Cape Live: giochi ancora aperti a pochi giorni da assemblea soci
Dowjones
MILANO (MF-DJ)--L'esito della partita per il controllo di Cape Live, investment company milanese fondata da Simone Cimino, e' sempre piu' incerto.
A pochi giorni dall'appuntamento clou, l'assemblea dei soci del 10/2 (11/2 in 2a) che saranno chiamati a rinnovare il Cda, i giochi restano aperti per entrambi gli schieramenti che si contendono il timone.
La prima cordata e' quella promossa da Atlantis Capital, che attraverso il veicolo Fenicia controlla direttamente il 4,5098% di Cape Live. Fenicia ha radunato attorno a se' alcuni azionisti, attraverso un accordo, controllando complessivamente il 28,2% di Cape Live.
Atlantis Capital e' una holding di partecipazioni di diritto italiano che si presenta come "primo investitore istituzionale indipendente dedicato ad aziende italiane in Situazioni Speciali". Il suo oggetto sociale e' l'investimento in aziende che, pur presentando un modello di business valido e sostenibile e interessanti prospettive di sviluppo, non riescono a esprimere adeguate performance economiche per via di situazioni di crisi finanziaria, inefficienze operative, difficolta' ad accedere a linee di credito e via dicendo.
La seconda cordata e' quella promossa da Michele Bargauan, socio di Cape Live fin dalla quotazione del luglio 2007. Bargauan e' titolare di una partecipazione diretta in Cape Live del 3,69%, mentre la sua lista controlla una quota complessiva del 9,67%. Essendo presente fin dall'Ipo, il prezzo a cui ha in carico i titoli e' di 1,05 euro. Non volendo incamerare una pesante minusvalenza, la cordata guidata da Bargauan non ha aderito all'accordo proposto da Atlantis. Tale accordo prevede che gli aderenti cedano i titoli Cape Live alla stessa Atlantis, al prezzo unitario di 0,19 euro.
Lo scontro, sulla carta, sembrerebbe essere gia' deciso, ma Bargauan confida di poterne sovvertire gli esiti. Per riuscirci, ha contattato a uno ad uno i piccoli azionisti, illustrando il proprio piano di rilancio e presentando il management con cui si propone di metterlo in atto. Tra gli altri, ci sono l'ex a.d. di SanPaolo Imi A.M., Eugenio Namor, Umberto Tracanella, membro di presidenza della Corte dei Conti e il presidente di Aletti Gestielle sgr, Emanuele Carluccio.
A rendere ulteriormente incerto il quadro, Futura Invest, che al tempo stesso sostiene la lista di Bargauan ma e' anche azionista di Atlantis con una quota dello 0,42%, ha presentato un ricorso d'urgenza al Tribunale di Milano, contestando la legittimita' dell'investimento effettuato dalla stessa Atlantis in Cape Live.
Principale socio di Futura Invest e' la Fondazione Cariplo (57,7%), seguita dalla Fondazione Enasarco (17,6%), ossia la cassa di previdenza degli agenti e dei rappresentanti di commercio. Un'ulteriore quota del 7,7% e' nelle mani del management, mentre le Acciaierie Valbruna, che fanno capo alla famiglia Amenduni sono socie al 5,5%. Di ulteriori partecipazioni vicine al 2% sono accreditate Mediolanum Vita, State Street Global Advisors, H-Invest (family office della famiglia Doris) e Bfe.
Ma per quale motivo, dunque, Futura Invest (che e' anche titolare di una quota dell'1,96% in Cape Live) si e' rivolta alla magistratura? Secondo quanto risulta a MF-Dowjones, la contestazione riguarderebbe il fatto che Atlantis Capital ha come mission l'investimento in aziende o societa' con business industriali, che si trovano momentaneamente in una delle "special situation" sopra descritte. Inoltre, nei patti sarebbe esplicitamente spiegato che e' fatto divieto di investire in societa' d'investimento e/o in altri fondi. In altre parole, non potrebbe investire in Cape Live per statuto.
Alla base della contrarieta' di Futura Invest probabilmente vi e' il sospetto che Atlantis Capital stia attuando una mossa speculativa (con plusvalenze che potrebbero essere a tre cifre), di brevissimo termine, piu' adatte a uno scalper piuttosto che a un fondo di private equity, i cui tempi, tra investimento e disinvestimento, variano in genere dai 3 ai 5 anni. Una contestazione che Futura Invest muoverebbe in quanto azionista di Atlantis Capital, preoccupata quindi per le scelte strategiche adottate dalla societa'.
La situazione iniziera' comunque a chiarirsi il prossimo 8/2, data in cui e' prevista un'udienza d'urgenza per dirimere il braccio di ferro. Il giudice dovra' dire se esistono o meno motivazioni sufficienti per prendere un provvedimento d'urgenza (bloccando di fatto Atlantis), cosi' come richiesto da Futura Invest.
Se la richiesta non sara' accolta, Atlantis quasi certamente prevarra' in sede assembleare. Si tratterebbe tuttavia di una situazione ancora sub judice, in attesa del pronunciamento, a questo punto non piu' d'urgenza, del Tribunale. Decisione che potrebbe anche ribaltare il verdetto assembleare. Se fosse Atlantis a soccombere davanti ai giudici, verrebbe infatti costretta a vendere le quote di Cape Live. ofb