Possibile miglioramento raccolta pubblicità nel 2006, Mondadori fredda
26-04-2006 16:15
Confermata la presentazione di un'offerta non vincolante per Emap France e una raccolta pubblicitaria nel 2006 migliore del 2005. Due indicazioni interessanti per Mondadori che resta però fredda in Borsa (+0,25% a 8,115 euro). Poco accattivanti anche gli scambi che interessano solo lo 0,27% del capitale, in pratica 700 mila azioni contro una media giornaliera dell'ultimo mese di 1,1 milioni di azioni.
Nel corso dell'assemblea di oggi della società, che ha deliberato la distribuzione di un dividendo pari a 0,60 euro per azione (+71%) e confermato Marina Berlusconi alla presidenza e Maurizio Costa Ad, proprio quest'ultimo ha sottolineato che sulla raccolta pubblicitaria del gruppo "c'è nel primo trimestre di quest'anno qualche segnale di ripresa" che "ci conforta".
Se questo trend verrà confermato, "dovremmo fare meglio del 2005". Mentre sui risultati complessivi di Mondadori, che nel 2005 ha registrato un fatturato consolidato di 1.657,3 milioni (+2,3%), un utile netto di 114,7 (+2,4%), ma un mol in peggioramento a 223,6 milioni (239,6 mln), Costa ha detto che dovrebbero essere "sostanzialmente in linea con quelli del 2005".
Allo stesso tempo l'Ad ha ribadito che Mondadori ha presentato un'offerta non vincolante per la prima fase del processo di vendita di Emap France, divisione d'Oltralpe del colosso editoriale inglese Emap, che ha un fatturato di 441 milioni e pubblica 43 riviste. Ora "ci devono comunicare la lista delle proposte accettate, compresa la nostra, ma non è detto sapere ancora chi sarà a partecipare alla seconda fase".
Alla gara, secondo le ultime indiscrezioni, era interessata anche Rcs e in pista, sempre secondo voci non confermate, ci sarebbero in tutto almeno sette offerte. Costa ha aggiunto che "è difficile prevedere la data di conclusione dell'iter di vendita, ci sono tempi tecnici per esaminare il data room e dopodiché valutare se fare un'offerta vincolante. Vogliamo andare più a fondo e valutare la realtà della situazione, dopodiché vedremo se andare avanti e, se lo faremo, se da soli o con altri".
D'altra parte il gruppo editoriale ha già investito parecchio l'anno scorso: 115,3 milioni, in buona parte nel rinnovo delle attività di stampa e nella radio, settore dove è entrata con l'acquisizione di Radio 101, ribattezzata Radio R101. Per il resto, l'assemblea ordinaria dei soci di Mondadori, oltre a deliberare il rinnovo dell'autorizzazione all'acquisto di azioni proprie sino al 10% del capitale sociale, ha approvato la proposta dell'azionista di maggioranza, la holding Fininvest, sul nuovo Cda del gruppo con mandato per il triennio 2006-2008.
Il numero dei consiglieri scende da 12 a 11, con l'uscita di Fedele Confalonieri, di Giovanni Puerari e di Francesco Barbaro. Nuovi ingressi sono, invece, Umberto Veronesi e Carlo Maria Vismara, responsabile finanziario del Gruppo. Novità che comunque non danno slancio al titolo in Borsa (solo +2,9% dall'inizio dell'anno), complici i risultati 2005 non così brillanti, le incertezze sulle prospettive della raccolta pubblicitaria e la forte competizione nel settore Business Magazine.
Gli analisti sono anche preoccupati della saturazione degli allegati e del rischio di un'acquisizione fatta a multipli troppo alti. Per questo di recente Banca Leonardo ha tagliato il rating di Mondadori da hold a sell (vendere), rivedendo il target price da 7,6 a 7,4 euro. RasBank ha mantenuto invariato il giudizio a neutral, ma ha abbassato il target price da 8,8 a 7,8 euro. Più ottimisti gli esperti di Ubm: rating di accumulate con target price a 9,1 euro e Caboto: add con un target a 9 euro.
Francesca Gerosa