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iniziamo con un commentino del buon Daolio, uomo pacato e sempre molto lucido, datato oggi
D.Daolio: il ciclo di rialzo è durato 2 anni. Ora spazio solo alla prudenza
Di Dario Daolio , 01.04.2005 16:35
I mercati azionari mondiali , in particolare quelli europei, hanno vissuto un ciclo di rialzo durato circa 2 anni, che è stato interrotto soltanto da brevi periodi di correzione delle quotazioni, con perdite poco significative, in termini percentuali.
Attualmente a nostro avviso emergono alcuni segnali tecnici che impongono, per il prossimo futuro, una certa prudenza, e che ci spingono a considerare ogni eventuale ulteriore rialzo delle quotazioni, da qui in avanti, come occasione per alleggerire le posizioni.
In primis l'analisi degli indicatori classici evidenzia come l'ascesa delle quotazioni stia rapidamente perdendo "momentum". Questa situazione, che appare già matura sui mercati americani ( sui quali al contrario potremmo assistere nel breve ad un rimbalzo ) si sta sviluppando, sui mercati europei, in concomitanza con livelli massimi dei vari indici, il che rafforza il segnale di debolezza.
Inoltre, gli elementi che "preoccupano" i mercati azionari sono, tra gli altri, il prezzo del petrolio e i tassi di interesse: su entrambi i relativi mercati rileviamo segnali tecnici che indicano una potenziale prosecuzione del rialzo in corso, per il petrolio, e una impostazione al ribasso, per i bonds, anche per i prossimi mesi.
Infine, anche se al momento non sembrano essere ancora emersi elementi macroeconomici preoccupanti, ricordiamo che i mercati anticipano sempre di molti mesi l'andamento dell'economia: in particolare, i mercati obbligazionari hanno "fallito" poche volte, in passato, come indicatori anticipatori delle tendenze macro...
INDICAZIONI DAL MERCATO DELLE OPZIONI:
VOLATILITA'
IN THE MONEY OUT OF THE MONEY
CALL 8% APRILE 9% CALL
CALL 10% MAGGIO 9% CALL
PUT 9% APRILE 10% PUT
PUT 9% MAGGIO 10% PUT
La volatilità statistica dell'indice spmib40 è ancora molto bassa, e attualmente fa segnare un valore pari a circa il 9%.
I minimi dell'anno, segnati alcuni mesi fa, non sono lontani.
Lo stesso indicatore, applicato alle variazioni mensili, fa segnare addirittura un minimo storico , per gli ultimi 30 anni!
I prezzi delle opzioni si sono adeguati, e come si vede in tabella, la volatilità implicita attualmente "prezzata" sul mercato è pari a circa il
9% / 10%.
I prezzi non sono mai scesi sotto questi livelli, che sembrano costituire una soglia difficilmente comprimibile.
Le caratteristiche di "mean reverting indicator" della volatilità rendono probabile , nei prossimi mesi/semestri, un lento e progressivo ritorno della volatilità stessa su valori più vicini alla media storica, che collochiamo in area 20% / 25%.
Naturalmente purtroppo non è dato sapere quando questo processo avrà inizio.
I volumi trattati sul mercato sono su livelli medi, e nelle sedute più recenti sono andati assottigliandosi, indicando un certo livello di incertezza degli operatori, in questa fase.
Il call/put ratio staziona nella parte centrale della consueta fascia di oscillazione.
Il differenziale di open interest è ampiamente negativo.
La scadenza di marzo ha portato ad una chiusura di posizioni sulle put, ma non possiamo dire che l'eliminazione di o.i. possa costituire un segnale di inversione, per il mercato sottostante, almeno al momento.
Infatti, l'entità del numero di posizioni chiuse e non ancora rimpiazzate è pari a quello che si è avuto anche nelle scadenze precedenti, e non ha apportato una modifica sostanziale all'andamento del differenziale stesso.
Per ciò che riguarda il breve termine, notiamo che l'open interest su aprile si distribuisce abbastanza regolarmente tra le basi 32000, 32500 e 31500.
Al momento la base 32000 è quella che mostra un livello di posizioni aperte più alto.
STRATEGIE OPERATIVE: Per la sezione relativa alle strategie ci soffermeremo su qualche considerazione sulla volatilità e sulle strategie di medio periodo.
La volatilità , sia quella statistica dell'indice sia quella implicita nei prezzi delle opzioni, come detto nella sezione precedente, è su minimi storici pluriennali.
Sempre, in passato, questo indicatore , dopo avere fatto segnare rilevazioni vicine ai massimi o ai minimi storici, ha lentamente invertito il proprio andamento, riportandosi a contatto con la propria media storica.
Puntando su questo fattore, e considerato anche che ormai la volatilità si trova sui minimi da molto tempo, riteniamo che l'acquisto di straddles con scadenza d 9 mesi o 1 anno possa rivelarsi una strategia vincente.
Si consideri, ad esempio, che attualmente uno straddle con scadenza dicembre vale circa 2300/2400 punti base, ossia, in termini percentuali, circa il 7% in relazione al valore dell'indice.
In altre parole, la posizione, anche a parità di volatilità, potrebbe generare un utile se solo l'spmib si muovesse, da qui a dicembre , di oltre 2300 punti, sopra o sotto i livelli attuali. Se poi la volatilità dovesse lentamente aumentare, come previsto, l'utile potrebbe essere generato anche in mancanza di un movimento di questa entità.
D.Daolio: il ciclo di rialzo è durato 2 anni. Ora spazio solo alla prudenza
Di Dario Daolio , 01.04.2005 16:35
I mercati azionari mondiali , in particolare quelli europei, hanno vissuto un ciclo di rialzo durato circa 2 anni, che è stato interrotto soltanto da brevi periodi di correzione delle quotazioni, con perdite poco significative, in termini percentuali.
Attualmente a nostro avviso emergono alcuni segnali tecnici che impongono, per il prossimo futuro, una certa prudenza, e che ci spingono a considerare ogni eventuale ulteriore rialzo delle quotazioni, da qui in avanti, come occasione per alleggerire le posizioni.
In primis l'analisi degli indicatori classici evidenzia come l'ascesa delle quotazioni stia rapidamente perdendo "momentum". Questa situazione, che appare già matura sui mercati americani ( sui quali al contrario potremmo assistere nel breve ad un rimbalzo ) si sta sviluppando, sui mercati europei, in concomitanza con livelli massimi dei vari indici, il che rafforza il segnale di debolezza.
Inoltre, gli elementi che "preoccupano" i mercati azionari sono, tra gli altri, il prezzo del petrolio e i tassi di interesse: su entrambi i relativi mercati rileviamo segnali tecnici che indicano una potenziale prosecuzione del rialzo in corso, per il petrolio, e una impostazione al ribasso, per i bonds, anche per i prossimi mesi.
Infine, anche se al momento non sembrano essere ancora emersi elementi macroeconomici preoccupanti, ricordiamo che i mercati anticipano sempre di molti mesi l'andamento dell'economia: in particolare, i mercati obbligazionari hanno "fallito" poche volte, in passato, come indicatori anticipatori delle tendenze macro...
INDICAZIONI DAL MERCATO DELLE OPZIONI:
VOLATILITA'
IN THE MONEY OUT OF THE MONEY
CALL 8% APRILE 9% CALL
CALL 10% MAGGIO 9% CALL
PUT 9% APRILE 10% PUT
PUT 9% MAGGIO 10% PUT
La volatilità statistica dell'indice spmib40 è ancora molto bassa, e attualmente fa segnare un valore pari a circa il 9%.
I minimi dell'anno, segnati alcuni mesi fa, non sono lontani.
Lo stesso indicatore, applicato alle variazioni mensili, fa segnare addirittura un minimo storico , per gli ultimi 30 anni!
I prezzi delle opzioni si sono adeguati, e come si vede in tabella, la volatilità implicita attualmente "prezzata" sul mercato è pari a circa il
9% / 10%.
I prezzi non sono mai scesi sotto questi livelli, che sembrano costituire una soglia difficilmente comprimibile.
Le caratteristiche di "mean reverting indicator" della volatilità rendono probabile , nei prossimi mesi/semestri, un lento e progressivo ritorno della volatilità stessa su valori più vicini alla media storica, che collochiamo in area 20% / 25%.
Naturalmente purtroppo non è dato sapere quando questo processo avrà inizio.
I volumi trattati sul mercato sono su livelli medi, e nelle sedute più recenti sono andati assottigliandosi, indicando un certo livello di incertezza degli operatori, in questa fase.
Il call/put ratio staziona nella parte centrale della consueta fascia di oscillazione.
Il differenziale di open interest è ampiamente negativo.
La scadenza di marzo ha portato ad una chiusura di posizioni sulle put, ma non possiamo dire che l'eliminazione di o.i. possa costituire un segnale di inversione, per il mercato sottostante, almeno al momento.
Infatti, l'entità del numero di posizioni chiuse e non ancora rimpiazzate è pari a quello che si è avuto anche nelle scadenze precedenti, e non ha apportato una modifica sostanziale all'andamento del differenziale stesso.
Per ciò che riguarda il breve termine, notiamo che l'open interest su aprile si distribuisce abbastanza regolarmente tra le basi 32000, 32500 e 31500.
Al momento la base 32000 è quella che mostra un livello di posizioni aperte più alto.
STRATEGIE OPERATIVE: Per la sezione relativa alle strategie ci soffermeremo su qualche considerazione sulla volatilità e sulle strategie di medio periodo.
La volatilità , sia quella statistica dell'indice sia quella implicita nei prezzi delle opzioni, come detto nella sezione precedente, è su minimi storici pluriennali.
Sempre, in passato, questo indicatore , dopo avere fatto segnare rilevazioni vicine ai massimi o ai minimi storici, ha lentamente invertito il proprio andamento, riportandosi a contatto con la propria media storica.
Puntando su questo fattore, e considerato anche che ormai la volatilità si trova sui minimi da molto tempo, riteniamo che l'acquisto di straddles con scadenza d 9 mesi o 1 anno possa rivelarsi una strategia vincente.
Si consideri, ad esempio, che attualmente uno straddle con scadenza dicembre vale circa 2300/2400 punti base, ossia, in termini percentuali, circa il 7% in relazione al valore dell'indice.
In altre parole, la posizione, anche a parità di volatilità, potrebbe generare un utile se solo l'spmib si muovesse, da qui a dicembre , di oltre 2300 punti, sopra o sotto i livelli attuali. Se poi la volatilità dovesse lentamente aumentare, come previsto, l'utile potrebbe essere generato anche in mancanza di un movimento di questa entità.