time-traveler
Forumer storico
Non sei stato né prolisso né seccante. Capisco le tue perplessità, ma non so proprio come fare a convincerti. Riepilogo il mio punto di vista (e in questo campo ci vedo benino):
PUNTO 1) - Non devi segnalare (tu dici "dichiarare") nulla.
PUNTO 2) - Non devi segnalare nulla.
PUNTO 3) - Non sei assoggettato a nessun obbligo. Non rischi nulla.
Per quanto riguarda "l'altra parte", guarda qui: Unico 2009 Quadro rw - Pagina 20 - Forum di Finanzaonline.com
ms
Grazie per la risposta.
Nel frattempo, tuttavia, ho letto l'ultima circolare dell'agenzia delle entrate, dalla quale taglio e incollo qualche brano, relativo alle persone SOGGETTE all'obbligo di compilare l'RW:
"A tal fine, con riguardo alle persone fisiche, si deve fare riferimento alla nozione contenuta nell’articolo 2, comma 2, del TUIR, in base alla quale si considerano residenti “le persone che per la maggior parte del periodo d’imposta sono iscritte nelle anagrafi della popolazione residente o hanno nel territorio dello Stato il domicilio o la residenza ai sensi del codice civile”.
In sostanza, sulla base di tale disposizione, il presupposto della residenza ricorre in presenza di almeno uno dei seguenti requisiti:
1. iscrizione nelle anagrafi comunali dei residenti per la maggior parte del periodo d’imposta e, cioè, per almeno 183 giorni (184 per gli anni bisestili);
2. domicilio nel territorio dello Stato, per il medesimo periodo, inteso come sede principale di affari ed interessi;
3. residenza nel territorio dello Stato, intesa come dimora abituale.
Ovviamente, il primo dei requisiti non è posseduto da coloro che, per la maggior parte del periodo d’imposta, siano iscritti all’albo dei cittadini italiani residenti all’estero (AIRE). In quest’ultima ipotesi, occorre tuttavia valutare se
permane la qualità di “residente” nel nostro Paese in relazione agli altri predetti requisiti (qualora, ad esempio, la famiglia non abbia seguito il lavoratore all’estero o questi abbia mantenuto in Italia, per la maggior parte del periodo d’imposta, la sede principale dei propri affari e interessi)."
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Sortunatamente, Massimo, io (e tanti altri suppongo) sembro rientrare proprio nella categoria marcata in rosso: pur avendo trasferito la residenza all'AIRE e vivendo a tempo pieno all'estero, ove lavoro e precepisco il reddito, ho ancora moglie, figlia e casa di abitazione in Italia (senza contare l'auto, l'assicurazione, bollette varie, bancoposta, ecc), per cui "permane la qualia' di residente", quantomeno ai fini fiscali....
Il che significa non solo che devo compilra el'RW (il che non e' poi una gran noia alla fine) ma che sono anche soggetto all'IRPEF sui redditi prodotti all'estero