mi rakkomando fate i bravi nè, ora vi rakkonto una cosa (1 Viewer)

Sciùr Giovakkino

Forumer attivo
La prima notte di nozze. Lei: "perché ti copri il pisello col giornale?" Lui: "Lo sai come sono i giornali, una cosa piccola la fanno diventare enorme....!" Il pisello alla passera: perché ogni volta che mi vedi piangi sempre? La passera al pisello: sei sempre cosi "duro" con me...


:bye: :bye: :bye: :bye: :bye: :bye: ù


grazie
 

tashtego

Forumer storico
La prima notte di nozze lui scopri' che lei era un uomo. Fu un colpo, naturalmente. Erano mesi che sognava quel momento, quando avrebbe scartato quella caramellina profumata, quando avrebbe posato gli occhi su quella stella candida, su quell' oceano di luminosa bellezza... Sognava l'attimo in cui avrebbe stretto tra le sue braccia quella dolce compagna, di cui conosceva il viso fine e roseo, lo sguardo azzurro come il cielo, i capelli morbidi e biondi, le mani delicate... Lo commuoveva la sua adorazione, il suo amore appassionato, la sua immensa delicatezza. Era la donna che non credeva piu' di poter trovare, la donna che osava desiderare solo nei suoi sogni piu' folli. Quando la vide entrare in chiesa, avvolta in una nuvola di seta bianca e di fiori candidi, solo allora abbandono' la propria ansia e la propria incredulita', e finalmente si arrese senza condizioni alla propria insopportabile felicita'.
E ora, ora che aveva sciolto quel corpo tanto desiderato dal suo morbido involucro di raso e tulle, ora che poteva stringerlo a se' e farlo suo, ecco che davanti a se' vedeva materializzarsi il peggiore degli incubi. Si ritrasse inorridito da quella che credeva la sua sposa, la respinse con violenza gettandola sul letto intatto. Senti' la propria voce gridare contro quell'essere che non riconosceva i peggiori insulti, con la spietata ferocia di chi e' dalla parte della ragione tradita. Nelle sue parole si riversavano in un fiume impazzito tutte le accuse e le recriminazioni che una dopo l'altra si affacciavano alla sua mente, il desiderio frustrato, l'amore calpestato, l'orgoglio ferito, la vergogna davanti al mondo... La sua rabbia montava tanto piu' rapida quanto piu' la scagliava su quel povero simulacro di sposa, ed egli si sorprese, quasi senza capire come, ad alzare la mano contro di lui, per colpirlo come si colpisce un uomo... L'altro, che aveva ascoltato in silenzio, a testa bassa, accovacciato sul letto, fino a quel momento, parve sentire il colpo che calava su di lui, e solo allora alzo' verso lo sposo due occhi pieni di lacrime. Erano due occhi azzurri come un cielo dopo un temporale, come un pastello a cera di un bambino, come il manto della Madonna nel presepe, affogati in un piccolo lago di dolore, incastonati in palpebre rosse come la punta dei petali delle margherite. Lo guardo' con quegli occhi e gli disse: "Ma io... ti amo". La mano rimase la', a mezz'aria. Improvvisamente l'aveva riconosciuta.
La mattina dopo un raggio di sole, entrato a curiosare attraverso le imposte chiuse, li trovo' abbracciati.
 

melodia

Forumer storico
tashtego ha scritto:
La prima notte di nozze lui scopri' che lei era un uomo. Fu un colpo, naturalmente. Erano mesi che sognava quel momento, quando avrebbe scartato quella caramellina profumata, quando avrebbe posato gli occhi su quella stella candida, su quell' oceano di luminosa bellezza... Sognava l'attimo in cui avrebbe stretto tra le sue braccia quella dolce compagna, di cui conosceva il viso fine e roseo, lo sguardo azzurro come il cielo, i capelli morbidi e biondi, le mani delicate... Lo commuoveva la sua adorazione, il suo amore appassionato, la sua immensa delicatezza. Era la donna che non credeva piu' di poter trovare, la donna che osava desiderare solo nei suoi sogni piu' folli. Quando la vide entrare in chiesa, avvolta in una nuvola di seta bianca e di fiori candidi, solo allora abbandono' la propria ansia e la propria incredulita', e finalmente si arrese senza condizioni alla propria insopportabile felicita'.
E ora, ora che aveva sciolto quel corpo tanto desiderato dal suo morbido involucro di raso e tulle, ora che poteva stringerlo a se' e farlo suo, ecco che davanti a se' vedeva materializzarsi il peggiore degli incubi. Si ritrasse inorridito da quella che credeva la sua sposa, la respinse con violenza gettandola sul letto intatto. Senti' la propria voce gridare contro quell'essere che non riconosceva i peggiori insulti, con la spietata ferocia di chi e' dalla parte della ragione tradita. Nelle sue parole si riversavano in un fiume impazzito tutte le accuse e le recriminazioni che una dopo l'altra si affacciavano alla sua mente, il desiderio frustrato, l'amore calpestato, l'orgoglio ferito, la vergogna davanti al mondo... La sua rabbia montava tanto piu' rapida quanto piu' la scagliava su quel povero simulacro di sposa, ed egli si sorprese, quasi senza capire come, ad alzare la mano contro di lui, per colpirlo come si colpisce un uomo... L'altro, che aveva ascoltato in silenzio, a testa bassa, accovacciato sul letto, fino a quel momento, parve sentire il colpo che calava su di lui, e solo allora alzo' verso lo sposo due occhi pieni di lacrime. Erano due occhi azzurri come un cielo dopo un temporale, come un pastello a cera di un bambino, come il manto della Madonna nel presepe, affogati in un piccolo lago di dolore, incastonati in palpebre rosse come la punta dei petali delle margherite. Lo guardo' con quegli occhi e gli disse: "Ma io... ti amo". La mano rimase la', a mezz'aria. Improvvisamente l'aveva riconosciuta.
La mattina dopo un raggio di sole, entrato a curiosare attraverso le imposte chiuse, li trovo' abbracciati.

l'aria di queste parti ti fa molto bene... e noi altri ne godiamo, fortunatamente :) bacio..
 

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