MES: Conte, Tria e Gualtieri cosa nascondono sulle trattative UE?

da quel che ho capito l'ESM-Salva Stati che è salva banche francesi e tedesche

diventerà un Fondo Su Misura per Salvare la Germania e/o le nazione dell'Europa dell'EST

l'Italia sarà esclusa dai benefici ma dovrà versare sempre molti miliardi per il suo mantenimento
 
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Clamoroso! Sul MES, Conte ha palesemente violato una Legge dello Stato. Ora deve dimettersi (di P. Becchi e G. Palma)

Cosa abbia fatto Conte sul MES ancora non si è capito.
Lui dice di non aver firmato niente, e su questo probabilmente non ha torto. Il problema è un altro.
Le discussioni generali sulle riforme che riguardano la governance dell’Unione europea avvengono in seno al Consiglio europeo, vale a dire quell’organismo previsto dai Trattati composto dai Capi di Stato e di Governo degli Stati membri dell’Unione. Il cuore politico della Ue. Il Consiglio si riunisce regolarmente più volte l’anno, di cui una di queste avviene sempre alla fine di giugno. Si tratta di una riunione ormai consolidata in cui si parla del futuro della Ue e delle sue Istituzioni politiche, monetarie ed economiche.

Di riformare il Meccanismo Europeo di Stabilità se ne parla sin dal giugno 2018, argomento affrontato anche nel corso del Consiglio di quest’anno. In entrambi i casi, e nello specifico a giugno del 2019, la risoluzione approvata dal Parlamento prima che Conte si recasse a Bruxelles fu chiara: nessuna riforma peggiorativa del Mes, come invece è nelle intenzioni di Francia e Germania. L’indirizzo politico delle Camere, che sempre si riuniscono prima di un Consiglio europeo, era dunque molto chiaro
Il mandato era quello di non peggiorare i meccanismi del “fondo salva-Stati”, che già ora sono abbastanza forcaioli.

Sta di fatto che Conte è andato a Bruxelles ed ha fatto i fattacci suoi, fregandosene dell’indirizzo politico del Parlamento. Negli obiettivi del Presidente del Consiglio v’era quello di dare l’ok al MES in cambio di un atteggiamento più morbido da parte della Commissione europea sui nostri conti pubblici, la cosiddetta “logica del pacchetto” (diamogli la riforma del Mes e loro non ci fanno la procedura di infrazione).
Follia.
Ma la malafede di Conte, indipendentemente se abbia o meno firmato alcunché, è dimostrata da un altro aspetto.
Il Presidente del Consiglio ha palesemente violato una legge dello Stato.
Stiamo parlando della Legge 24 dicembre 2012 n. 234, che all’art. 5 (primo comma) prevede che il Governo informa tempestivamente le Camere di ogni iniziativa volta alla conclusione di accordi tra gli Stati membri dell’Unione europea che prevedano l’introduzione o il rafforzamento di regole in materia finanziaria o monetaria o comunque producano conseguenze rilevanti sulla finanza pubblica”.
La riforma del MES rientra dunque in quelle che la legge definisce come accordi circa “l’introduzione o il rafforzamento di regole in materia finanziaria o monetaria”.
Se non fosse per i riscontri che in questi giorni stanno uscendo dalle audizioni alla Camera presso le Commissioni riunite V e XIV, la questione sarebbe passata in cavalleria.
Conte, infatti, non ha informato il Parlamento.
Ma fosse solo questo.
Il secondo comma dell’art. 5 prevede che “il Governo assicura che la posizione rappresentata dall’Italia nella fase di negoziazione degli accordi di cui al comma 1 tenga conto degli atti di indirizzo adottati dalle Camere. Nel caso in cui il Governo non abbia potuto conformarsi agli atti di indirizzo, il Presidente del Consiglio dei Ministri o un Ministro da lui delegato riferisce tempestivamente alle Camere, fornendo le appropriate motivazioni della posizione assunta”.
Se dunque Conte, pur non avendo firmato nulla, avesse comunque espresso parere favorevole per l’Italia alla riforma del MES (il cosiddetto broad agreement), ha violato una Legge dello Stato che non solo lo obbliga a rispettare l’indirizzo politico espresso dalle Camere, che in quel caso era contrario alla riforma, ma, qualora non lo avesse rispettato, era in ogni caso obbligato a riferire in Parlamento. Cosa che finora non ha fatto. E non ha scuse, dato che l’ultimo comma dell’art. 5 prevede che la norma si applica anche in merito ad accordi conclusi al di fuori dei Trattati dell’Ue, visto che il MES è un’organizzazione intergovernativa.
Conte ha commesso un atto gravissimo che può risolversi in un modo solo: dimissioni immediate di uno dei peggiori Presidenti del Consiglio della storia repubblicana. Le opposizioni presentino quanto prima la mozione di sfiducia.

di Paolo Becchi e Giuseppe Palma

(Ladri di democrazia. La crisi di governo più pazza del mondo. L’ultimo libro di Paolo Becchi e Giuseppe Palma, Giubilei Regnani editore, 2019: “LADRI DI DEMOCRAZIA. La crisi di governo più pazza del mondo” (l’ultimo libro di P. Becchi e G. Palma – Giubilei Regnani editore))
 
Avete mai sentito parlare di trilogo?
Prima di diventare parlamentare lo ignoravo anch’io, ma è importante sapere di che cosa si tratta per capire in che pasticcio siamo finiti e quanto siano stupidi, o forse solo ignoranti, quelli che cianciano di “Europa” presidio di democrazia.
Le cose stanno in un modo ben diverso: Goofynomics: Democrazia e trilogo.
Democrazia e trilogo

Guardatevi questo video:
Die Anstalt e il Grand Hotel Europa -2. parte (sott. ITA)

Intanto, una semplice considerazione.

Da noi una satira così fattuale e spigliata su temi simili sarebbe semplicemente impensabile, ed è esattamente per questo che siamo una colonia. Senza nominare i nostri giullari di regime, tutti diritti (in)civili e distintivo, che sul tema sono non pervenuti semplicemente perché non ci arrivano, vi lascio solo immaginare il corruccio che dall'Olimpo delle nostre istituzioni calerebbe su noi poveri mortali: roba da far sembrare l'Iliade di Monti un romanzo di Jerome K. Jerome (con la K di Klapka, nel caso qualche ggiornalista tanto colto quanto sensibile vi veda un ammiccamento al Ku Klux Klan). Come minimo, l'AGCOM, quella che tollerò senza fiatare becere menzogne sulla realtà della crisi greca (eh sì, è ancora quella, di proroga in proroga...), comminerebbe (indipendentemente, ça va sans dire...) una bella multa milionaria a chi osasse tanto (sempre che prima qualche Commissione contro l'odio non fosse intervenuta).

In Germania si può fare satira, in Italia no, e quindi non la si fa.

In Germania, del resto, si può fare anche politica, e quindi la si fa (e i responsabili dello sfascio dell'Europa, cioè i pasdaran del progetto unionista, cominciano a pagare seriamente pegno), mentre da noi qualsiasi manifestazione di dissenso viene criminalizzata come odio e deferita alla psicopolizia (un esito che, per quanto da noi ampiamente previsto, costituisce un lieve ostacolo a una sana dialettica democratica. A proposito, non mi ricordo se vi ho detto che sono membro della Commissione Segre...).

Le considerazioni che precedono hanno la loro importanza, ma quello che più mi colpisce del video non è tanto la dimensione satirica, giocata su una chiave piuttosto ovvia, qui da noi ottimamente interpretata dal Pedante con la sua serie su Maria Antonietta, quanto quella pedagogica. Si dice che Pulecenella pazzianno pazzianno dicette 'a verità. Appunto. Anche Die Anstalt, pazzianno pazzianno, fornisce una spiegazione assolutamente perspicua di come funzionino le istituzioni europee. Perspicua, naturalmente, nei limiti in cui può esserlo la spiegazione di una cosa messa su apposta per non poter essere capita.

Il video non cita lo strano caso del dottor Ecofin e del signor Eurogruppo, di cui in questo blog ci occupammo anzitempo (qui, tradotto qui), ma l'omissione è del tutto scusabile con la volontà di attenersi al quadro complessivo, senza entrare nelle filiere tematiche, e in particolare in quella economica, per quanto importante sia. Quando di questo caso ce ne occupammo noi il tema era molto meno popolare di quanto lo sia diventato adesso, tanto da suscitare perfino l'attenzione della nostra amica Durchsichtigkeit International, che è arrivata con un bel ritardo di quattro anni su Goofynomics a porsi la nostra stessa domanda: who governs the euro area? (e se se la pone un'emanazione del capitalismo tedesco questa domanda ha un peso ben diverso da quando ce la ponevamo noi), e da promuovere negli addetti stampa di Bruxelles una riflessione piuttosto radicale sulla necessità di abolire l'Eurogruppo (è già, ci sono arrivati anche loro, i mitici giornalisti anglosassòni - a me piace pronunciarlo così, come lo avrebbe pronunciato Alberto Sordi doppiando Ollio, soprattutto dopo certe performance all'ultimo "Euro, mercati, democrazia"...).



Ma noi dell'Eurogruppo parlavamo già cinque anni or sono perché noi avevamo letto il libro scritto sei anni fa da Giandomenico Majone: Rethinking the Union of Europe Post-Crisis. Noi siamo già da cinque anni sull'agenda cui i mentecatti (cioè tutti gli altri: duole dirlo, ma è fattuale) arrivano solo oggi, quella dell'irrazionalità e dell'opacità della costruzione europea, ed è per questo che la nostra analisi è più avanzata e credibile: perché quando gli altri erano ancora nella fase della negazione, noi eravamo già in quella dell'accettazione della realtà, che è il presupposto necessario per un reale cambiamento.

Tuttavia, credo di non avervi mai parlato del trilogo, che, ve lo confesso, ho sentito menzionare la prima volta da quando sono parlamentare: sarebbe un incontro informale fra la Commissione, il Consiglio e il Parlamento (le tre teste del Cerbero legislativo europeo), in cui si raggiunge un accordo politico, che deve poi essere confermato nelle rispettive sedi formali. Fra trilogo e procedura legislativa ordinaria esiste quindi lo stesso rapporto che fra Eurogruppo e Ecofin: c'è una sede opaca in cui si decide, e una sede trasparente in cui si fanno timbri, ceralacche e family photos.
Sussistono però due differenze.
La prima, ovvia, è che l'Eurogruppo (sede informale di decisione del Consiglio dell'Unione Europea) esiste solo nella filiera economica, o almeno spero.
La seconda, meno ovvia, è che, a quanto ne so io, l'Eurogruppo è almeno normato da un protocollo (il che rende ancora più ambigua la sua posizione di organismo "formalmente informale"), mentre il trilogo no. Non mi risulta, ma se sbaglio mi corrigerete, che i Trattati menzionino il trilogo, tant'è che nello spiegone ufficiale sulla procedura legislativa non se ne fa cenno. In effetti l'art. 294 TFUE parla del Comitato di conciliazione, che qualcuno, per confondere le acque, chiama trilogo formale, ma che è un'altra cosa. Protocolli sul trilogo non ne ho visti, ma sarà un limite mio. La sintesi quindi è che in un progetto politico che è principalmente un progetto economico tutte le decisioni hanno un momento di opacità (il trilogo), ma quelle economiche ne hanno due (Eurogruppo e trilogo)!

Naturalmente questo modus operandi non lascia tutti molto soddisfatti. A titolo di esempio, qualcuno (per fortuna, mi piace sottolinearlo, un italiano) ha trovato fastidioso che nel mitologico "documento a quattro colonne" del trilogo la quarta colonna, quella che descrive il compromesso raggiunto dalle tre teste di Cerbero, sia segretata. Ne è sorto un interessante dibattito, anche perché il Tribunale dell'Unione Europea ha dato ragione al ricorrente (i dettagli sono qui).

Quella della trasparenza, come sapete, è una battaglia che ho fatto mia da quando, ignorando buona parte di quanto vi ho raccontato oggi, mi trovai di fronte una certa persona, un certo giorno, in una certa stanza, che mi disse, a proposito di un certo Trattato, che io non potevo visionare le bozze della sua riforma nonostante il premier mi avesse chiesto di farlo perché queste bozze erano segrete.
Intanto, sintetizzo quello di cui abbiamo parlato oggi con le parole di un mio amico giurista:

"mettiamo in piedi un sistema che per numero di stati, maggioranze qualificate, organi, competenze, procedure, etc. è così complicato e farraginoso che il rischio di incepparsi è la regola... quindi per risolvere questo problema di "efficienza decisionale", ci inventiamo dei luoghi "informali", dove prendiamo le decisioni (il trilogo; l'eurogruppo). Cioè: noi viviamo (?!) in un sistema in cui due fra i principali (o forse proprio i principali?) organi decisionali sono "informali". LETTERALMENTE MILLENNI DI CIVILTA' GIURIDICA BUTTATI NEL CESSO. Per i posteri: si direbbe che sia diventato un luogo decisionale così preminente esattamente perché è informale."

Siete d'accordo, vero, che Zingaretti, quando blatera di democrazia, e di Lega pericolosa per la democrazia perché nemica dell'Europa, fa solo tanta tenerezza?
Hanno sostenuto e caldeggiato una mostruosità giuridica che non ha capo né coda, la accettano supinamente, senza adoperarsi per darle un senso
(che a mio avviso non può avere: ma è solo cercando di darglielo che lo rendi evidente...), e saranno spazzati via per questa loro incoscienza da apprenti sorcier. Incoscienti pericolosi per la loro inconsapevolezza, e per la loro fredda e lucida determinazione a etichettare come odio qualsiasi tentativo di promuovere consapevolezza, ma in fondo patetici nelle loro insanabili contraddizioni e nel loro tentativo di sopravvivere contro il vento della Storia, che ormai definitivamente spira in direzione a loro contraria. Il 2018 non avrà risolto molto, e nessuno si aspettava, credo, che potesse risolvere tutto, ma ha dato a molti la voglia di partecipare e la speranza di potersi autodeterminare. Questa è la battaglia che qui abbiamo sempre combattuto, e questa battaglia non è stata persa. Per la differenza fra battaglia e guerra vi rinvio comodamente a un qualsiasi dizionario: vanno bene anche quelli dei piddini (che loro leggono senza capirli).

Pubblicato da Alberto Bagnai a 12:50


 
CONTE HA MENTITO!

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IL MES E’ COMPLETO: si discutono solo i dettagli, parola di Gentiloni a Garavaglia


Durante la settimana parlamentare a Bruxelles, nella quale i commissari europei rispondono alle domande dei parlamentari europei e nazionali.
Approfittando di questa occasione Massimo Garavaglia chiede al commissario al Budget Gentiloni se le trattative sul MES, Meccanismo Europeo di Stabilità, siano complete ed il patto sia ormai deciso e non mutabile.
Gentiloni conferma quello che molti sospettano: la sostanza del MES è già stata decisa ed ormai si discute sui particolari.

Quindi, nonostante il mandato parlamentare, Conte e Gualtieri hanno CONCORDATO il MES, che impone pensanti limiti al nostro bilancio e mette a rischio in nostro debito, e tutto questo CONTRO il preciso mandato parlamentare del 2019 che imponeva al governo di RIFERIRE al parlamento e chiederne il consenso prima di firmare. Invece Conte e Gualtieri se ne sono fregati, e rischiano una azione penale.

Ringraziamo il sempre ottimo Inriverente per l’appoggio tecnico.
Massimo Garavaglia Parlamento Europeo Chiede MES Chiuso Si O NO Risponde Gentiloni
 
Magari Deutsche Bank schiantasse prima che riescano a ratificare questa roba.
In che condizioni siamo ridotti. Totale sudditanza! Da Bruxelles:"Infilate la testa nel capppio senza discutere, zitti e buoni!" e a Roma:"Signorsì! Agli ordini!"
 
Magari Deutsche Bank schiantasse prima che riescano a ratificare questa roba.
In che condizioni siamo ridotti. Totale sudditanza! Da Bruxelles:"Infilate la testa nel capppio senza discutere, zitti e buoni!" e a Roma:"Signorsì! Agli ordini!"

è sempre stato così
perfino Mussolini aveva chinato la testa con Hitler, non è cambiato nulla!
 

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