SINIBALDO
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Aria tesa, mugugni e paure negli uffici di via Nazionale. La tempesta delle intercettazioni è arrivata quando già covava il malcontento.
Capeggiato dai «giovani leoni».
Roma lunedì 8 agosto, via Nazionale:
davanti all'entrata di Palazzo Koch, sede della Banca d'Italia, i commessi dell'ufficio «passi», lasciato il proprio posto, scambiano quattro chiacchiere con i carabinieri della sicurezza.
Una scena inusuale, per la tradizionale e austera etichetta dell'istituto. Gli uffici sono a ranghi ridotti, gran parte degli impiegati e dei funzionari è in ferie, ma dietro la facciata agostana l'atmosfera è tesa.
Basta accennare all'attualità, alle cronache dei quotidiani, per far emergere sconcerto, preoccupazione.
«Da quando sui giornali sono apparse le trascrizioni dei colloqui telefonici di Fazio, il mio cellulare non smette di squillare» racconta Omero Papi, segretario del sindacato dei dirigenti della Banca d'Italia.
Sono i colleghi che chiamano dai più disparati luoghi di vacanza o dal posto di lavoro, di fronte al bombardamento quotidiano delle notizie e degli attacchi.
Repubblica, Corriere della sera, Sole 24 Ore hanno pubblicato e ripubblicato con particolare puntigliosità paginate di intercettazioni telefoniche ordinate dalla magistratura.
Imprenditori e politici hanno chiesto tutti i giorni che il governatore della Banca d'Italia, Antonio Fazio, smentisse o rassegnasse le dimissioni.
Lo stesso hanno fatto, uno dopo l'altro, i sindacati dei dipendenti della Banca, invitando il governatore «a separare il suo destino da quello dell'istituzione che guida» come dice Paola Brunetti della Cgil.
Il ministro dell'Economia, Domenico Siniscalco, ha sposato le tesi della Consob.
Il responsabile della vigilanza, il funzionario generale Francesco Frasca, è finito nel registro degli indagati.
I sindacalisti della Fabi, un'organizzazione dei bancari, ed economisti come Alberto Alesina e Luigi Zingales hanno lanciato diversi appelli al presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi.
PIÙ DI UNA BANCA
Bilancio, dipendenti, riserve:una struttura gigantesca
Dipendenti nel 2004: 8.096
(-213 rispetto al 2003)
di cui 2.000 dirigenti
Numero filiali: 99
Bilancio 2004: + 2,5 miliardi
(nel 2003: - 7,4 miliardi)
Riserve in titoli: 80,7 miliardi
(nel 2003: 75,2 miliardi)
Riserve in oro: 37 miliardi
Stipendio del governatore: 620 mila euro lordi all’anno
Mandato del governatore: illimitato
Costo pro capite del personale: 137 mila euro lordi all’anno
(di R.Seghetti)
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SINIBALDO
Capeggiato dai «giovani leoni».
Roma lunedì 8 agosto, via Nazionale:
davanti all'entrata di Palazzo Koch, sede della Banca d'Italia, i commessi dell'ufficio «passi», lasciato il proprio posto, scambiano quattro chiacchiere con i carabinieri della sicurezza.
Una scena inusuale, per la tradizionale e austera etichetta dell'istituto. Gli uffici sono a ranghi ridotti, gran parte degli impiegati e dei funzionari è in ferie, ma dietro la facciata agostana l'atmosfera è tesa.
Basta accennare all'attualità, alle cronache dei quotidiani, per far emergere sconcerto, preoccupazione.
«Da quando sui giornali sono apparse le trascrizioni dei colloqui telefonici di Fazio, il mio cellulare non smette di squillare» racconta Omero Papi, segretario del sindacato dei dirigenti della Banca d'Italia.
Sono i colleghi che chiamano dai più disparati luoghi di vacanza o dal posto di lavoro, di fronte al bombardamento quotidiano delle notizie e degli attacchi.
Repubblica, Corriere della sera, Sole 24 Ore hanno pubblicato e ripubblicato con particolare puntigliosità paginate di intercettazioni telefoniche ordinate dalla magistratura.
Imprenditori e politici hanno chiesto tutti i giorni che il governatore della Banca d'Italia, Antonio Fazio, smentisse o rassegnasse le dimissioni.
Lo stesso hanno fatto, uno dopo l'altro, i sindacati dei dipendenti della Banca, invitando il governatore «a separare il suo destino da quello dell'istituzione che guida» come dice Paola Brunetti della Cgil.
Il ministro dell'Economia, Domenico Siniscalco, ha sposato le tesi della Consob.
Il responsabile della vigilanza, il funzionario generale Francesco Frasca, è finito nel registro degli indagati.
I sindacalisti della Fabi, un'organizzazione dei bancari, ed economisti come Alberto Alesina e Luigi Zingales hanno lanciato diversi appelli al presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi.
PIÙ DI UNA BANCA
Bilancio, dipendenti, riserve:una struttura gigantesca
Dipendenti nel 2004: 8.096
(-213 rispetto al 2003)
di cui 2.000 dirigenti
Numero filiali: 99
Bilancio 2004: + 2,5 miliardi
(nel 2003: - 7,4 miliardi)
Riserve in titoli: 80,7 miliardi
(nel 2003: 75,2 miliardi)
Riserve in oro: 37 miliardi
Stipendio del governatore: 620 mila euro lordi all’anno
Mandato del governatore: illimitato
Costo pro capite del personale: 137 mila euro lordi all’anno
(di R.Seghetti)
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