ohhh finalmente un articolo serio
Pochi dettagli sui due casi di malattia neurologica. Sono avvenuti nel gruppo di controllo o in quello cui è stato inoculato il vaccino? La privacy non …
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e così scopriamo che sono DUE i casi e non solo uno
Pochi dettagli sui
due casi di malattia neurologica. Sono avvenuti nel gruppo di controllo o in quello cui è stato inoculato il vaccino? La privacy non c'entra, e il silenzio fa il gioco di chi non crede alla scienza
La Irbm di Pomezia, la ditta italiana che collabora con l'Università di Oxford allo sviluppo del
vaccino della ditta anglo-svedese Astra Zeneca annuncia oggi, su vari giornali italiani e per nome del suo più alto responsabile, che
potrebbero essere pronti a novembre alcuni milioni di dosi di questo vaccino. E’ certamente una buona notizia, ma sarebbe ottima se non fosse alquanto oscurata dalla reticenza dei responsabili di Astra Zeneca nel fornire chiarimenti e notizie certe sui due eventi avversi, il secondo dei quali ha portato alla sospensione del trial vaccinale, poi ripreso in alcuni Paesi ma non, a quanto rivelato oggi dall'Agenzia Reuters, negli Stati Uniti.
La prassi è chiara
Premetto che in sperimentazioni cliniche di decine di migliaia di soggetti, eventi avversi anche di una certa gravità possono accadere e la prassi è chiara e sperimentata: sospendere, indagare da parte di esperti indipendenti e decidere se l'evento è collegato o meno al vaccino, e se non lo è ricominciare subito la sperimentazione, specialmente in una situazione come quella attuale in cui ci si aspetta che il vaccino possa controllare se non debellare una pandemia. Ho partecipato a studi di questo genere e conosco complessità e difficoltà di questa materia. Aggiungo che riservatezza e confidenzialità dei dati clinici e caratteristiche dei soggetti sotto trial meritano il giusto rispetto ed aiutano a procedere correttamente e senza interferenze esterne, quanto mai deleterie con una aspettativa così spasmodica e
politically-charged di un vaccino come adesso.
Il lato opposto della medaglia
Tuttavia, c'è anche il lato opposto della medaglia ed è la certezza che si deve offrire ai cittadini, peraltro molto provati e sensibili alla materia come in questa tremenda circostanza, dell'assoluta sicurezza di un vaccino che ci si aspetta sia somministrato a milioni di persone. Sarebbe quindi bene, vantaggioso per i responsabili di questo trial vaccinale e soprattutto per le persone che aspettano con ansia di essere vaccinate, che la Ditta dia qualche informazione in più sui due casi di patologie neurologiche, in particolare dell’ultimo che ha portato alla sospensione del trial. Si è parlato in maniera abbastanza contorta e generica di una patologia spinale. Una
mielite trasversa, hanno detto alcuni, una grave e assai rara patologia del midollo spinale ma non si sa davvero che malattia sia, chi sia stato di fatto colpito, quale sia stata la reale entità della sintomatologia e se è stata reversibile.
La chiarezza è indispensabile
Il fatto che la sperimentazione non sia stata sospesa, come nel primo evento, o sia stata rapidamente ripresa, come nel secondo evento, starebbe ad indicare che l'effetto avverso sia avvenuto in soggetti del gruppo di controllo, cioè i non-vaccinati, che in genere ricevono un placebo o un vaccino non correlato a Covid-19, o anche in soggetti, se appartenenti al gruppo dei vaccinati, che soffrissero già di questa patologia pregressa in maniera silente o che l'abbiano contratta con un’infezione virale, ad esempio da virus erpetici, indipendentemente quindi dal vaccino. Quale che sia il caso, perchè non lo si dice chiaramente? Il dottor Di Lorenzo, direttore dell’Irbm, invoca la riservatezza e la privacy dei soggetti, ma vivaddio si potrà dire, senza fare nome e cognome e data di nascita, se il soggetto con l'evento avverso era un vaccinato o un controllo non vaccinato? Non credo non lo si sappia ancora, nel qual caso sarebbe grave aver ripreso la somministrazione del vaccino dopo solo tre giorni. Mantenere un profilo così "
ascetico" sulle informazioni del caso, forse per il timore di ingenerare paure e sospetti ingiustificati può sembrare ragionevole, ma se si eccede nel silenzio si ottiene esattamente l'effetto opposto e questo sì che può diventare pericoloso per questo vaccino e l'accettazione dei vaccini in generale.
Per intanto, la Fda pare si stia prendendo il suo tempo per decidere quando e come far riprendere il trial del vaccino negli USA ed una importante ricercatrice del Dipartimento di Neurologia del National Health Institute di Bethesda, la dottoressa Avindra Nath, si dice preoccupata ed invoca quello che ho detto sopra: un minimo di chiarezza, please.
* Membro dell'American Academy of Microbiology