Parmalat (PLT) MOBILITAZIONE DEGLI AZIONISTI PARMALAT ALL’ASSEMBLE

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Roma 23 aprile 2007


CRIPAP
Comitato Risparmiatori piccoli azionisti Vecchia e Nuova Parmalat
Casella Postale 22 - Roma Borghesiana
00132 Roma
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Giovedi 26 aprile i piccoli azionisti di Parmalat (Nuova e Vecchia) faranno sentire la loro voce all’assemblea dei soci convocata per le ore 16 presso Palazzo Soragna, in Parma. A oltre tre anni dal crack, ci sono ancora molte cose che non tornano:

1. Nell'azione legale (Class Action) in corso negli Stati Uniti, la Nuova Parmalat è COIMPUTATA e quindi, in caso di riconoscimento di responsabilità, a rischio di dover rifondere tutti i danni agli azionisti della Vecchia Parmalat. Il Tribunale di New York ha addirittura allestito un sito http://www.parmalatsettlement.com/Italian/home.htm dove tutto è chiaramente esposto e dove è possibile registrarsi ai fini del conseguimento dei futuri possibili risarcimenti.

2. La decisione dei giudici americani farà giurisprudenza e potrebbe dare adito a simili azioni di richiesta risarcitoria nei confronti di Parmalat Spa anche nei tribunali civili italiani;

3. Parmalat Finanziaria (la Vecchia Parmalat, al momento non quotata) non è fallita, come erroneamente riportato per anni. Non può tecnicamente fallire per effetto del decreto legge del 24.12.2003 (Decreto Marzano) fatto apposta per ristrutturare il debito di Parmalat Finanziaria. Al termine della ristrutturazione, la Vecchia Parmalat sarà senza debiti e gli azionisti di minoranza di questa società – in base ai procedimenti giudiziari aperti in Usa e Italia – potranno avanzare pretese risarcitorie nei confronti della Nuova Parmalat.

4. Il GUP di Parma e il GUP di Milano hanno escluso Nuova Parmalat dalla lista delle parti civili nei processi penali, ammettendo invece Parmalat Finanziaria, sancendo il diritto dei “vecchi azionisti” all’azione risarcitoria.

5. L’esistenza di “due Parmalat” (la Nuova società quotata e la Vecchia al momento non quotata) è un’anomalia incomprensibile che ha lasciato allibiti avvocati e giudici americani che fino a poco tempo fa hanno faticato a comprendere perché i vecchi azionisti di minoranza siano stati “espropriati” dei loro diritti. E’ anche per questo motivo che si sono accaniti sulla Nuova Parmalat indicandola alla stregua di banche e società di revisione responsabili del crack.

6. All’assemblea del 26.4.07 alcuni soci di Nuova Parmalat chiederanno al CDA di valutare la possibilità di un merger tra le due società (Nuova & Vecchia Parmalat) che offrirebbe un GRANDISSIMO vantaggio agli azionisti di Nuova Parmalat cambiando radicalmente lo scenario legale in Usa e in Italia: a quel punto ci sarebbe UNA SOLA PARMALAT che potrebbe, a buon diritto, reclamare lei stessa tutti i risarcimenti. Il merger avrebbe un costo estremamente limitato rispetto ai vantaggi economici immediati che offrirebbe agli azionisti di Nuova Parmalat.

7. Ci risulta molto strano che un tema di così grande importanza non sia stato inserito direttamente nell’ordine del giorno. Consideriamo che il merger tra le due Parmalat sia l’unico modo per garantire stabilità patrimoniale alla Nuova Parmalat che, in difetto, rischia seriamente di essere spazzata via da richieste di risarcimento miliardarie avanzate nelle corti americane ed italiane.
 
A volte penso che se i furbetti del quartiere continuano a prendere per il cu.lo centinaia di migliaia di risparmiatori e' perche' molto spesso quest'ultimi aspettano sempre che venga qualcuno e li salvi.Deduco questo dalla poca partecipazione a questa discussione.In Italia se i furbi esistono e' perche' ci sono ancora troppi fes.si
 

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