"Telecom Italia ha ancora 30 miliardi di euro di debito, Olimpia circa 3 miliardi, ma la grossa “mucca” da mungere del gruppo è TIM, di cui Telecom controlla solo il 55 % e che è priva di debiti. TIM fa ricavi per 13 miliardi di euro all’anno e ha in cassa oltre 1 miliardo, ma in questa situazione non contribuisce quanto potrebbe alla riduzione del debito, per ragioni fiscali e perché non è controllata per intero. La fusione tra Telecom e TIM è quindi da tempo all’ordine del giorno e potrebbe essere il passaggio finale della razionalizzazione finanziaria dell’intero gruppo di telecomunicazioni.
Le ipotesi di lavoro sono molte, non tutte percorribili. Un’OPA pura e semplice di Telecom su TIM sarebbe eccessivamente onerosa per la controllante, che vedrebbe aumentare il debito di oltre 20 miliardi di euro; un’OPA di Olimpia su TIM sposterebbe il debito su Olimpia e alleggerirebbe quello di Telecom, ma priverebbe Telecom della fonte principale dei propri utili (che direbbero i fondi coinvolti?). Sulla stampa in questi giorni prende corpo una terza ipotesi: Telecom acquista TIM ma non la paga interamente in contanti, bensì in parte in contanti e in parte con azioni di nuova emissione. Difficile fare obiezioni di fronte ad un’operazione del genere, che ha senso finanziario e non penalizza né gli azionisti TIM, che avrebbero vantaggi nel breve, né quelli Telecom, che godrebbero nel lungo periodo del risanamento dalla situazione debitoria, grazie agli utili e alla cassa di TIM.
Tutto questo avviene mentre l’Antitrust condanna Telecom a pagare 150 milioni di euro per abuso di posizione dominante nel mercato della telefonia fissa. Non so quantificare la correttezza della pena, ma che Telecom abbia cercato in ogni modo di ostacolare i propri concorrenti è in un certo senso “naturale”. E’ da stabilire soltanto se abbia violato la legge.
Operativamente, il suggerimento agli azionisti “storici” di Telecom è quello di liquidare progressivamente i propri titoli in caso di ulteriori salite. Per il resto l’apertura di posizioni sul titolo dovrebbe essere fatta dopo l’eventuale fusione, anche se un ritorno in area 2,60 – 2,70 euro può essere utilizzato per posizionarsi al rialzo.
Milano, 22 novembre 2004"
da
http://www.corrieredeititoli.com/TIT.html
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