Amleto
Forumer attivo
Da La Repubblica
Milano, il giudice della Prima sezione civile dà ragione a una donna marocchina
che adesso potrà iscrivere suo figlio alla materna. "Quella norma va cambiata"
Asili, sì al ricorso anti Moratti
"Abolire la circolare: discrimina"
Il sindaco Letizia Moratti
MILANO - Il giudice della Prima sezione civile di Milano, Claudio Marangoni, ha accolto il ricorso presentato da una cittadina marocchina contro una delle più contestate circolari emanate dal Comune: vale a dire quel provvedimento, fortemente voluto dal sindaco Letizia Moratti, che esclude dall'iscrizione alle scuole materne i figli di immigrati irregolari. Secondo il legale della donna, l'avvocato Livio Neri, è stato "riconosciuto il carattere discriminatorio della circolare, nella parte contestata".
Risultato: ora la sua cliente potrà iscrivere la propria figlia in una materna milanese. Si tratta di una persona che, come spiega il difensore, "risiede da anni in Italia", e "pur disponendo di un lavoro e di un alloggio in Milano - ove risiedono le due figlie - ed essendo pienamente inserita nel tessuto sociale locale, si trova attualmente in condizioni di irregolarità del soggiorno sul territorio nazionale".
In sostanza il giudice, nel dispositivo di una ventina di pagine con cui ha accolto il ricorso della donna marocchina, afferma il principio secondo cui un minore, in Italia, gode del diritto di rimanere sul territorio nazionale, con la conseguente possibilità di accedere a tutti i diritti di assistenza che ciò comporta, a prescindere dalla condizione di regolarità o irregolarità dei genitori.
Definendo "discriminatorio" la parte della circolare del Comune che i minori con genitori senza permesso di soggiorno dall'iscrizione alle scuole materne, il giudice ha in sostanza ordinato al Comune di rimuovere o riformulare quella parte del testo. Altrimenti, è prevista una sanzione penale.
(11 febbraio 2008)
La pronuncia e' naturalmente discutibile in fatto e a mio parere censurabile in diritto, ed in ogni caso non estensibile, essendo il caso circoscritto, con la conseguenza che tutta questa enfasi sull'atto discriminatorio odora di ideologismo.
Il giudice di Milano non fa certo, dai dati naturalmente risultanti dall'articolo, passare il principio (che non vale neppure per i cittadini italiani) che il figlio di soggetti privi di documenti e presenti dunque illegalmente sul territorio italiano sia titolare del diritto all'istruzione nel nostro Paese. Nel nostro ordinamento un bimbo-a i cui genitori siano ignoti e che non possano dimostrare di esserlo e' affidato ai servizi sociali e indi avviato all'adozione. L'istruzione che gli-le e' impartita e' legata a questa circostanza non tanto al principio di non discriminazione che e' del tutto incongruo e inconferente.
Ma in questo paese per ideologia si mistifica tutto e si orientano i cittadini su temi assolutamente ridicoli come la modifica della legge elettorale..
Saluti
Milano, il giudice della Prima sezione civile dà ragione a una donna marocchina
che adesso potrà iscrivere suo figlio alla materna. "Quella norma va cambiata"
Asili, sì al ricorso anti Moratti
"Abolire la circolare: discrimina"
Il sindaco Letizia Moratti
MILANO - Il giudice della Prima sezione civile di Milano, Claudio Marangoni, ha accolto il ricorso presentato da una cittadina marocchina contro una delle più contestate circolari emanate dal Comune: vale a dire quel provvedimento, fortemente voluto dal sindaco Letizia Moratti, che esclude dall'iscrizione alle scuole materne i figli di immigrati irregolari. Secondo il legale della donna, l'avvocato Livio Neri, è stato "riconosciuto il carattere discriminatorio della circolare, nella parte contestata".
Risultato: ora la sua cliente potrà iscrivere la propria figlia in una materna milanese. Si tratta di una persona che, come spiega il difensore, "risiede da anni in Italia", e "pur disponendo di un lavoro e di un alloggio in Milano - ove risiedono le due figlie - ed essendo pienamente inserita nel tessuto sociale locale, si trova attualmente in condizioni di irregolarità del soggiorno sul territorio nazionale".
In sostanza il giudice, nel dispositivo di una ventina di pagine con cui ha accolto il ricorso della donna marocchina, afferma il principio secondo cui un minore, in Italia, gode del diritto di rimanere sul territorio nazionale, con la conseguente possibilità di accedere a tutti i diritti di assistenza che ciò comporta, a prescindere dalla condizione di regolarità o irregolarità dei genitori.
Definendo "discriminatorio" la parte della circolare del Comune che i minori con genitori senza permesso di soggiorno dall'iscrizione alle scuole materne, il giudice ha in sostanza ordinato al Comune di rimuovere o riformulare quella parte del testo. Altrimenti, è prevista una sanzione penale.
(11 febbraio 2008)
La pronuncia e' naturalmente discutibile in fatto e a mio parere censurabile in diritto, ed in ogni caso non estensibile, essendo il caso circoscritto, con la conseguenza che tutta questa enfasi sull'atto discriminatorio odora di ideologismo.
Il giudice di Milano non fa certo, dai dati naturalmente risultanti dall'articolo, passare il principio (che non vale neppure per i cittadini italiani) che il figlio di soggetti privi di documenti e presenti dunque illegalmente sul territorio italiano sia titolare del diritto all'istruzione nel nostro Paese. Nel nostro ordinamento un bimbo-a i cui genitori siano ignoti e che non possano dimostrare di esserlo e' affidato ai servizi sociali e indi avviato all'adozione. L'istruzione che gli-le e' impartita e' legata a questa circostanza non tanto al principio di non discriminazione che e' del tutto incongruo e inconferente.
Ma in questo paese per ideologia si mistifica tutto e si orientano i cittadini su temi assolutamente ridicoli come la modifica della legge elettorale..
Saluti