MyWay-4You: il Tribunale di Firenze accoglie le tesi Aduc

giuseppe.d'orta

Forumer storico
Il tribunale di Firenze, nella prima sentenza relativa alle cause sul caso MyWay-4You seguite dagli avvocati che collaborano con l’Aduc –in questo caso dall'avv.Francesco Santarcangelo-, ha accolto le nostre tesi. Estremamente significativo il passaggio della sentenza del Giudice Relatore, dott. Angelo Antonio Pezzuti che ricorda come la normativa di settore non riguarda soltanto i rapporti privati fra banca e cliente ma è volta al più generale interesse dell’integrità dei mercati: “Ne consegue che correttezza e diligenza, di cui alla disciplina dei servizi di investimento, esprimono concetti più ampi di quelli sottesi alle norme codicistiche, "operando non soltanto nel quadro di un rapporto obbligatorio con l’investitore per la tutela del soddisfacimento del suo interesse, ma anche più in generale (e in via di principio) in relazione allo svolgimento dell’attività economica come canone di condotta volto a realizzare una leale competizione e a garantire l’integrità del mercato". Il testo completo della sentenza può essere letto a questo indirizzo: http://www.investire.aduc.it/php/mostra.php?id=114018.
Il contratto 4You, per come è stato progettato, viola questi criteri ed è certamente contrario all’integrità del mercato.
Adesso speriamo che il Gruppo MPS torni sui propri passi e proponga finalmente una soluzione finanziaria per tutti i sottoscrittori. L’Aduc continuerà a supportare tutti i risparmiatori incappati in questi “piani finanziari” fino a quando il gruppo MPS non proporrà una soluzione finanziaria per tutti i sottoscrittori.

Come nasce e come si sviluppa la storia di questo prodotto del risparmio tradito.
Per la nostra associazione, il caso ebbe inizio con una lettera inviata il 25 Febbraio 2003 all’allora direttore generale del gruppo MPS, dott. Vincenzo De Bustis (il testo della lettera può essere visionato a questo indirizzo: http://investire.aduc.it/php/mostra.php?id=55127) nella quale si sosteneva che “E’ chiarissimo che questo prodotto è nell’esclusivo interesse del suo gruppo bancario e non del cliente”.
ll 18 Marzo 2003 l’ing De Bustis ci risponde sostanzialmente che il prodotto era buono e che il solo problema era causato dall’andamento dei mercati che rendeva penalizzante interrompere il “piano finanziario”. Noi replicammo punto per punto argomentando che il prodotto, per come è strutturato, comporta un inutile aggravio di costi in palese violazione del Regolamento CONSOB 11522 art 26, il tutto in un tripudio di conflitto d’interessi a carico della Banca.
E’ possibile leggere la lettera e la risposta su questo link: http://investire.aduc.it/php/mostra.php?id=56934.
A questo punto l’Aduc richiese dei pareri legali ai principali giuristi Italiani del settore fra i quali il prof. Filippo Sartori, docente di diritto dell’intermediazione finanziaria all’università di Trento. Il testo del suo articolato parere può essere letto qui: http://investire.aduc.it/php/mostra.php?id=62924.
Nel frattempo il Monte dei Paschi di Siena richiese un incontro con l’Aduc per avviare un tavolo di trattativa. All’incontro la nostra posizione fu molto chiara: il prodotto era invalido e la trattativa andava impostata sulla base di una modifica delle condizioni contrattuali per tutti i clienti che ne avessero fatto richiesta indipendentemente dalle modalità di vendita. La descrizione dell’incontro, avvenuto il 17 Aprile 2003 è riportata a questo indirizzo: http://investire.aduc.it/php/mostra.php?id=59313.

Il Gruppo MPS preferì avviare tavoli di conciliazione con altre associazioni di consumatori basate sull’analisi delle modalità di vendita del prodotto caso per caso, dando per assunto la validità del contratto in quanto tale. A quel punto abbiamo intrapreso la strada delle azioni legali.
A supporto di tali azioni abbiamo raccolto un parere pro veritate del dott. Fabrizio Tedeschi (ex responsabile della divisione Intermediari Finanziari della Consob ed uno dei firmatari del Regolamento Consob 11522), parere che ci ha confortato maggiormente circa la validità delle nostre tesi (il testo integrale del parere pro veritate può essere letto qui: http://investire.aduc.it/php/mostra.php?id=84614).
In sintesi, abbiamo sempre sostenuto che il problema principale non era relativo alle modalità di collocamento (ovviamente non corrette visto che nessun risparmiatore, correttamente informato, accetterebbe di finanziarsi per investire in una obbligazione avente rendimento certo inferiore a quello di finanziamento) bensìal prodotto in quanto tale che viola i principi e la lettera della normativa di settore.
 
La banca Mps si rassicura asserendo il contrario di ciò che dice la sentenza? Si alza il livello di scontro!!

Il silenzio quasi tombale che ha fatto seguito alla notizia della sentenza del tribunale di Firenze, con cui il giudice ha condannato la Banca Toscana (gruppo Mps) al rimborso del prodotto finanziario 4You e alle spese legali, è stato interrotto da una dichiarazione del Monte dei Paschi di Siena al quotidiano IlSole24Ore: il giudice non è entrato nel merito del prodotto.
Peccato che sia vero proprio il contrario!! Per cui non è solo vero quanto riconosciuto dalla stessa banca nel momento in cui aveva aperto i tavoli di conciliazione (a cui noi abbiamo rifiutato di partecipare, perché di fatto erano e sono stati un alibi della banca per rifarsi il look), riconoscendo dei problemi di collocamento di questo prodotto, ma è il prodotto in sé che il giudice ha riconosciuto illegale.
Il giudice del Tribunale di Firenze non ha ritenuto neppure di svolgere l'istruttoria del processo relativa alla fase di collocamento, ritenendola superflua. Ed ha accertato, dalla semplice lettura del contratto, l'assenza di trasparenza e correttezza del comportamento della banca: "Ritiene il Tribunale che non sussista alcuna necessità di procedere all’ammissione dei mezzi istruttori, su cui peraltro le parti non hanno nemmeno insistito nelle comparse conclusionali..... Gli unici profili di fatto controversi ..... sono infatti assorbiti dalla preliminare indagine in ordine alla trasparenza e correttezza dell’operato della banca."
Se questo non è un pronunciarsi sul merito del prodotto, ritenuto in conflitto di interessi e non-trasparente, non sapremmo come altro definirlo. Negare l'evidenza, come fa il Mps, è un vecchio e brutto metodo tipico delle culture e prassi oppressive, che dovrebbe servire –negli intenti di chi lo pratica- a creare confusione, contando sul fatto che la propria notorietà e pesantezza economica e politica possa influire e determinare più di qualunque evidenza.

Non siamo nuovi a dover combattere queste strategie di potere e non di ragioni e motivazioni. Siamo perfettamente consapevoli che possono essere strategie più determinanti di sentenze cristalline e probanti come quella del giudice di Firenze. Proprio per questo non ci pieghiamo e non abbiamo alcuna intenzione di assecondare il clima minimizzatore e silenziante del Mps.
Dopo questa sentenza e questa infelice e grave sortita della banca, il livello dello scontro si alza notevolmente, ma non per giustiziare qualcuno, bensì solo perché, attraverso le aule dei tribunali e non solo, sia ridato il dovuto a tutti coloro che hanno abboccato a questi prodotti finanziari, concepiti in violazione delle norme del TUF (come dice il giudice fiorentino) solo per far guadagnare la banca.
 
Fernando'S ha scritto:
un plauso va all'eccellente lavoro svolto da AUDC e da Giuseppe D'orta !
bravi :)

mi associo ai complimenti verso ADUC in generale e D'Orta in particolare

continuate così !!! :)
 
:smile: :smile: Che dire siamo alle solite, nonostante una sentenza di un Tribunale italiano
sti venditori di PACCHI continuano a far finta che nulla sia accaduto,ricordo agli amici del forum che 170.000 risparmiatori sono rimasti incastrati in questi due prodotti a perdere MY WAY 4 YOU dove la banca ha LUCRATO milioni di euro dal momento della sottoscrizione vendendo parte del prodotto composto da una obbligazione e da un fondo azionario,con un RICARICO SULLA VENDITA DELL'OBBLIGAZIONE a seconda della scadenza 15/30 anni che varia dal 15 al 36%.
Cosa che il giudice di Firenze non ha nemmeno preso in considerazione,leggendo appena i contratti di tali prodotti e giudicandoli NULLI.
Cmq grazie all'ADUC al mitico Alessandro Pedone e a tutti i collaboratori.
Mi aguro che la banca faccia appello cosi verrano esaminate le decine di norme del TUF che tali prodotti contravvengono. :p :p :p
 

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