OKEY SYLVIO!!! Ottimo timing !!!

alias333

Forumer attivo
Bravo Silvio, poi viene avanti il festival e col pippo nazionale non si sa mai chi minaccia di buttarsi e sacrilegamente toglierTi la prima pagina !

Poi arriva la pasqua, magari il sommo ne tira fuori anche Lui qualcuna delle sue!

Oppure busk si rompe una gamba o magari cade il governo (quello nostro comunista intendo) oppure, con lo zampino di satana, succede qualche imprevisto che non figura nel tuo taccuino!

Complimenti davvero, d'altra parte di te non se ne possono fare copie!

Il solo neo, che potrebbe infuocare i maligni è che invece di fare tutto in casa vi hanno messo (o vi siete fatti mettere?) in prima notizia anche sul TG1-RAI!

Perchè non metti invece tutti i puntini sulle "i" riguardo a quanto è accaduto quella notte nella scuola Diaz o quell'altra in val di Susa?

Devotamente tuo
 
Io opterei per un accordo familiare calcolato.

Credo che Lui "per paura di essere perfettissimo" e quindi trovarsi distaccato dai comuni mortali, abbia pregato la moglie di mandare la lettera ai giornali, cosicchè risulterà che avrà i "gravi diffetti" di essere galante e spiritoso e potrà essere quindi annoverato tra i mortali. Un modo per avvicinarsi al popolo e produrre consenso. :V :lol:

Secondo me in quella casa nulla avviene a caso, tutto deve passare per l'ufficio "Immagine" del presidente che studia e pianifica anche il modo di raccogliere una carta per terra!

Dopo... è un'idea che mi sono fatto io priva di riscontri sufficientemente concreti, anche se nulla, che io sappia, contraddice quanto sto dicendo.
:ciao:
 
non saprei che dire ..
è stata strana come vicenda .. e per molti versi ho apprezzato molto le parole di lei
Una donna che tra l'altro ha sempre vissuto lontano dai riflettori della vita pubblica, cosa che me la fa essere simpatica.
Non so .. :)
 
Argema ha scritto:
Una donna che tra l'altro ha sempre vissuto lontano dai riflettori della vita pubblica
la signora ci ha altro da fare :-o


Immobili, sport, editoria. Detto così, il patrimonio personale della signora Miriam Bartolini, in arte Veronica Lario, pare la replica di quello del più celebre consorte. In realtà, le dimensioni sono molto, molto minori. Intanto niente speculazioni finanziarie, ma oculati investimenti immobiliari «remunerati a un tasso del 4% annuo». Poi una partecipazione di prestigio, il 38% della Foglio Edizioni srl, quella che edita il Foglio di Giuliano Ferrara. Infine, una piccola quota, il 4%, della società Scherma Monza spa, proprietaria di una struttura alla periferia della città lombarda dedicata a questo sport.

Le soddisfazioni vengono dalla Finanziaria Il Poggio srl. Tre milioni di euro di capitale, circa 20 di patrimonio, la quasi totalità - 19 milioni di euro - investita in due palazzi a Milano.

Il primo, nel cuore di Milano - in via Pontaccio a Brera - vale dodici milioni di euro e ha un inquilino di prestigio, la Gucci. Il secondo, comprato per 7 milioni di euro nel 2004, ospita gli uffici amministrativi della multinazionale italiana Schering. A vendere l’immobiliare alla signora Bartolini era stata, nel 2003, la Minerva finanziaria srl. Quest’ultima ha in pancia villa Minerva di Punta Volpe, Costa Smeralda. Faceva capo alla stessa signora Veronica, è finita poi alla E&A Estates, società delle Isole Vergini che farebbe capo al miliardario russo Tariko Rustam, re della vodka di casa in Costa Smeralda, dove soggiorna appunto a villa Minerva.

Proprio con quella compravendita - si parla di oltre 15 milioni di euro - la signora Veronica avrebbe accumulato le risorse per i successivi investimenti nei due palazzi milanesi, che hanno consentito alla sua Finanziaria Il Poggio di chiudedere il bilancio - quello del 2005, l’ultimo disponibile - con un utile di 148 mila euro grazie ai ricchi contratti di locazione. Va anche detto che la signora Lario non ha affidato i suoi affari al primo che passa. Amministratore della società è infatti Giuseppino Scabini, storico tesoriere della Fininvest, il cui nome compare varie volte nel gran mucchio di carte che compongono la lunga storia giudiziaria del caso All Iberian. Poi c’è un appartamento a Bologna e un paio a Porto Rotondo, dove trascorre l’estate la madre di Veronica.

Il fiore all’occhiello nel portafoglio di Miriam-Veronica è però il 38% della Foglio Edizioni srl. Dal punto di visto finanziario, non è proprio un buon investimento: a fronte di ricavi per 437 mila euro, nel 2005 la perdita è stata 1,265 milioni di euro, ma vuoi mettere, dare il proprio contributo per far uscire tutti i giorni in edicola Il Foglio di Giuliano Ferrara?


GIANLUCA PAOLUCCI
Fonte: www.lastampa.it
 
iiiiiiiiihihihhihihihi.... Veronico Polito

Fra le più gravi e recenti patologie che affliggono i politici italiani, dai lider maximi ai peones, c'è il delirium esternationis. Si sono convinti, costoro, che l'intera Nazione sia massimamente interessata al loro pregiato parere su qualunque cosa accada nell'orbe terracqueo. Ciò accade perchè passano le loro giornate con selve di microfoni sotto il naso, intervistati da mezzibusti da riporto che li interpellano sui più vari temi della storia e della cronaca. Le rare volte in cui i microfoni non si materializzano, i politici si premurano di chiamare le agenzie per comunicare il loro pensiero e i giornali e le tv per esigere che esso venga debitamente riportato con massima evidenza.

La sindrome ha colto, fra gli altri, anche Antonio Polito, già corrispondente di Repubblica da Londra, dove fu iniziato al blairismo e all'uso della pipa, poi direttore de Il Riformista all'insaputa dei più, infine deputato della Margherita, eletto peraltro da elettori del tutto ignari della cosa. L'altro giorno, non appena s'è accorto della lettera di Veronica Berlusconi al marito sulla prima pagina di Repubblica, Polito è stato colto dai primi spasimi, arrovellandosi intorno al dilemma: come fare a infilarsi in una questione politico-familiare che, all'apparenza, non lo riguardava né poco né punto ma che prevedibilmente avrebbe monopolizzato le prime 10 pagine dei maggiori quotidiani dell'indomani? Tra moglie e marito, dice il proverbio, non mettere il dito. E neppure il Polito. Lui però non s'è dato per vinto e ha deciso di emettere ugualmente la sua brava dichiarazione. Già, ma per dire cosa? Prendere le parti di Veronica? Lo faranno in troppi. Prendere la parti di Bellachioma? Lui lo fa sempre, non è una notizia. Ecco dunque l'idea geniale, una terza via tipicamente blairiana e molto riformista: inventarsi protagonista in prima persona della storia, raccontando un'esperienza personale. E chiedere scusa lui, per primo, bruciando sul tempo lo stesso Cavaliere, ancora in ambasce. «In attesa che lo faccia Berlusconi - ha scandito l'omino Bialetti al telefono con l'allibito redattore dell'Ansa, perchè non si perdesse una sola sillaba - porgo le mie scuse alla signora Lario. Mi scuso di aver sorriso alle battute machiste del marito, invece di indignarmene». Per alcuni minuti, in attesa di essere sommersa dalla profluvie degli esternatori ritardatari, la sua è rimasta l'unica dichiarazione sul tema. Momento di gloria memorabile, durante il quale peraltro erano in molti a domandarsi chi mai avesse notato che Polito aveva sorriso alle battute machiste di Bellachioma e qualcuno giungeva a interrogarsi su questo strano personaggio che non s'è mai indignato per il conflitto d'interessi e per le leggi ad personam di Berlusconi, ma ci ha fatto sapere di aver fremuto di sdegno per quel dialogo pecoreccio con il duo Carfagna & Yespica. Ma queste sono sottigliezze: l'importante era riuscire a infilarsi, almeno come comparsa, almeno per qualche nanosecondo nel nuovo reality «Casa Bellachioma», detto anche «Il Grande Porcello», in onda su tutte le reti e in tutte le edicole, in rappresentanza del fronte riformista e del partito dei Volenterosi (memorabile la risposta del forzista Crosetto: «Chiediamo scusa all'umanità per la dichiarazione di Polito»).

Mentre scriviamo, non si conosce ancora la posizione sul tema del professor Nicola Rossi, ma se dovesse arrivare vogliamo assicurare ai lettori che non gliela faremo mancare. L'altro giorno, in fondo, i nostri due eroi erano a Milano alla prima convention dei Volonterosi, dove avevano attirato in trappola persino una persona seria come il professor Giavazzi. Rallegràti dalla spalla Capezzone, hanno intrattenuto il folto pubblico sulle riforme che bisognerebbe fare, ma che non si fanno perché purtroppo siamo un paese poco blairiano e poco riformista, ma soprattutto poco volonteroso. In prima fila annuivano compiaciuti alcuni padri nobili della nuova formazione: Paolo Cirino Pomicino, Gianni De Michelis e Paolo Pillitteri, una decina di anni di galera in tre.


Marco Travaglio
Fonte: www.unita.it
 

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