, altro fatto strano in questa nostra Italia. Essere democratici significa farsi votare a segretario di un partito politico da persone che non sono iscritte e tesserate a questo partito. Significa chiedere voti alla gente italiana, a stranieri di passaggio in Italia, a extracomunitari e stranieri senza permesso di soggiorno, ma anche a turisti che sciavano sui monti e al Gazebo del bar, hanno votato per Renzi.
Questa non è democrazia, è politica artistica di strada.
Per quanto ci riguarda, un segretario di partito politico deve essere votato dal suo partito, dagli aventi diritto del suo partito politico. Altra cosa sono le primarie di stile americano, che servono ad individuare l’uomo politico che deve, dovrebbe rappresentare la nazione. Stiamo parlando di altro. I democratici italiani, sono stati capaci di stravolgere anche queste consuetudini straniere. Abbiamo inventato le primarie all’Italiana che tutti i partiti ora devono fotocopiare.
Noi ribadiamo che Renzi è un attore protagonista e non per aver partecipato alla trasmissione “la ruota della fortuna” nel 1994 vincendo la bella somma di 48milioni di lire. Diciamo anche che Renzi non è un rottamatore, ma un restauratore, perché ha vestito immediatamente i panni del politico di vecchio stampo, quello che predica bene e razzola male.
Avete notato che continua a fare il sindaco di Firenze e a riscuotere lo stipendio, iniziando a fare il leader di un grande partito in largo e in lungo per l’italia.
Fare il sindaco e il segretario nazionale di un partito, non sono cumulo di incarico, o questo vale solo prima di ogni consultazione ?
Solo per questo Renzi ha dimostrato di essere il vecchio che avanza e non è poco.
Come hanno già detto, stiamo freschi se il nuovo è Matteo Renzi.
Questo è il politico che crede di governare l’Italia, di vincere le prossime elezioni, di dettare le regole all’attuale governicchio e di confrontarsi in fantasiosi duelli televisivi con Angelino Alfini che a sua volta è convinto di essere il leader della destra (ri-sentite l’ultima registrazione fra i due alla presenza di Vespa). Angelino Alfini che non rappresenta neppure il 2% sulla carta, ritiene di essere un leader.
E’ proprio vero che la politica non ha limiti. Limiti di indecenza.
Ritorniamo a Renzi, che è stato anche presidente della provincia di Firenze. Mandato molto discusso ma che lo fa passare per politico che diminuisce gli sprechi e che lotta contro le lobby. Nel suo mandato si dice abbia diminuito le imposte, il numero del personale e dei dirigenti dell’Ente Fiorentino(?). Tutto questo viene fuori da un solo articolo che parla in tal senso e che viene riportato da Wikipedia, pertanto fa testo.
Secondo la Procura invece, alcune persone assunte in Provincia, non erano in possesso dei requisiti richiesti, come la laurea, oppure doppioni delle figure professionali esistenti. Altro che lotta agli sprechi ed alla casta. Potete leggere questo tutti voi, andando sul Web, scrutando negli articoli esistenti, su Wikipedia e altro a disposizione. Noi non scopriamo nulla, abbiamo solo letto quanto documentato o chiesto da autorevoli testate direttamente alla Procura.
Renzi è chiaramente un giovane che avanza per decisione della Famiglia. Il padre spiana la strada al figlio che deve emergere ed ambire a più ampi poteri. Il padre è persona influente, viene definito detentore di un Feudo democristiano in Toscana, dove è stato signore della Margherita ed esponente della Massoneria (n.d.r.). Un Feudo di Famiglia, il Feudo di Valdarno.
Il padre, la famiglia, controlla dagli anni novanta la distribuzione dei giornali e della pubblicità in Toscana; fa affari con la Baldassini-Tognozzi che si occupa di finanziaria, edilizia ecc. e gode degli appalti della Regione.
E’ facile parlare come Renzi quando non si è mai avuto un problema di lavoro, quando non ha dovuto mai fare i conti con colloqui di lavoro e contratti da fogna.
Come è stato detto, è il Berlusconi di sinistra. Non a caso, firmano il suo programma politico personaggi di alto rilievo finanziario, non ci sono firme di proletari, forse perché le proposte non hanno nulla della cosiddetta sinistra.
Invitiamo a leggere il programma di Renzi, semplicemente leggerlo senza soffermarsi. Capirete che è proposta e negazione insieme. Fare per non fare. Il nulla.
Allora come è possibile diventare qualcuno in queste condizioni. Se leggete quanto pensa di fare nella sanità, gridereste per l’allarme sociale; abolire gli ordini professionali per non abolirli; belle parole sui mercati ma niente di fatto; consorzio di medici, abolizione della medicina generale, chiudere ospedali, cure a basso costo, assistenza medica a domicilio, poliambulatori sotto casa e ospedale a km di distanza. Fare solo poche grandi opere e puntare sulle tante piccole, proposte : cioè nulla. Abolire il valore legale del titolo di studio ed introdurre la valutazione dei titoli.
Vi preghiamo di leggere questi fantasiosi 100 punti, che fanno di Renzi il Berlusconi della sinistra.
Vi invitiamo a leggere sul Web anche tanto altro non contenuto in questo articolo, perché non ci siamo inventati nulla.
Anche se un grande ed autorevole quotidiano Italiano si sia interessato ampiamente della “posizione” economica e finanziaria di Renzi e altro, prima, durante e dopo la corsa alla segreteria del PD i mezzi di comunicazione non hanno dato menzione e risalto a fatti e denunce circostanziate su fatti privati e pubblici che riguardano l’astro nascente della politica italiana.
Un Signore, Alessandro Maiorano, impiegato presso il Comune di Firenze, nel mese di ottobre 2013 si rivolge alla Guardia di Finanza per esporre una discutibile attività privata e pubblica del sindaco di Firenze (il testo dell’esposto è rintracciabile facilmente sul web). Il Maiorano per tre ore consecutive espone fatti e atti che richiedono accertamento al gruppo tutela spesa pubblica della Guardia di Finanza ed una seconda volta per atti di giustizia con il gruppo accertamenti danni erariali. Sembra che tutto quanto esposto dal Maiorano sia stato supportato da documentazione probatoria atta a motivare la denuncia contro l’ex presidente della Provincia di Firenze tra il 2005 e il 2008 per un valore di 20milioni di euro (?). Maiorano chiede alla Guardia di Finanza chiarezza sull’operato del sindaco riferendosi a 100 assunzioni a chiamata diretta; spese inerenti la presentazione del libro di Renzi; attività sulle società di Famiglia Renzi.
Pensate che per poter divulgare queste notizie con la massima sicurezza, l’autorevole quotidiano Italiano, interpella il Ministero del Tesoro che conferma il procedimento della Guardia di Finanza.
Il nuovo che avanza è un copione dei vecchi da rottamare, dichiara e possiede la modica cifra di 22mila euro, un povero che vede incassare tremilioni di euro da movimenti fra società ben denominate. Nel 2011 le società fatturano 4milioni di euro e non producono nulla, fanno solo promozione (?). Leggendo bilanci e fatti societari si scopre che queste sono possedimenti di famiglia dove sono coinvolte le sorelle e la madre di Matteo. Solo una piccolissima quota ad un estraneo.
Le società sono state aperte dal democristiano Tiziano Renzi negli anni 80 quando era potente amministratore. In quel periodo nonostante la sua giovane età Matteo era già dirigente. Oggi risulta in aspettativa da incarichi e società varie.
Matteo Renzi è nel mirino della Guardia di Finanza perché queste società le ritroviamo incaricate attivamente e per una decina di milioni di euro durante le gestioni politiche di Renzi alla provincia e poi, occorre controllare al Comune. Non mancano anche discrete spese di rappresentanza di oltre 20milioni di euro per cene, alberghi, viaggi ecc. (anche in questo caso sono visibili i documenti sul web raccolti in atti dice Maiorano che denuncia).
Se questi fatti fossero appartenuti ad un esponente della cosiddetta destra, la stampa avrebbe martellato con le televisioni di stato quotidianamente l’opinione pubblica, che invece è all’oscuro di tutto. Questa è la democrazia, esistono pesi e misure diverse a seconda delle persone.
Antonio Rossini
Articolo letto: 1 volte (22 Dicembre 2013)
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Fanno ancora breccia nel nostro bel paese, gli attori della politica, anzi questo sembra essere il loro decennio d’oro sulla scena. La gente ama le sceneggiate, i sindaci che vanno in bicicletta, i politici in manica di camicia, i potenti che fanno finta di andare contro corrente. Tutto questo porta bene e non interessa se vero o falso, basta farlo per essere quotati.Matteo Renzi è l’ultimo esempio che possiamo fare. Il vecchio che avanza, perché Matteo Renzi non è nuovo alla politica, non nasce nel Partito Democratico ex comunista, non è un comunista e non sappiamo ne noi, ne lui cosa è veramente. Viene da lontano perché ha navigato nel Partito Popolare della democrazia cristiana sin dal 1996 ed ha professato tale ideologia sino al 2002. Passa con Democrazia e Libertà nella Margherita nel 2002 e ci resta sino al 2007 dove approda al Partito Democratico (?).
Chi è quindi questo astro nascente ?
E’ il portatore della terza via, un socialdemocratico, un progressista, un cristiano sociale, un europeista. Quante cose in un uomo solo.
Una volta, quando tutto era serio e fuori dalla comicità, queste diverse anime di appartenenza erano considerate negative perché delineavano qualunquismo e opportunismo, mestiere di politico, sistemazione, protagonismo, affare. Ora invece vieni premiato, in barba a chi ha alle spalle una carriera, sia pure discutibile, in un solo orientamento politico.
Renzi è la storia di un figlio di papà, esponente democristiano che prepara e spiana la strada al figlio per farlo sfondare e rappresentare “la Famiglia”. Del padre si dice molto apertamente che sia anche massone. Molti cronisti lo definiscono tale senza essere mai stati smentiti.
Matteo è un attore che recita la scena che è comunque chiara a tutti. Va in bicicletta, gira in maniche di camicia quando serve la giacca e usa la giacca quando serve il cappotto; non usa la cravatta; si pavoneggia a ragazzino; parla con tutti, fa finta di salutare a destra e a manca persone che non ci sono ed altro ancora. Recita una parte.
Però non appena diventa segretario del PD, lascia immediatamente la bicicletta, porta la cravatta, la giacca, il cappotto e non parla più come prima. Una metamorfosi.
Questo il nuovo che hanno votato per strada, altro fatto strano in questa nostra Italia. Essere democratici significa farsi votare a segretario di un partito politico da persone che non sono iscritte e tesserate a questo partito. Significa chiedere voti alla gente italiana, a stranieri di passaggio in Italia, a extracomunitari e stranieri senza permesso di soggiorno, ma anche a turisti che sciavano sui monti e al Gazebo del bar, hanno votato per Renzi.
Questa non è democrazia, è politica artistica di strada.
Per quanto ci riguarda, un segretario di partito politico deve essere votato dal suo partito, dagli aventi diritto del suo partito politico. Altra cosa sono le primarie di stile americano, che servono ad individuare l’uomo politico che deve, dovrebbe rappresentare la nazione. Stiamo parlando di altro. I democratici italiani, sono stati capaci di stravolgere anche queste consuetudini straniere. Abbiamo inventato le primarie all’Italiana che tutti i partiti ora devono fotocopiare.
Noi ribadiamo che Renzi è un attore protagonista e non per aver partecipato alla trasmissione “la ruota della fortuna” nel 1994 vincendo la bella somma di 48milioni di lire. Diciamo anche che Renzi non è un rottamatore, ma un restauratore, perché ha vestito immediatamente i panni del politico di vecchio stampo, quello che predica bene e razzola male.
Avete notato che continua a fare il sindaco di Firenze e a riscuotere lo stipendio, iniziando a fare il leader di un grande partito in largo e in lungo per l’italia.
Fare il sindaco e il segretario nazionale di un partito, non sono cumulo di incarico, o questo vale solo prima di ogni consultazione ?
Solo per questo Renzi ha dimostrato di essere il vecchio che avanza e non è poco.
Come hanno già detto, stiamo freschi se il nuovo è Matteo Renzi.
Questo è il politico che crede di governare l’Italia, di vincere le prossime elezioni, di dettare le regole all’attuale governicchio e di confrontarsi in fantasiosi duelli televisivi con Angelino Alfini che a sua volta è convinto di essere il leader della destra (ri-sentite l’ultima registrazione fra i due alla presenza di Vespa). Angelino Alfini che non rappresenta neppure il 2% sulla carta, ritiene di essere un leader.
E’ proprio vero che la politica non ha limiti. Limiti di indecenza.
Ritorniamo a Renzi, che è stato anche presidente della provincia di Firenze. Mandato molto discusso ma che lo fa passare per politico che diminuisce gli sprechi e che lotta contro le lobby. Nel suo mandato si dice abbia diminuito le imposte, il numero del personale e dei dirigenti dell’Ente Fiorentino(?). Tutto questo viene fuori da un solo articolo che parla in tal senso e che viene riportato da Wikipedia, pertanto fa testo.
Secondo la Procura invece, alcune persone assunte in Provincia, non erano in possesso dei requisiti richiesti, come la laurea, oppure doppioni delle figure professionali esistenti. Altro che lotta agli sprechi ed alla casta. Potete leggere questo tutti voi, andando sul Web, scrutando negli articoli esistenti, su Wikipedia e altro a disposizione. Noi non scopriamo nulla, abbiamo solo letto quanto documentato o chiesto da autorevoli testate direttamente alla Procura.
Renzi è chiaramente un giovane che avanza per decisione della Famiglia. Il padre spiana la strada al figlio che deve emergere ed ambire a più ampi poteri. Il padre è persona influente, viene definito detentore di un Feudo democristiano in Toscana, dove è stato signore della Margherita ed esponente della Massoneria (n.d.r.). Un Feudo di Famiglia, il Feudo di Valdarno.
Il padre, la famiglia, controlla dagli anni novanta la distribuzione dei giornali e della pubblicità in Toscana; fa affari con la Baldassini-Tognozzi che si occupa di finanziaria, edilizia ecc. e gode degli appalti della Regione.
E’ facile parlare come Renzi quando non si è mai avuto un problema di lavoro, quando non ha dovuto mai fare i conti con colloqui di lavoro e contratti da fogna.
Come è stato detto, è il Berlusconi di sinistra. Non a caso, firmano il suo programma politico personaggi di alto rilievo finanziario, non ci sono firme di proletari, forse perché le proposte non hanno nulla della cosiddetta sinistra.
Invitiamo a leggere il programma di Renzi, semplicemente leggerlo senza soffermarsi. Capirete che è proposta e negazione insieme. Fare per non fare. Il nulla.
Allora come è possibile diventare qualcuno in queste condizioni. Se leggete quanto pensa di fare nella sanità, gridereste per l’allarme sociale; abolire gli ordini professionali per non abolirli; belle parole sui mercati ma niente di fatto; consorzio di medici, abolizione della medicina generale, chiudere ospedali, cure a basso costo, assistenza medica a domicilio, poliambulatori sotto casa e ospedale a km di distanza. Fare solo poche grandi opere e puntare sulle tante piccole, proposte : cioè nulla. Abolire il valore legale del titolo di studio ed introdurre la valutazione dei titoli.
Vi preghiamo di leggere questi fantasiosi 100 punti, che fanno di Renzi il Berlusconi della sinistra.
Vi invitiamo a leggere sul Web anche tanto altro non contenuto in questo articolo, perché non ci siamo inventati nulla.
Anche se un grande ed autorevole quotidiano Italiano si sia interessato ampiamente della “posizione” economica e finanziaria di Renzi e altro, prima, durante e dopo la corsa alla segreteria del PD i mezzi di comunicazione non hanno dato menzione e risalto a fatti e denunce circostanziate su fatti privati e pubblici che riguardano l’astro nascente della politica italiana.
Un Signore, Alessandro Maiorano, impiegato presso il Comune di Firenze, nel mese di ottobre 2013 si rivolge alla Guardia di Finanza per esporre una discutibile attività privata e pubblica del sindaco di Firenze (il testo dell’esposto è rintracciabile facilmente sul web). Il Maiorano per tre ore consecutive espone fatti e atti che richiedono accertamento al gruppo tutela spesa pubblica della Guardia di Finanza ed una seconda volta per atti di giustizia con il gruppo accertamenti danni erariali. Sembra che tutto quanto esposto dal Maiorano sia stato supportato da documentazione probatoria atta a motivare la denuncia contro l’ex presidente della Provincia di Firenze tra il 2005 e il 2008 per un valore di 20milioni di euro (?). Maiorano chiede alla Guardia di Finanza chiarezza sull’operato del sindaco riferendosi a 100 assunzioni a chiamata diretta; spese inerenti la presentazione del libro di Renzi; attività sulle società di Famiglia Renzi.
Pensate che per poter divulgare queste notizie con la massima sicurezza, l’autorevole quotidiano Italiano, interpella il Ministero del Tesoro che conferma il procedimento della Guardia di Finanza.
Il nuovo che avanza è un copione dei vecchi da rottamare, dichiara e possiede la modica cifra di 22mila euro, un povero che vede incassare tremilioni di euro da movimenti fra società ben denominate. Nel 2011 le società fatturano 4milioni di euro e non producono nulla, fanno solo promozione (?). Leggendo bilanci e fatti societari si scopre che queste sono possedimenti di famiglia dove sono coinvolte le sorelle e la madre di Matteo. Solo una piccolissima quota ad un estraneo.
Le società sono state aperte dal democristiano Tiziano Renzi negli anni 80 quando era potente amministratore. In quel periodo nonostante la sua giovane età Matteo era già dirigente. Oggi risulta in aspettativa da incarichi e società varie.
Matteo Renzi è nel mirino della Guardia di Finanza perché queste società le ritroviamo incaricate attivamente e per una decina di milioni di euro durante le gestioni politiche di Renzi alla provincia e poi, occorre controllare al Comune. Non mancano anche discrete spese di rappresentanza di oltre 20milioni di euro per cene, alberghi, viaggi ecc. (anche in questo caso sono visibili i documenti sul web raccolti in atti dice Maiorano che denuncia).
Se questi fatti fossero appartenuti ad un esponente della cosiddetta destra, la stampa avrebbe martellato con le televisioni di stato quotidianamente l’opinione pubblica, che invece è all’oscuro di tutto. Questa è la democrazia, esistono pesi e misure diverse a seconda delle persone.
Antonio Rossini
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