relavo
Forumer storico
Alcune considerazioni:
Il titolo non è un blue chip, è per sua natura speculativo ed è MONOPRODOTTO: quindi fortemente rischioso. Era logico aspettarsi che i due manrovesci ricevuti dalla FDA avrebbero distrutto le aspettative sul titolo portandolo da 8 a 5, quindi da 5 a 2.5. Quindi non capisco queste visioni apocalittiche di taluni per uno scenario negativo nella fattispecie banale.
Il titolo è ora stabile e ha mostrato una notevole solidità anche in una fase di mercato fortemente ribassista. Questo a mio parere si spiega :
1) sia dal fatto che il valore sia prossimo alla tesoreria,
2) sia dal fatto che gli eventi subiti dal titolo sono stati giudicati come fortemente avversi alla società e prossimi ad un ribaltamento in positivo.
In sostanza, e solo in riferimento ai piccoli azionisti come noi, io vedo che il titolo lo si vuole ancora, e non lo si vende sotto il supporto date le forti aspettative di ricomprarlo ad un valore molto maggiore.
Tornando ai due punti precedenti, dato che entrambe i fattori non sono facilmente acquisibili per chi non segue il titolo storicamente, non credo che l'azionariato attuale sia composto da piccoli investitori, che avrebbero acquistato un titolo in caduta a picco e altamento rischioso in una fase di mercato estremamente rischiosa anch'essa; credo invece che chi ha comprato conosce molto bene l'azienda, il farmaco e il contesto della sua evoluzione almeno quanto la consociamo noi.
Se cosi’ è, è molto probabile che abbia comprato un operatore farmaceutico od un grosso investitore.
Riguardo alle critiche al management, sono d’accordo che non sia riconoscibile in esso alcuna ulteriore affidabilità, ma vi ricordo che qui non si parla di management (che si cambia) ma di prodotto. Personalmente credo che Garufi abbia le ore contate nella sua attuale veste.
E’ opinione diffusa che la causa di tale disfatta sia stata la caparbietà di Garufi a voler attaccare il mercato americano senza un partner dalle spalle solide, alla don chisciotte. Non mi stupirei che chi Garufi non voleva come partner adesso sia costretto ad accettarlo come padrone.
In riferimento al prossimo pronunciamento della FDA ed alle eventuali considerazioni che la FDA dovrebbe trarre dal giudizio del panel, ma vi sembra verosimile che:
1) non approvano il prodotto non sulla base di dati oggettivi, ma perchè potrebbe essere commercializzato con pratiche di marketing discutibili ?
2) contestano il prodotto per carenza di capacità terapeutiche che nessuno ha richiesto vengano riconosciute ?
Aggiungo che sono oramai disponibili numerosi pareri rilasciati da qualificati professionisti, inclusi membri stessi della FDA, che riconoscono che il farmaco merita l'approvazione.
E, se cio’ non bastasse a fornire seri dubbi alla FDA circa la correttezza del giudizio espressa dal panel, vogliamo parlare della esposizione a pressioni del panel conseguenti gli interessi in gioco in termni di quote di mercato che questo prodotto acquisirebbe a discapito di altri prodotti ?
Ma c’è ancora qualcuno sulla terra che crede che tali panel di « esimi » e « qualificati professionisti » di settore come quello che abbiamo visto siano indipendenti ?
Ma perchè il solo membro che ha espresso parere pienamente positivo, dichiarando che dubbi sulla sicurezza del farmaco sono insussistenti e che nel malaugurato caso ella sviluppi l’artrosi spera che il suo medico le prescriva il naproxcinod, è un medico che nulla ha a che fare con l’ambiente professionale/accademico americano di provenienza di tutti gli altri membri dove, se non sei sotto l’ala buona di chi decide chi conta e chi no, non sei nessuno ?
In riferimento agli analisti, niente di nuovo sotto il sole, fanno il loro lavoro. Dovranno pur dire qualcosa.. o no ? Non ho trovato un analista serio che non si limitasse a tirare semplici e banali conclusioni. Il commento di SG è illuminante : « e’ il momento di voltare pagina ». Ma sulla base di che ? Questo analistà ha mai messo il naso in un azienda ? Lo sa' come si mette in atto una strategia imprenditoriale e quali e quante sono le variabili in gioco che possono portarti all'apice del successo o agli inferi? Lo sa che ci sono regolatori nazionali, internazionali, fiscali, finanziari, etici e chi piu ne ha piu ne metta? O giudica gli investimenti tirando i dadi ? Ma dovrei farvi gli esempi di azienda date per spacciate e poi divenute pilastri del mercato?
In conseguenza di quanto sopra detto,
1) credo che gli investitori attuali credano fortemente nella bontà del farmaco.
2) Credo sia fortemente probabile che ci siano investitori operativi e che abbiano superato la soglia del 5%
3) Se cio’ è vero, la settimana entrante vedrà un annuncio del AMF al riguardo, ed il titolo probabilmente si apprezzerà notevolmente.
Il titolo non è un blue chip, è per sua natura speculativo ed è MONOPRODOTTO: quindi fortemente rischioso. Era logico aspettarsi che i due manrovesci ricevuti dalla FDA avrebbero distrutto le aspettative sul titolo portandolo da 8 a 5, quindi da 5 a 2.5. Quindi non capisco queste visioni apocalittiche di taluni per uno scenario negativo nella fattispecie banale.
Il titolo è ora stabile e ha mostrato una notevole solidità anche in una fase di mercato fortemente ribassista. Questo a mio parere si spiega :
1) sia dal fatto che il valore sia prossimo alla tesoreria,
2) sia dal fatto che gli eventi subiti dal titolo sono stati giudicati come fortemente avversi alla società e prossimi ad un ribaltamento in positivo.
In sostanza, e solo in riferimento ai piccoli azionisti come noi, io vedo che il titolo lo si vuole ancora, e non lo si vende sotto il supporto date le forti aspettative di ricomprarlo ad un valore molto maggiore.
Tornando ai due punti precedenti, dato che entrambe i fattori non sono facilmente acquisibili per chi non segue il titolo storicamente, non credo che l'azionariato attuale sia composto da piccoli investitori, che avrebbero acquistato un titolo in caduta a picco e altamento rischioso in una fase di mercato estremamente rischiosa anch'essa; credo invece che chi ha comprato conosce molto bene l'azienda, il farmaco e il contesto della sua evoluzione almeno quanto la consociamo noi.
Se cosi’ è, è molto probabile che abbia comprato un operatore farmaceutico od un grosso investitore.
Riguardo alle critiche al management, sono d’accordo che non sia riconoscibile in esso alcuna ulteriore affidabilità, ma vi ricordo che qui non si parla di management (che si cambia) ma di prodotto. Personalmente credo che Garufi abbia le ore contate nella sua attuale veste.
E’ opinione diffusa che la causa di tale disfatta sia stata la caparbietà di Garufi a voler attaccare il mercato americano senza un partner dalle spalle solide, alla don chisciotte. Non mi stupirei che chi Garufi non voleva come partner adesso sia costretto ad accettarlo come padrone.
In riferimento al prossimo pronunciamento della FDA ed alle eventuali considerazioni che la FDA dovrebbe trarre dal giudizio del panel, ma vi sembra verosimile che:
1) non approvano il prodotto non sulla base di dati oggettivi, ma perchè potrebbe essere commercializzato con pratiche di marketing discutibili ?
2) contestano il prodotto per carenza di capacità terapeutiche che nessuno ha richiesto vengano riconosciute ?
Aggiungo che sono oramai disponibili numerosi pareri rilasciati da qualificati professionisti, inclusi membri stessi della FDA, che riconoscono che il farmaco merita l'approvazione.
E, se cio’ non bastasse a fornire seri dubbi alla FDA circa la correttezza del giudizio espressa dal panel, vogliamo parlare della esposizione a pressioni del panel conseguenti gli interessi in gioco in termni di quote di mercato che questo prodotto acquisirebbe a discapito di altri prodotti ?
Ma c’è ancora qualcuno sulla terra che crede che tali panel di « esimi » e « qualificati professionisti » di settore come quello che abbiamo visto siano indipendenti ?
Ma perchè il solo membro che ha espresso parere pienamente positivo, dichiarando che dubbi sulla sicurezza del farmaco sono insussistenti e che nel malaugurato caso ella sviluppi l’artrosi spera che il suo medico le prescriva il naproxcinod, è un medico che nulla ha a che fare con l’ambiente professionale/accademico americano di provenienza di tutti gli altri membri dove, se non sei sotto l’ala buona di chi decide chi conta e chi no, non sei nessuno ?
In riferimento agli analisti, niente di nuovo sotto il sole, fanno il loro lavoro. Dovranno pur dire qualcosa.. o no ? Non ho trovato un analista serio che non si limitasse a tirare semplici e banali conclusioni. Il commento di SG è illuminante : « e’ il momento di voltare pagina ». Ma sulla base di che ? Questo analistà ha mai messo il naso in un azienda ? Lo sa' come si mette in atto una strategia imprenditoriale e quali e quante sono le variabili in gioco che possono portarti all'apice del successo o agli inferi? Lo sa che ci sono regolatori nazionali, internazionali, fiscali, finanziari, etici e chi piu ne ha piu ne metta? O giudica gli investimenti tirando i dadi ? Ma dovrei farvi gli esempi di azienda date per spacciate e poi divenute pilastri del mercato?
In conseguenza di quanto sopra detto,
1) credo che gli investitori attuali credano fortemente nella bontà del farmaco.
2) Credo sia fortemente probabile che ci siano investitori operativi e che abbiano superato la soglia del 5%
3) Se cio’ è vero, la settimana entrante vedrà un annuncio del AMF al riguardo, ed il titolo probabilmente si apprezzerà notevolmente.