NON C'E' PiU' STUPIDO SU QUESTA TERRA DI UNO STUPIDO CHE SI CREDE INTELLIGENTE

DANY1969

Forumer storico
(Giovanni Soriano) ;)
Buongiorno famiglia :)
Oggi x radio: "Domani al G20 si discuterà della situazione in Siria: Obama sostiene l'intervento in Siria.:wall: Putin accusa gli usa di voler attaccare senza avere prove certe.:rolleyes: La Siria minaccia una terza guerra mondiale.:help: Letta rassicura sulla tenuta del governo :-o:clap:".
Non c'è dubbio: la dichiarazione di Letta è sicuramente la più terrificante :cry::cry::tristezza:

:D:D
 

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(Giovanni Soriano) ;)
Buongiorno famiglia :)
Oggi x radio: "Domani al G20 si discuterà della situazione in Siria: Obama sostiene l'intervento in Siria.:wall: Putin accusa gli usa di voler attaccare senza avere prove certe.:rolleyes: La Siria minaccia una terza guerra mondiale.:help: Letta rassicura sulla tenuta del governo :-o:clap:".
Non c'è dubbio: la dichiarazione di Letta è sicuramente la più terrificante :cry::cry::tristezza:

:D:D

Anche il papà :-o
Giorno
 
Buondì.
Ripristino della democrazia ? :no::no:

Utilizzo dei gas ? :no::no:

C'è ben altro.

Gli interessi economici francesi in Siria sono importanti e concentrati soprattutto nel settore degli idrocarburi e delle risorse minerarie ma anche nelle infrastrutture, nel settore degli immobili, agricoltura e alimentari.
La multinazionale petrolifera Total, attraverso gli stabilimenti di Deir Ez Zor e Tabiyeh, riusciva a produrre 40.000 barili al giorno nel 2010.
La Deir Ez Zor Petroleum Company è stata infatti fondata dalla compagnia petrolifera francese Total e dalla Società Pubblica dei Petroli Siriani per lo sfruttamento dei giacimenti petroliferi nella regione.
Dopo l’avvio delle sanzioni dell’Ue Total è stata però costretta a ritirarsi.

Non è un caso che tra i primi obbiettivi dell’Esercito Libero Siriano (Els) ci siano stati i campi petroliferi proprio nell’area di Deir Ezzor.
Le riserve di barili in Siria hanno infatti un valore stimato di circa 2,5 miliardi di dollari.
Una nota del Tesoro francese ricorda che la Siria può trasformarsi in un hub petrolifero d’importanza centrale per convogliare il petrolio iracheno e saudita verso il Mediterraneo e fare da piattaforma petrolifera per rifornire diversi paesi come la Turchia, la Giordania, il Libano e Cipro.

Ed è proprio qui il nodo del problema. Il 25 Giugno del 2011 s’inaugura la costruzione di un nuovo gasdotto Iran-Iraq-Siria che avrebbe dovuto entrare in funzione nel 2014-2016, soprannominato «gasdotto islamico», e che collega il North Dome/South Pars, il più grande giacimento di gas al mondo, a Damasco.

La possibilità di rifornire gas liquefatto all’Europa attraverso i porti del Mediterraneo della Siria mette in ombra il gasdotto Nabucco promosso invece dalla Ue e rischia di scontentare sia gli alleati che riforniscono l’Occidente di gas proveniente dal Golfo Persico che la Turchia, che di fatto viene estromessa.
Oltretutto il gasdotto islamico è in effetti un «gasdotto sciita» nel senso che dall’Iran sciita attraversa l’Iraq a maggioranza sciita approdando nel territorio nelle mani dello sciita-alawita Assad ed è dunque visto di malocchio dalla «santa alleanza sunnita».
La Francia dunque, forte della sua storia, deve vincere le reticenze anglo-americane ed immolarsi con solerzia, grazie all’appoggio delle petromonarchie, a spezzare l’asse sciita Iran-Siria-Hezbollah e preparare la «Nuova Siria».

No, non siamo in epoca coloniale eppure lo schema ricorda quello del 1920, quando Francia e Gran Bretagna decisero di spartirsi il Medio Oriente.
 
Non è tutto. Su territorio siriano sono presenti decine di società francesi. Forte è l’implantazione delle imprese della distribuzione (Monoprix su tutti), degli hotel (Ibis, Novotel, Accor) e di diverse società di servizi. Ora la guerra costituisce un’occasione ghiotta per aumentare la propria fetta di mercato e irrobustire la presenza della Francia nel Paese (gli investitori francesi già si sfregano le mani pensando al dopo-Assad e alla ricostruzione) oltre che creare le condizioni per favorire la realizzazione di un progetto di un gasdotto nuovo di zecca che dal Qatar giunge all’Europa passando per la Turchia e Israele, un gasdotto che metta in ombra non solo il Nabucco ma anche il South Stream spezzando il quasi oligopolio russo sul gas europeo.
Per questo sin dall’inizio della guerra civile siriana, la direzione operativa del Dsge (servizi segreti francesi) s’è impegnata ad inviare agenti speciali nel Nord del Libano ed in Turchia con la missione precisa d’istruire e strutturare contingenti armati dell’al-Ǧayš as-Sūrī al-Ḥur, l’Esercito Siriano Libero (Esl), raggruppare migliaia di disertori, reclutare combattenti “stranieri” e scatenare la guerra civile ora in atto in Siria. Oltre a questi agenti speciali vengono spediti in Siria diversi membri del Comando delle Operazioni Speciali francese (Cos) per iniziare disertori e jihadisti alla guerriglia urbana contro l’esercito regolare di Bachar al-Assad. Il Cos risponde direttamente agli ordini dello Stato Maggiore dell’Esercito francese (Cema).
L’idea iniziale era quella di commettere attacchi di guerriglia, sfiancare il regime dall’interno e poi precedere con lo “scenario libico”: dapprima formazione ed addestramento di un esercito “libero” composto da disertori e jihadisti, poi infiltrazione progressiva della ribellione civile, in seguito supporto logistico e militare alle fazioni nemiche, poi presentazione di una risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell’Onu, poi creazione di una no-fly zone imposta dalle forze della Nato e infine le incursioni mirate dei Rafale francesi. Qatar, Arabia Saudita, Turchia ma anche milizie d’Al-Qaeda riuniscono eserciti irregolari, armi, soldi, logistica pur di far cadere il dittatore.
Purtroppo per la Francia però Assad s’è dimostrato più rognoso del previsto. Dall’altra parte delle barricate ha infatti raccolto brigate internazionali in cui confluiscono l’Hezbollah libanese, i Pasdaran iraniani, le Brigate sciite irachene Badr (senza contare il sostegno diplomatico della Russia). Lo “scenario libico” s’è dunque complicato trasformando la guerra civile siriana in una guerra totale dove non ci sono vincitori né vinti ma solo interessi geopolitici ed economici per accaparrarsi il primato energetico in Medio Oriente. Il gas si sa è altamente infiammabile ma questa volta rischia di appiccare il fuoco a tutta la regione provocando un incendio di proporzioni inimmaginabili.


Leggi il resto: Gli interessi economici della Francia interventista | Linkiesta.it
 
Pennetta scatenata, è semifinale
Flavia Pennetta vince il derby azzurro e si qualifica per la semifinale degli Us Open. Nel confronto tutto pugliese contro Roberta Vinci la brindisina si impone per 6-4, 6-1 in un match equilibrato solamente nel primo set.


Giusto per rimanere in tema tennis :)
 

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