Orban smaschera Soros: "Dietro le ong il piano per riempire l'Ue di clandestini"

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Orban smaschera Soros: "Dietro le ong il piano per riempire l'Ue di clandestini"
Prima la chiusura dell'università fondata da Soros. Ora Orban prepara un provvedimento per colpire le organizzazioni che ottengono aiuti dall'estero

Sergio Rame - Sab, 15/04/2017 - 14:51




Viktor Orban smaschera George Soros. E lo fa dimostrando come il miliardario americano riesca a sostenere l'immigrazione clandestina nel Vecchio Continente.

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"L'intera vicenda ruota attorno a George Soros, nascosta agli occhi del pubblico e attraverso le sue organizzazioni ungheresi, con il sostegno all'immigrazione illegale", ha detto il primo ministro ungherese giustificando così, in una intervista al quotidiano Magyar Idok, la decisione di chiudere la Central European University (Ceu) di Budapest, l'università fondata dal finanziere americano.

Nell'intervista Orban accusa apertamente Soros di finanziare "innumerevoli organizzazioni di lobby travestite da associazioni civiche" e, al tempo stesso, di mantenere "una propria rete, con i suoi portavoce, i suoi media, molte centinaia di persone, la sua università". Un'attività, quella del finanziere americano nato a Budapest, dalla quale l'Ungheria deve proteggersi. Di questo Orban ne è certo. E per questo è ben determinato a combattere Soros e tutte le organizzazioni che gravitano attorno a lui.

Ai primi di aprile, il parlamento magiaro ha approvato una legge che sembra ritagliata su misura per giungere alla chiusura della Central European University di Budapest. Il provvedimento ha sollevato critiche internazionali e provocato manifestazioni di protesta in Ungheria. Manifestazioni sollevate e incoraggiate dallo stesso Soros per destabilizzare il Paese che da anni si oppone allo strapotere dell'Unione europea e all'immigrazione di massa che sta cambiando il volto del Vecchio Continente. La lotta del governo magiaro a Soros non è destinata a limitarsi alla chiusura della sua università. I deputati stanno, infatti, discutendo un altro provvedimento per colpire le organizzazioni della società civile che ottengono aiuti dall'estero.

Orban smaschera Soros: "Dietro le ong il piano per riempire l'Ue di clandestini"
 
«Contatti tra scafisti e molte Ong». Parola del procuratore di Catania
Il Secolo d'Italia - ‎41 minuti fa‎

Ong e sbarchi di migranti in Italia: finalmente qualcosa si muove dopo le perplessità avanzate dall’agenzia Frontex e le denunce sollevate da esponenti del centrodestra, Maurizio Gasparri, di Forza Italia, e il leghista Roberto Calderoli su tutti, culminate nell’avvio di un’inchiesta parlamentare condotta dalla commissione Difesa del Senato, cui si è aggiunto, Beppe Grillo,
ha fatto sentire la sua voce anche il procuratore della Repubblica di Catania, Carmelo Zuccaro: «Abbiamo evidenze – ha spiegato il magistrato in un’intervista alla Stampa, ripresa anche dall’Huffington Post – che tra alcune Ong (Organizzazioni non governative, ndr) e i trafficanti di uomini che stanno in Libia ci sono contatti diretti, non sappiamo ancora se e come utilizzare processualmente queste informazioni ma sia abbastanza certi di ciò che diciamo; telefonate che partono dalla Libia verso alcune Ong, fari che illuminano la rotta verso le navi di queste organizzazioni, navi che all’improvviso staccano i transponder sono fatti accertati».

Trova conferma la denuncia di Gasparri sulle Ong
In un altro passaggio dell’intervista Zaccaro ha tenuto a precisare che i sospetti non riguardano Ong come Medici senza frontiere e Save the Children. «Su queste – ha spiegato – c’è davvero poco da dire, discorso diverso per altre come la maltese Moas o come le tedesche, che sono la maggior parte». Parole inequivocabili, che dovrebbero innanzitutto smuovere il governo ad agire risolutamente e far riflettere tanti filantropi, compresi i tanti in buona fede davvero convinti che i flussi migratori verso l’Italia siano esclusivamente il risultato di guerre e di carestie e non anche, come ha evidenziato Zuccaro, il frutto avvelenato di un immondo traffico di uomini e di bambini. Peggio di questo c’è solo la mafia.

E sugli sbarchi è polemica tra Saviano e Di Maio

L’attività di queste Ong citate dal procuratore dovrebbe far riflettere soprattutto anche Roberto Saviano, protagonista di una polemica via tweet con Luigi Di Maio, un altro folgorato dell’ultima ora come il suo capo Grillo, che aveva postato l’immagine di un barcone zeppo di migranti accompagnandola con parole che non sono piaciute allo scrittore: «Di Maio – ha infatti scritto l’autore di Gomorra – è il vicepresidente della Camera e non può parlare come un Salvini qualsiasi». Chissà se cambierà idea quando si accorgerà che, a sua volta, Salvini ha parlato anche come Zuccaro.
 

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